Lamezia, liti e richieste di denaro dietro l'omicidio del figlio: padre ha esploso un colpo in faccia - Reazioni

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Lamezia Terme - Si trova nel carcere di Catanzaro il 64enne, Francesco Di Cello che ieri ha ucciso il figlio Bruno di 30 anni, che sognava di diventare un famoso modello. L’uomo è accusato di “omicidio, detenzione e porto abusivo di arma clandestina e di ricettazione della stessa arma”.

Una vicenda complessa maturata in un contesto difficile di soventi liti. Un “contesto di disperazione” è stato più volte sottolineato, costellato di continue richieste anche di soldi del figlio al padre e di conseguenti discussioni accese e dispute. La ricostruzione della tragedia di venerdì, è stata fatta dagli investigatori del commissariato di Lamezia, diretto dal dottor Antonio Turi al termine di un lunghissimo interrogatorio dell’uomo che si è concluso nella tarda serata di ieri.

L’omicidio è avvenuto nella mattinata di venerdì, quando il corpo del giovane è stato ritrovato riverso in via Trani all’interno della Marinella da un ragazzo che passava ed ha subito chiamato il 118, ma per il 30enne non c’è stato nulla da fare, colpito in pieno volto da un colpo di pistola. Il fermo del padre ed il conseguente trasferimento nel carcere catanzarese di Siano è stato emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Gualberto Buccarelli.

A.C.

Reazioni

Azione Lamezia: "Tragedia che interpella coscienza collettiva: serve impegno concreto e condiviso"

"La recente tragedia che ha colpito la nostra città, dove un padre ha tolto la vita al proprio figlio, ci lascia sgomenti e profondamente addolorati. Nessuno di noi può davvero comprendere il dolore e la sofferenza che si celano dietro gesti così estremi, ma tutti siamo chiamati a riflettere. In questi momenti di profondo smarrimento, è necessario sospendere ogni giudizio e affrontare con lucidità e umanità le dinamiche complesse che si nascondono dietro simili eventi. Questa vicenda richiama con forza l’urgenza di un intervento più incisivo delle istituzioni e dello Stato all’interno del tessuto sociale" è quanto si legge in una nota di Azione Lamezia Terme.

"Azione Lamezia ribadisce l’importanza di potenziare i servizi di supporto psicologico, educativo e sociale. Prevenire è possibile, ma richiede ascolto, risorse e azioni coordinate. Le situazioni di disagio, se trascurate, possono degenerare in drammi che segnano in modo indelebile le famiglie e l’intera comunità. Oggi più che mai, Lamezia ha bisogno di cura, attenzione e solidarietà. Ci auguriamo che, attraverso un impegno collettivo – fatto di confronto, partecipazione e responsabilità – si possa costruire un progetto concreto e sostenibile per il benessere di tutti. Crediamo con forza che queste battaglie debbano essere condivise e sostenute da tutti, senza distinzione di colore politico o appartenenza. Davanti al dolore e al disagio sociale non ci sono bandiere: c’è solo il dovere di agire, insieme".

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