Calabria: Terremoto Pollino, sfollati dormono in auto, al chiuso no

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Mormanno (Cosenza), 27 ottobre - Hanno avuto la casa dichiarata inagibile e per loro la Protezione civile ha allestito un punto di prima accoglienza nella palestra del liceo scientifico, ma di dormire al chiuso non ne hanno voluto sentir parlare e come centinaia di loro concittadini hanno trascorso la notte in auto. A deciderlo sono stati la quarantina di sfollati di Mormanno che vivono in 11 abitazioni lesionate e dichiarate inagibili dopo il sisma di ieri che per la paura di nuove scosse hanno preferito dormire all'aperto piuttosto che tra quattro mura, anche se quelle di una palestra. Anche oggi le verifiche di staticità dei vigili del fuoco proseguiranno in tutta la zona colpita dal terremoto e non è da escludere che altri immobili possano essere dichiarati inagibili. Una situazione che ha spinto il presidente del Parco nazionale del Pollino, Mimmo Pappaterra, a sollecitare, nel corso della riunione convocata dalla Prefettura di Cosenza per fare il punto sulla situazione, la dichiarazione dello stato di emergenza. "Ieri - ha detto Pappaterra - Gabrielli su questo è stato cauto, ma credo che questa sia l'occasione per mettere mano alla situazione degli alloggi, senza dimenticare quella di trovare una sistemazione agli sfollati".

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Il vescovo di Cassano mons. Nunzio Galantino ai politici: Parole diventino fatti

"Agli uomini politici e agli amministratori pubblici chiedo di cogliere questa grave circostanza per dare seguito alle parole che ho sentito dire loro negli incontri avuti con me in questo periodo". Lo ha detto il vescovo della diocesi di Cassano, mons. Nunzio Galantino, che oggi incontrerà le popolazioni terremotate, in relazione al sisma che ha colpito il Pollino "Ricordate - ha aggiunto - che, con parole diverse, tutti mi avete parlato di politica come servizio e di politica come passione per far crescere il nostro territorio. E' questo il momento di passare dalle parole ai fatti.

Non vi farò mancare incoraggiamento e vicinanza. Statene certi, non chiederò niente per le nostre realtà prima di vedere esaudite le richieste degli ultimi. Chiedo ai sacerdoti di fare lo stesso. Dobbiamo conservare la libertà di denunziare con chiarezza ritardi e 'distrazioni'; e, se se ne realizzano le condizioni, dobbiamo mantenere la possibilità di riconoscere e apprezzare gli interventi a favore del bene comune, al di là di interessi espliciti o impliciti". "So che alcune nostre belle chiese hanno subito gravi danni. Confesso però - ha detto mons. Galatino - che la mia prima e grande preoccupazione è per le persone; per quelle che sono state svegliate in maniera violenta nel cuore della notte e per quelle, amministratori pubblici e uomini politici, che sono chiamate ora a stabilire priorità negli interventi e tenere a bada appetiti che purtroppo possono accentuarsi in queste circostanze.

La mia preghiera e la mia vicinanza vanno alle une e alle altre. Le prime hanno bisogno di attenzione, di vicinanza e di gesti concreti che restituiscano speranza e voglia di vivere. Gli amministratori pubblici e gli uomini politici, appartenenti alle stesse comunità provate duramente, hanno bisogno di un supplemento di incoraggiamento, di vicinanza e di vigilanza". La Caritas diocesana, intanto, di concerto con la Caritas nazionale, è pronta per dare il suo sostegno, materiale e morale, alle popolazioni di Mormanno e dei paesi vicini. Volontari e generi di prima necessità sono pronti per qualsiasi scongiurabile evenienza.

Proseguono le verifiche dei vigili del fuoco sulla stabilità degli edifici

Proseguono anche oggi le verifiche dei vigili del fuoco sulla stabilità degli edifici nei comuni del Pollino colpiti dal sisma di ieri. Il sindaco di Mormanno Guglielmo Armentano ha chiesto ai vigili del fuoco anche di accertare la stabilità degli uffici comunali e delle scuole. "Le scuole oggi sono tutte chiuse - ha spiegato il sindaco - ma spero di poterle riaprire lunedì anche come simbolo della ripresa di una attività normale. Lo stesso ho chiesto di fare per tutti quegli uffici che con la loro attività dovranno dare inizio al ripristino delle attività".

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