Cassano allo Jonio - La Dda di Catanzaro ha deciso di aprire un fascicolo d'indagine sul ritrovamento dei corpi carbonizzati di Giuseppe Iannicelli, della compagna marocchina Ibtissam Touss e del nipotino dell'uomo di soli tre anni ritrovati nelle campagne di Cassano dopo che dei tre si erano perse le tracce dallo scorso venerdì. Per le attività investigative urgenti le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura di Castrovillari, ma contestualmente la Dda del capoluogo calabrese ha già avviato accertamenti. La Dda è intervenuta ipotizzando che il triplice omicidio, anche per le modalità efferate, s'inquadri nell'ambito della criminalità organizzata.
Accertamenti medico-legali: “Corpi consumati dalle fiamme per ore”
Sono stati completamente consumati dal fuoco i corpi di Giuseppe Iannicelli, sorvegliato speciale di 52 anni, della compagna di 27 anni e del nipotino dell'uomo. È quanto emerge dagli accertamenti medico legali compiuti nelle scorse ore a Cassano allo Jonio. Nel corso della notte i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno sentito numerosi familiari e conoscenti di Iannicelli. Gli investigatori puntano a ricostruire tutti i suoi spostamenti prima della scomparsa e ad accertare se avesse avuto contrasti con altre persone. Al momento l'ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella che il triplice omicidio sia maturato nell'ambito della criminalità che gestisce il traffico e lo spaccio di droga. I carabinieri stanno anche valutando, viste le modalità efferate del triplice delitto, se ci sia stato anche un coinvolgimento diretto da parte delle cosche della criminalità organizzata locale. Dai primi accertamenti è emerso che l'automobile con a bordo le tre vittime ha bruciato per diverse ore, consumando completamente i corpi. Inizialmente, quando i carabinieri sono arrivati sul luogo del ritrovamento, è stato anche difficile riuscire a capire quanti fossero i cadaveri carbonizzati che si trovavano nell'automobile.
Usati almeno 15 litri di benzina
Almeno 15 litri di benzina sono stati usati per incendiare l'auto con a bordo i corpi di Giuseppe Iannicelli, della compagna marocchina Ibtissam Touss, e del nipotino di tre anni dell'uomo. E' quanto emerso dai primi accertamenti sul luogo del ritrovamento a Cassino allo Jonio. Dalle indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, è emerso che risale a giovedì l'ultima volta che le vittime sono state viste vive. Il figlio di Iannicelli ha poi denunciato la scomparsa venerdì.
REAZIONI
Procuratore Dda: "E' criminalità sanguinaria"
"Nella zona della Sibaritide c'è una criminalità organizzata sanguinaria che non fa sconti a nessuno e che, probabilmente, non si è fermata nemmeno davanti ad un bambino di tre anni. Quello accaduto a Cassano è un fatto crudele che desta allarme sociale. In quella zona le cosche, nonostante i duri colpi inferti dallo Stato, continuano a seminare terrore e morte".
Sindaco Cassano allo Jonio sbigottito e addolorato per strage
Il sindaco, Gianni Papasso, si è detto "sbigottito e addolorato soprattutto per la ferocia con cui è stato consumato un simile crimine". In serata a Cassano si svolgerà un Consiglio comunale aperto. "La nostra - ha concluso Papasso - è una città fatta di gente laboriosa e onesta che nulla ha da spartire con simili e atroci fatti".
Vescovo Nunzio Galantino: “Viso bimbo è appello senza parole”
"Prima di lanciare appelli, d'altra parte io penso che quei cadaveri così carbonizzati, soprattutto il volto carbonizzato di quel bambino, sono appelli, diciamo, senza parole, ma con parole veramente forti che vengono a tutti quanti noi in maniera chiara, spontanea. La preghiera, in certi momenti, è diventata, lasciatemelo dire, rabbia, ma anche senso di impotenza. Rabbia perché siamo arrivati ad un momento in cui il grido di un bambino, e di questo si è trattato, tra l'altro, non viene ascoltato. Anzi si dice tu non vali niente, le tue speranze non mi interessano, io ho altri interessi. Questo mi ha fatto rabbia. Poi un senso di impotenza ispetto ad alcune reazioni che già sento in giro, quasi una sorta di fatalismo, come se queste cose dovessero far parte inevitabilmente della nostra storia, della nostra vita, delle vite delle nostre piccole città. Ecco, allora: ma che appello devo fare, se non dire cerchiamo di stare attenti a non sentirci condannati, a non sentire, a non dover pensare che certe realtà, certe zone, certe situazioni debbano essere situazioni condannate per sempre a rimanere in quelle direzioni. Io sono convinto di una cosa: il male si nutre anche di complicità e complicità sono i silenzi assordanti, sono gli interessi personali o familiari raggiunti costi quel che costi, sono i privilegi che molto spesso ci si attribuisce a scapito degli altri. Quei tre cadaveri sono, a mio parere il terminale, di una deriva morale, prima di tutto. E' vero c'è la crisi economica e la crisi politica, con questo teatro che continua a mettere in giro gli stessi pupazzi vestiti diversamente, ma sempre impegnati a sopravvivere a se stessi. Questa è la scena a cui stiamo assistendo".
Sonia Alfano: "Viminale convochi vertice"
"L'uccisione a Cassano allo Jonio di Nicola, un bimbo di soli tre anni, è una nuova barbarie che fa inorridire. La faida tra clan che ha coinvolto un piccolo innocente è l'ennesima dimostrazione che le organizzazioni mafiose non possono più ammantarsi del falso mito di una mafia che risparmia i deboli e gli indifesi - dichiara Sonia Alfano eurodeputata del gruppo Alde e presidente della Commissione antimafia europea - il ministro dell'Interno convochi un vertice in prefettura a Cosenza e ascolti dagli investigatori quali sono le misure urgenti per identificare gli autori di questo crimine. Lo Stato dia insomma un segnale forte della sua presenza anche a Cassano allo Jonio. Prima Giuseppe Di Matteo, il figlio di Santino; poi Domenico Gabriele, ucciso a Crotone mentre giocava a calcetto, e ora Nicola: non si può assistere in silenzio a questo orrore. Mi auguro che la società civile sappia reagire in modo deciso ed inequivocabile, scegliendo di schierarsi con forza al fianco dello Stato e delle istituzioni sane contro le cosche".
Cgil “Servono azioni speciali dello Stato”
"La recrudescenza criminale che ha colpito la Città di Cassano e l'intera sibaritide, che non risparmia nemmeno i bambini, vittime innocenti, fa orrore e rabbia. La sibaritide, la Città di Cassano, la Calabria non e' questa. I calabresi non sono questo - affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Cgil della Calabria, Michele Gravano, e del comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno, Angelo Sposato - per queste ragioni, per unirci alla comunità di Cassano - aggiungono - questa sera saremo presenti al Consiglio comunale straordinario per fare la nostra parte e rappresentare l'indignazione dei tanti calabresi che vogliono dire basta. Ma lo Stato deve fare la sua parte perché la risposta non può essere ordinaria e non può abbandonarci. Per questo chiediamo interventi straordinari ed azioni speciali per combattere i traffici illeciti e la potenza militare della criminalità per continuare a vivere in libertà nella nostra terra”.
Comitato Prefettura: “Aumentati controlli”
“E' stata intensificata l'azione di controllo del territorio in forte sinergia tra tutte le forze dell'ordine per riaffermare la presenza dello Stato nell'area della sibaritide. Alla riunione del comitato hanno partecipato anche il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, ed il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso. Il Comitato, dopo avere espresso parole di "ferma condanna per il gravissimo fatto di sangue avvenuto nelle campagne di contrada Fiego di Cassano, che ha visto tra le vittime, barbaramente uccise, un bambino di appena tre anni, ha stabilito, tra l'altro, d'intensificare l'azione di controllo del territorio comunale con il concorso di tutte le forze dell'ordine. Da tutti i presenti è stata espressa la forte volontà di operare sinergicamente, secondo le rispettive competenze, affinchè l'azione condivisa sia finalizzata a riaffermare la presenza dello Stato in quel territorio”.
Bianchi (Ncd): "Siamo sgomenti, bene Comitato"
"L'efferatezza con la quale sono state uccise tre persone a Cassano allo Jonio tra cui un bimbo di tre anni lascia sgomenti. Ci associamo alle parole del vescovo monsignor Galantino e del procuratore della Repubblica di Castrovillari, davvero si stenta a trovare aggettivi per descrivere quanto accaduto". "Ci auguriamo - prosegue - che le indagini degli inquirenti facciano presto piena luce. Che siano coinvolte o meno le cosche mafiose, non si puo' rimanere fermi di fronte a questi fatti di sangue. Sappiamo, e lo constatiamo tutti i giorni, quanto sia grande l'impegno delle forze dell'ordine. Per questo accogliamo positivamente la notizia che il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Cosenza ha predisposto d'intensificare l'azione di controllo nell'area della sibaritide per riaffermare la presenza dello Stato in quel territorio. Occorrono fatti concreti per scongiurare una deriva morale della nostra società, il cui prezzo non può essere pagato da un bimbo innocente di soli tre anni".
Procuratore Castrovillari Giacomantonio: “Lavoriamo a ritmi serrati”
"Sul fronte delle indagini possiamo solo dire che stiamo lavorando a ritmi serrati". "Al momento - ha aggiunto - non privilegiamo alcuna pista anche se, com'è normale che sia, abbiamo le nostre idee. Siamo in continuo e strettissimo contatto con i colleghi della Dda".
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