Calabria: Dopo 21 anni arresto, 800mila euro beni sequestrati ai Marando

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Torino - Sigilli a ville e appartamenti, del valore di 800mila euro, riconducibili al boss della 'ndrangheta Pasquale Marando e ai suoi complici. A 21 anni dal loro arresto, avvenuto nel 1993 per traffico di droga, sono ora nella disponibilità dell'Agenzia Nazionale beni sequestrati alla criminalità organizzata gli immobili - in Piemonte, Lombardia e Calabria - che il clan usava per ospitare latitanti o nascondere documenti illegali. La confisca è stata eseguita dalla guardia di finanza di Torino.

Pg vuole conferma pena per Marando

Il pg Elena Daloiso ha chiesto la conferma della condanna pronunciata in primo grado per Rosario Marando (e per altri tre imputati) al processo d'appello per un caso di sospetto riciclaggio di denaro da parte della 'ndrangheta in provincia di Torino. Nei giorni scorsi, una Corte d'assise torinese ha inflitto allo stesso Marando un ergastolo alla fine di un processo per triplice omicidio. Il processo di oggi ruota intorno alla società Green Farm di Rivarossa (Torino), creata - secondo le accuse - per gestire patrimoni frutto di attività illecite. In primo grado, il 7 novembre 2012, Rosario Marando era stato condannato (con rito abbreviato) a tre anni e mezzo di reclusione; 5 anni erano stati inflitti a Domenico Marando, 4 anni a Paolo Anglisani e 2 anni a Luigi Marando. Si procede per riciclaggio e per la cosiddetta aggravante della "agevolazione mafiosa" prevista da un decreto legge del 1991. Dopo gli interventi degli avvocati difensori Wilmer Perga, Antonio Mencobello e Davide Richetta l'udienza è stata aggiornata all'8 maggio. Nella vicenda sono state chiamate in causa altre sei persone fra cui un sacerdote, Mario Loi, conosciuto come Padre Rambo per la sua passione per le arti marziali, che avevano scelto il rito ordinario: il loro processo riprenderà il 3 aprile.

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