Crollo viadotto nel Cosentino, Procura apre fascicolo - Reazioni

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Castrovillari (Cosenza) - La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo sul crollo avvenuto ieri di una parte del viadotto "Ortiano 2", lungo la strada statale 177 Dir nel territorio del comune di Longobucco, in provincia di Cosenza. A provocare il cedimento della struttura sarebbero state le piogge incessanti e la conseguente piena del fiume Trionto. Il crollo non ha provocato conseguenze per le persone grazie al fatto che l'Anas, nel primo pomeriggio di ieri, aveva bloccato, in precauzionale il transito di mezzi leggeri e pesanti lungo tutta la statale. Il viadotto era stato aperto al traffico nel 2016 dalla Regione Calabria e l'Anas ne aveva acquisito la gestione nel 2019.

Reazioni

Federbim esprime la propria solidarietà ai territori colpiti: "Subito misure efficaci e politiche di lungo periodo"

“Federbim si stringe al fianco dei territori che nelle ultime ore sono stati colpiti dalle eccezionali ondate di maltempo. Il quadro che emerge è preoccupante: vittime ed evacuazioni in Emilia-Romagna ma anche la caduta di un ponte in Calabria” è quanto dichiara in una nota Gianfranco Pederzolli Presidente della Federbim, la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano. E prosegue “il mio pensiero è rivolto alle famiglie delle vittime, e a tutti coloro che stanno soffrendo a causa di tali drammatici avvenimenti. A questo forte sentimento di dolore -sottolinea il Presidente-  è però doveroso accostare un ennesimo appello: potenziare le infrastrutture di sicurezza e consolidare sensibilmente le attività di prevenzione e profilassi degli eventi legati al maltempo. Basta velleità, la Federazione e i Consorzi Bim sono pronti a fare squadra con gli altri player locali, programmare e sostenere investimenti ad hoc, che tengano conto delle nostre fondamentali risorse idriche, ma senza sottostimare quelle ambientali ed Energetiche”. Continua Pederzolli che conclude “martedì 9 saremo in audizione al Senato, per portare le nostre osservazioni sul DL siccità e tra i primi punti è presente proprio il tema legato all’emergenza: non possiamo continuare a trattare questi avvenimenti come tragedie isolate, c’è bisogno di misure più efficaci e strutturate, e di politiche di lungo periodo”.

Cgil e Uil: "Accertare subito responsabilità"

"La forza del fiume Trionto, dopo le piogge delle ultime ore, ha fatto crollare una parte del ponte. Solo la fortuna ha fatto si che non si registrassero incidenti con gravi ripercussioni a chi quel ponte attraversa ogni giorno per andare a lavorare o fare rientro a casa". Lo affermano, in una nota congiunta, Simone Celebre segretario generale Fillea Calabria, Giuseppe De Lorenzo segretario Fillea Cosenza e Maria Elena Senese segretaria generale Feneal Uil. "Stiamo parlando - aggiungono Celebre, De Lorenzo e Senese - del tratto di strada che attraversa il comune di Longobucco, tra il bivio di Ortiano e quello di Destro/Manco. Stiamo parlando di un'opera 'storica'. I lavori per il viadotto della Sila-Mare, infatti, sono iniziati nel 1990 e ad oggi non sono ancora stati ultimati. Nonostante i 33 anni trascorsi e una spesa di 100 milioni di euro, solo 11 dei 25 chilometri totali sono percorribili. Abbiamo sfiorato la tragedia, ma solo perché il ponte era stato chiuso al transito poche ore prima da Anas, altrimenti oggi avremmo pianto dei morti". "Questa è la situazione vergognosa - sottolineano i tre sindacalisti - in cui versa la nostra Calabria. Ci rassicura il fatto che la magistratura di Castrovillari abbia deciso di aprire un fascino d'inchiesta sul crollo dell'infrastruttura per capire cosa possa averlo determinato. Bisogna con urgenza e solerzia accertarne le responsabilità visto che parliamo di un ponte ultimato e dunque collaudato solo 9 anni fa".

Tavernise: "Primi cedimenti in novembre"

"Il crollo del viadotto sulla Sila-Mare pone al centro dell'attenzione l'attività di prevenzione e manutenzione che deve essere prioritaria per la Regione Calabria". Lo afferma, in una nota, Davide Tavernise, capogruppo del M5s alla Regione. "Solo pochi minuti prima del crollo - aggiunge Tavernise - il viadotto era ancora aperto. Le macchine circolavano tranquillamente, mentre la furia del Trionto si esprimeva implacabile. Eppure i primi segni di cedimento, i primi piccoli crolli sono avvenuti già da novembre 2022: perché non è stato fatto nulla? Perché si è atteso così tanto fino a sfiorare la tragedia? Ma soprattutto mi chiedo, ed è la domanda più ovvia, come sia possibile che un'opera pubblica costata milioni di euro e consegnata alla collettività 9 anni fa sia collassata in questo modo. Per questo attenderemo le risultanze investigative avviate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari". "Il completamento della Sila-Mare - sostiene ancora Tavernise - opera che per i costi di realizzazione possiamo considerare 'faraonica' e per i tempi di realizzazione 'biblica', è stata oggetto anche di un mia recente interrogazione regionale, la n. 130 del 27 marzo 2023, che naturalmente ancora non ha trovato risposta. Nell'interrogazione chiedevo conto del cronoprogramma della consegna dei lavori relativi al quarto lotto secondo stralcio e, inoltre, l'avvio di una interlocuzione della Regione con Anas per conoscere l'esatto cronoprogramma degli interventi relativi al quinto lotto. Ora il completamento dell'opera assume un significato ancora più importante per togliere dall'isolamento la comunità di Longobucco".

Santillo: "Mentre i viadotti crollano lunare parlare di ponte"

"Il crollo del viadotto lungo la SS-177 tra Longobucco e la costa Jonica fa riflettere: fortunatamente era stato chiuso poco prima, e ciò ha scongiurato nuove vittime. Però la vicenda è abbastanza indicativa del lavoro che ci si da fare in Calabria per garantire la sicurezza dei cittadini nei loro spostamenti, soprattutto nelle aree interne più anguste come quella silana. Di fronte a queste prioritarie necessità, troviamo lunare vedere il ministro delle Infrastrutture Salvini impegnato h24 nella sua faceta propaganda sul Ponte sullo Stretto". Così in una nota Agostino Santillo, vicecapogruppo M5s alla Camera. "Invece di vendere fumo agli italiani, il governo dovrebbe approntare subito una grande opera di investimenti sulla messa in sicurezza del territorio, delle nostre infrastrutture e dei nostri fiumi, visto anche quanto è accaduto in questi giorni in Emilia Romagna. Calabria e Sicilia, prima ancora di un'opera faraonica dall'utilità più che dubbia come il ponte sullo Stretto, hanno bisogno di infrastrutture degne di tale nome. Invece in Calabria vediamo i viadotti venire giù e in Sicilia c'è una tratta stradale attesa da decenni come la Siracusa-Gela ferma per mancati pagamenti alle aziende che ci stanno lavorando. Salvini scenda dal piedistallo della demagogia, e si metta a lavorare con serietà e non ha colpi di slogan", conclude.

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