Reggio Calabria - L’hanno denominata “Helios” l’operazione dei Carabinieri che ha sottoposto ad amministrazione giudiziaria l'Avr e Ase (autostrade service) indagate 13 persone tra cui 8 amministratori pubblici del Comune di Reggio Calabria, del Consiglio comunale, della Città Metropolitana, del Consiglio regionale ed ex Provinciale e del Comune di Taurianova ai quali sono contestati reati contro la Pa per indebite pressioni per l'assunzione di personale segnalato. Tra loro l'assessore regionale Domenica Catalfamo - coinvolta come ex dirigente del Comune di Reggio - ed il vicesindaco di Reggio Armando Neri.
In particolare, le società Avr e Ase con sede a Roma, sono state sottoposte ad amministrazione giudiziaria, e la Hidro Geologic Line a controllo giudiziario nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri. La società avrebbe avuto rapporti con imprenditori intranei o comunque collegati con cosche di 'ndrangheta e con amministratori pubblici in un contesto di relazioni di scambio. Avr è capofila di un polo imprenditoriale con 34 tra sedi, impianti e distaccamenti, un volume di affari di 200 milioni e 2.500 dipendenti.
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Nomi degli indagati
Domenica Catalfamo, dirigente della città metropolitana di Reggio Calabria e attuale assessore regionale al Lavoro
C.N., amministratore delegato e legale rappresentante di Avr
Rocco Albanese, consigliere comunale con delega alla manutenzione Reggio Calabria
Filippo Quartuccio, consigliere comunale di Reggio Calabria
Giovanni Nucera, ex consigliere regionale ed ex consigliere della provincia di Reggio Calabria
Fabio Scionti, ex sindaco del comune di Taurianova
Antonino Castorina, consigliere metropolitano Reggio Calabria con delega al bilancio
Giovanni Muraca, assessore al comune di Reggio Calabria con delega all’ambiente, monitoraggio ambientale, aumento raccolta differenziata
Armando Neri, vicesindaco di Reggio Calabria e assessore alle risorse umane
Enzo Romeo, Responsabile Generale dell'Area Calabria A VR S.p.A.
Veronica Caterina Gatto, responsabile "Servizi Ambientali" della società A. VR. s.p.a.
Purrone Francesco Antonio, dipendente di Avr e Autostrade service e servizi del territorio
Giglio Genoese, dipendente di A VR S.p.A.,
In intercettazioni anche raccomandazioni
Dalle conversazioni intercettate nel corso dell'inchiesta "Helios" della Dda di Reggio Calabria "viene inequivocabilmente confermata la volontà dei rappresentanti della Avr di accontentare gli esponenti delle cosche locali. Peraltro ciò avveniva anche a discapito di un soggetto, il quale non era un quisque de populo in quanto indicato in altra conversazione quale soggetto raccomandato da un politico". Lo scrivono i giudici del Tribunale di Reggio Calabria - Sezione misure di prevenzione nel decreto con cui hanno disposto l'amministrazione giudiziaria per la Avr. Politico che i carabinieri, coordinati dalla Dda reggina, hanno identificato nel deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro, all'epoca dei fatti assessore del Comune di Santo Stefano d'Aspromonte, cugino di Domenica Catalfamo, assessore regionale ai Lavori pubblici indagati in qualità di ex dirigente del Comune di Reggio Calabria. Cannizzaro, che non è indagato, secondo quanto emerso dalle intercettazioni di terze persone, avrebbe raccomandato un altro imprenditore, invece escluso. Nella stessa intercettazione viene citato anche il nome di Antonio Caridi, all'epoca senatore, attualmente imputato nel procedimento Gotha perché ritenuto in un ruolo apicale nella 'ndrangheta reggina.
Il polo imprenditoriale
Dalle indagini, coordinate dalla Dda reggina, secondo l'accusa è emerso che l'espansione territoriale di AVR è stata determinata dalla permeabilità aziendale agli interessi mafiosi ed a quelli della cosiddetta "cattiva politica". Un'attitudine che per gli investigatori rendeva la società "perfettamente consonante" agli interessi criminali, divenendo "perfettamente funzionale" alla prosecuzione e all'espansione dei sistemi di potere che governano il territorio. Il polo imprenditoriale oggetto della misura di prevenzione è attivo a Reggio Calabria nei settori del ciclo integrato dei rifiuti per il comune di Reggio Calabria e di diversi comuni della provincia, con la raccolta porta a porta, il trasporto, il trattamento, il recupero dei rifiuti e la pulizia del suolo; la gestione della rete stradale della Città Metropolitana di Reggio Calabria; l'appalto per la strada "Gallico - Gambarie", particolarmente importante per le ricadute turistiche sul territorio reggino. Per il Tribunale, le indagini della Dda hanno fatto emergere la sussistenza rapporti di stabile ed oggettiva agevolazione tra l'esercizio delle attività economiche della Avr ed imprenditori appartenenti o collegati alle cosche della 'ndrangheta collusi. Secondo l'accusa è stato accertato, in particolare, che imprese riferibili a cosche operanti nei mandamenti Tirrenico e Ionico sono state, reiteratamente e colpevolmente, agevolate con l'affidamento e l'esecuzione di opere nel settore edile e manutentivo. Anche riguardo al ciclo dei rifiuti e della pulizia del suolo è stata riconosciuta dal Tribunale, spiegano gli investigatori, l'agevolazione degli interessi di alcune storiche cosche egemoni in città ed inserite tradizionalmente in questo segmento economico. In questo contesto un ulteriore elemento di condizionamento dell'attività della Avr, secondo i carabinieri, è riconducibile non direttamente all'infiltrazione mafiosa bensì all'instaurazione di rapporti di scambio con amministratori pubblici infedeli, funzionali, da un lato, ad assicurare a loro utilità ed interessi privati, compresa l'acquisizione del consenso elettorale mediante la prassi delle richieste di assunzione e di gestione clientelare delle politiche aziendali, e dall'altro ad assicurare alla società un ampliamento dei profitti attraverso l'allentamento dei controlli sul suo operato.
Procuratore Bombardieri: "Obiettivo salvaguardare libertà aziende"
"L'operazione 'Helios' cristallizza ancora una volta, purtroppo, una situazione già nota, in cui si muovono concordemente e per comune interesse imprese nazionali con caratteristiche di 'global contractor', da un lato, e pubbliche amministrazioni locali e funzionari infedeli, dall'altro, e aziende riferibili a cosche di 'ndrangheta o a soggetti di riferimento delle stesse". Lo afferma in una dichiarazione all'ANSA il procuratore distrettuale di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. "Uno scenario - ha aggiunto - ben descritto anche dal provvedimento emesso dal Tribunale delle Misure di prevenzione che ha disposto l'amministrazione giudiziaria delle due società coinvolte, la Avr e la Ese, che svolgono delicati interventi nel settore ambientale, come la raccolta dei rifiuti, e nella manutenzione della viabilità nel territorio della provincia di Reggio Calabria, nonché il controllo giudiziario nei confronti della Hidro Ecologic Lines. L' indagine coordinata da questa Procura e puntualmente eseguita dai carabinieri del Comando provinciale, evidenzia come l'espansione territoriale di Avr era determinata proprio dalla sua permeabilità ad interessi 'ndranghetisti' e della cattiva politica, ponendo in evidenza, per quanto riguarda i rapporti con i pubblici amministratori, una sorta di 'scambio ineguale', o meglio ancora, di commistione tra controllore e controllato, dove il conto finale viene pagato dall'intera comunità che non riceve i servizi necessari per una migliore qualità della vita e per la sicurezza relativa alla mobilità". "Infine - conclude Bombardieri - voglio sottolineare come l'intendimento di questa Procura, ben evidenziato anche dal Tribunale delle Misure di prevenzione, sia quello di salvaguardare i valori costituzionali della libertà d' impresa e delle attività economiche, mirando, ove ne ricorrono i presupposti, alla bonifica dell'azienda dagli inquinamenti accertati, sotto forma di agevolazione, ed alla successiva restituzione dell' azienda al suo titolare, così garantendo il lavoro e l'occupazione, soprattutto in un momento così critico della vita del Paese".
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