Lamezia, Saviano: “Quando si dice che non c'è più bisogno di un festival come Trame si sta lanciando un messaggio di omertà”

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Lamezia Terme - “Tengo a sottolineare che non esistono in tutta Europa festival sui libri che decidono di studiare il fenomeno mafioso non solo calabrese. Forse il militante leghista Domenico Furgiuele non lo sa ma qui si analizzano testi dal Messico alla Russia, dalla Cina all'India fino alla Germania, tenendo come punto di partenza un'eccellenza italiana, l'antimafia” così lo scrittore Roberto Saviano, durante il Festival di libri sulle mafie “Trame” che si svolge ogni anno a Lamezia rispondendo alle domande della stampa a margine dell’evento.

Proseguendo, sull’importanza del Festival ha dichiarato: "Quando si dice che Lamezia o l’Italia non hanno più bisogno di un festival come questo si sta lanciando un messaggio di omertà. Non si vuole dare più spazio a questi libri perché si ha paura che parlarne possa sporcare le nostre città. In realtà, ciò che accade è che questi libri non 'sporcano' chiunque, ma illuminano chi ha scelto da che parte stare in questo territorio”.

Saviano: “Chi ascolta Salvini non vuole verificare quello che sta dicendo, fa scelte emotive”

Saviano durante il Festival ha dichiarato inoltre: “In Italia scopriamo che spiano giornalisti mentre le intimidazioni, le minacce e le cause civili si ripetono in continuazione. Oggi chi ha in mano un giornale non ce l'ha per vendere copie ma nella maggior parte dei casi per fare estorsioni su altri. Ora il governo ha gioco facile perché può attaccare ed intimidire gli avversari politici senza correre il rischio di perdere la sua legittimazione. Quando la politica mi attacca io vedo che scivola su delle idiozie immediatamente smentibili, ma non importa, perché chi ascolta Salvini non vuole verificare quello che sta dicendo, fa scelte emotive. Il non fare la differenza è quello che sta portando l’estrema destra al governo in tutto il mondo. Non è che essere di destra significa essere fascisti o essere come questa estrema destra che non c'entra niente con la democrazia”. 

Riferendosi, poi, agli spettatori presenti in piazza ha detto: “Non sottovalutate la possibilità di parlare in una piazza come questa, la possibilità di poter discutere, ne senti la mancanza quando non c'è più, ne senti il peso incredibile o la necessità assurda quando rischia di non replicarsi più. Fin quando c'è la possibilità di incontrarsi, discutere, approfondire, c'è la possibilità di resistere”.

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