Calabria, Guardia di Finanza scopre truffa gasolio agevolato:sequestrata azienda

 

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Lamezia Terme, 24 gennaio - La Guardia di Finanza di Catanzaro, su delega della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha svolto un’indagine di polizia giudiziaria nel settore del commercio di gasolio agricolo, che ha consentito di fare emergere un sistema finalizzato alla destinaione fraudolenta del prodotto petrolifero, soggetto ad accisa agevolata ma ad usi diversi da quelli consentiti. In particolare, è emerso il ruolo centrale di una importante società catanzarese operante nel settore che ha simulato vendite di gasolio agevolato a soggetti formalmente autorizzati ma, di fatto, non operanti, con sede nell’alto cosentino (Malvito, Spezzano della Sila e S. Donato di Ninea), allegando  documentazione fittizia. Le attività di controllo hanno inoltre consentito di appurare che le autocisterne di proprietà di tale società e di altri operatori economici, in realtà scaricavano il prodotto presso aziende compiacenti diverse province calabresi, che non avevano titolo a ricevere e consumare il gasolio. La particolare attività di servizio condotta dalle fiamme gialle catanzaresi ha permesso di smascherare l’illecito modus operandi della consorteria criminale, dedita, da un lato, alla realizzazione di ingenti profitti illeciti con esenzioni e agevolazioni d’imposta, pari a circa 9 milioni di euro, e , dall’altra all’inquinamento dell’economia legale e del mercato concorrenziale dato che tale prodotto, non avendo scontato iva ed accisa ordinaria, veniva collocato nel mercato dell’ ingrosso (depositi e distributori) e dell’indotto (autotrasporti ed edilizia), ad un prezzo nettamente più favorevole rispetto a quello corrente. sulla base delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto urgenti, adeguate e calibrate misure cautelari previa emissione di apposito decreto ablativo cui i militari del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione questa mattina sequestrando 2 depositi operativi di stoccaggio di prodotti petroliferi siti in provincia di Catanzaro e Cosenza, 20 autocisterne nell’attuale disponibilità di soggetti giuridici nelle province di Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria e di una ingente documentazione fiscale. Inoltre, l’organizzazione delinquenziale si è resa responsabile di un’evasione fiscale pari a 6 milioni e mezzo di euro di accisa e di circa 2 milioni e mezzo di iva, con un consumo in frode di circa 19 milioni di litri di gasolio agricolo agevolato.

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