Lamezia: Operazione “Lucignolo”, Domenico Chirico a processo

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Lamezia Terme - La Dda di Catanzaro ha definito il fascicolo a carico di Domenico Chirico detto “u duru” notificando un decreto di citazione diretta a giudizio per l’imputato. Si andrà a processo il prossimo 25 novembre presso la Sezione Gip-Gup del Tribunale di Catanzaro. Per il sostituto procuratore Elio Romano gli elementi di prova presenti nel fascicolo sarebbero sufficienti per andare direttamente a dibattimento, saltando l’udienza preliminare, quindi il giudizio del Gip. Ricordiamo che Domenico Chirico era stato tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale, ufficio Gip, di Catanzaro nella persona del magistrato Assunta Maiore, su richiesta del sostituto Procuratore Elio Romano e del Procuratore della Repubblica Antonio Vincenzo Lombardo. L’operazione, denominata “Lucignolo”, era stata eseguita dal gruppo Guardia di Finanza di Lamezia Terme diretta tenente colonnello Fabio Bianco, a seguito di un’attività infoinvestigativa svolta dal Nucleo Mobile comandato dal brigadiere Vito Margiotta.

Le indagini presero le mosse nel gennaio del 2014, allorquando i finanzieri del Nucleo Mobile,  appresero da un loro informatore che Chirico, all’interno di una discoteca di Lamezia, aveva picchiato un barman perché gli avrebbe detto che doveva pagare quanto consumato una persona in compagnia di Chirico. Da qui sono scattate le indagini del caso. Per cui, la prima mossa degli investigatori, è stata quella di interrogare immediatamente la proprietaria del locale, la quale, dapprima negava che presso il suo esercizio si era verificato il predetto evento, per evidenti timori di ritorsioni, ma poi, incalzata ha ammesso che il fatto era effettivamente accaduto. Anche il barman aveva ammesso in qualche modo di essere stato colpito dall’indagato perchè aveva preteso il pagamento di un drink, ma non aveva nascosto i suoi timori di poter subire ritorsioni a seguito delle dichiarazioni rilasciate.

Da quel momento in poi, il sostituto Procuratore Elio Romano della Dda di Catanzaro e gli uomini del Nucleo Mobile, avevano avviato ulteriori indagini, attraverso le quali hanno ricostruito la storia criminale del Chirico, anche con l’ausilio delle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia. Le indagini in tema di estorsioni avrebbero così consentito di accertare che Domenico Chirico, almeno dall’anno 2005, avvalendosi delle intimidazioni, avrebbe usufruito per se ed i suoi amici di ingressi e consumazioni gratuite presso tutti i locali notturni della zona, in quanto tutti gli imprenditori hanno riferito che Chirico era noto per essere vicino ai clan della ‘ndrangheta di Lamezia Terme e tutti temevano che la richiesta di pagamento di ticket d’ingresso o delle consumazioni al bar avrebbe potuto far scaturire delle ritorsioni nei loro confronti anche a danno delle stesse attività commerciali. Secondo gli inquirenti Chirico fino all’anno 2003 avrebbe militato tra le file della cosca Torcasio per poi passare dalla parte dei Giampà. A fronte del provvedimento della Dda Domenico Chirico ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.

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