Lamezia Terme – È stata notificata ed applicata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Vincenzo Arcieri, 58 anni, e Giovanni Notarianni detto “Gianluca”, di 47 anni, perché ritenuti responsabili dell’omicidio di Giovanni Gualtieri, elemento contiguo al gruppo criminale dei Cerra-Torcasio-Gualtieri, ucciso in una sala giochi nel quartiere Razionale di Lamezia Terme il 13 novembre 2004.
I due, esponenti della cosca Giampà e già in carcere per altri motivi, dopo le indagini della Squadra Mobile, erano stati arrestati, tra gli altri, in qualità di responsabili dell’omicidio, che si inquadrava nella guerra di mafia in corso in quegli anni fra le opposte consorterie lametine, con l’accusa di aver partecipato alle diverse fasi del delitto. Vincenzo Arcieri è ritenuto, in qualità di esponente di vertice della cosca, insieme con altri notabili del clan, il mandante del delitto, mentre Notarianni si è adoperato in fase esecutiva ed in particolare ha recuperato i killer.
Per questo omicidio, il giudice del Tribunale di Catanzaro Pietro Carè ha emesso la sentenza nel giugno scorso nel processo con rito abbreviato: una sentenza di condanna per tutti gli imputati, con una assoluzione. In particolare Vincenzo Arcieri è stato condannato a 30 anni di reclusione, mentre Giovanni “Gianluca” Notarianni, a 20 anni.
Successivamente alla pronuncia della sentenza, la DDA ha avanzato la richiesta di applicazione della misura cautelare che il Gip Distrettuale ha accolto: la notifica del provvedimento cautelare è stata effettuata per Arcieri nel carcere di Caltanissetta e per Notariani nell’Istituto penitenziario di Melfi, dove sono reclusi.
L’omicidio di Giovanni Gualtieri avvenne all’interno di una sala giochi nel quartiere Razionale nel tardo pomeriggio del novembre di quattordici anni fa. All’interno, al momento dell’omicidio, c’erano diverse persone e l’episodio suscitò particolare allarme poiché, i due killer, con il volto coperto, dopo essersi introdotti all’interno del locale, esplosero diversi colpi di pistola cal. 9 verso la vittima che era seduta ad un tavolo da gioco, ed intimidirono i numerosi presenti sparando in aria prima di allontanarsi dal posto con una macchina rubata poi ritrovata nelle strade del centro cittadino con all’interno una delle armi utilizzate.
Per questo omicidio, in primo grado, oltre ad Arcieri e Notarianni, sono stati condannati anche Vincenzo Bonaddio e Aldo Notarianni ad una pena di 30 anni di reclusione, Antonio Voci a 4 anni di reclusione e i due collaboratori di giustizia, Pasquale Giampà “millelire” e Domenico Giampà, rispettivamente a 9 e 14 anni di reclusione. È stato assolto “per non aver commesso il fatto”, Maurizio Molinaro.
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