'Ndrangheta: Assegnata scorta a giornalista calabrese

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Reggio Calabria - Michele Albanese, giornalista del Quotidiano del Sud e collaboratore dell'Ansa dalla piana di Gioia Tauro, è da ieri sotto scorta. La decisione è stata presa, è scritto in un editoriale del condirettore Rocco Valenti, dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria nel corso di una riunione urgente convocata dal prefetto Claudio Sammartino. "Una riunione - scrive Valenti - convocata sulla base di elementi in mano agli inquirenti che, evidentemente, hanno fatto pensare in modo univoco e netto ad un pericolo imminente per il giornalista del Quotidiano. Da dove questo pericolo venga è informazione riservata per gli investigatori, anche se è immaginabile che qualcosa contro Albanese stesse covando in ambienti della criminalità organizzata".

Albanese viaggerà su un'auto blindata con la scorta della polizia. "Sapere - scrive Valenti - che un nostro collega sia costretto a vivere sotto scorta ci fa profondamente tristezza e per tanti motivi. Intanto perché nella vita reale la circostanza che un giornalista che fa semplicemente il suo lavoro, raccontando il suo territorio e anche le malefatte che in esso albergano, corra sol per questo pericoli seri è sconcertante. Poi perché questa Calabria capace di esprimere ancora queste cose non solo non ci piace, ma ogni passo che fa lo sottrae al futuro stesso dei suoi giovani. E poi perché, evidentemente, c'è ancora qualcuno che pensa che se in un giornale si riesce a far tacere un giornalista, allora quel qualcuno avrà risolto i suoi problemi". Il cdr del Quotidiano del Sud "fa quadrato attorno a Michele Albanese" e si dice "profondamente grato alle autorità per avere agito con grande professionalità e con grande attenzione nei confronti del nostro collega e di tutti i giornalisti che forze occulte, al di fuori di ogni legalità ed al di fuori di qualsiasi norma di vivere civile, vogliono ridurre al silenzio per continuare a svolgere le loro losche attività". Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria ha deciso di assegnare una scorta ed un'auto blindata al giornalista del Quotidiano del Sud Michele Albanese, collaboratore dell'Ansa. La decisione si lega alla condizione "di pericolo" in cui si trova il giornalista a causa della sua professione. "Inquietudine per il livello della scorta assegnato ad Albanese" è stata espressa da Franco Siddi e Carlo Parisi, segretario e vicesegretario della Fnsi.

Albanese "avanti con stesso impegno"

"Il mio lavoro proseguirà con la stessa determinazione e lo stesso impegno di prima". "Voglio dire grazie alle tantissime persone - ha aggiunto - che hanno voluto esprimermi la loro vicinanza per la vicenda che mi riguarda". "Mi riferisco - ha aggiunto Albanese - a colleghi, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del mondo politico e dell'associazionismo, uno per tutti don Luigi Ciotti, oltre che ai semplici cittadini che hanno voluto esprimermi la loro vicinanza". "Colgo anche l'occasione - ha detto ancora il giornalista - per ringraziare il prefetto ed il procuratore di Reggio Calabria, Claudio Sammartino e Federico Cafiero de Raho, oltre che il questore ed i comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza, che hanno dimostrato il volto di uno Stato attento e attivamente presente".

REAZIONI

Direttore 'Quotidiano Sud': "Albanese onora categoria"

"Ci sono tanti modi per fare il giornalista. Quello scelto da Michele Albanese - scrive Gianni Festa - onora l'intera categoria. I suoi reportage trasudano verità sofferte e, in essi, il coraggio del racconto è sempre al centro dell'indagine del reale. Ma è il contesto, avrebbe detto Leonardo Sciascia, a rendere tutto più difficile. Qui, dove la melma del malaffare e dei poteri nascosti conosce solo la strategia della violenza e della morte, indagare per svelare connivenze e latrocini, diventa molto più che difficile: un azzardo". "Porsi come testimoni del tempo - aggiunge il direttore de Il Quotidiano del Sud - diventa un oltraggio. Testimoni, Michele come altri colleghi minacciati, di un tempo in cui la lotta tra uno Stato ancora fragile e cosche sempre più agguerrite nel controllo del territorio, produce una sequela agghiacciante di morti ammazzati, di colletti bianchi con le mani sporche, di politicanti soggiacenti alle regole del più forte. Un Sud povero, arretrato, dimenticato dall'agenda del governo, con una classe dirigente non sempre all'altezza del compito, diventa preda del malaffare che vuole imporre o protrarre la propria egemonia, mortificando l'intelligenza e l'onestà di chi crede nel cambiamento". "Non siamo soli, non ci facciamo intimorire - conclude - e, come Michele, crediamo che il nostro mestiere abbia senso soltanto se svolto con rigore e al servizio del giusto e del vero".

Fnsi: "Fatto grave"

Inquietudine per il livello della scorta assegnata al giornalista del Quotidiano del Sud e collaboratore dell'Ansa, Michele Albanese, "che presuppone un pericolo reale" è stata espressa dal segretario generale della Fnsi Franco Siddi e dal vicesegretario e segretario regionale del sindacato giornalisti Carlo Parisi in una nota pubblicata sul giornale. "E' grave - proseguono - che in una società civile ci siano questi fatti che colpiscono persone che con il loro lavoro semplice, da api operaie, sono simbolo di un impegno per il riscatto morale della comunità di cui fanno parte".

Loiero: “Notizia inquietante”

"Sono rimasto molto turbato nel leggere oggi la notizia che un giornalista di questa testata, Michele Albanese, persona che conosco e stimo, da ieri è costretto a vivere sotto scorta. Una notizia inquietante che ripropone purtroppo, ancora una volta, il tema dei pesanti, pericolosi condizionamenti della criminalità organizzata con cui deve fare i conti la Calabria. Una pagina nera per la libertà delle persone e per quella dell'informazione. Ad Albanese, e all'intera redazione del Quotidiano va tutta la mia solidarietà, nella convinzione che l'esistenza, nella nostra regione, di una stampa libera e affrancata sia precondizione di democrazia, legalità e buona vita”.

Fava (vicepresidente Commissione parlementare antimafia): “Paga rigore e coraggio”

"Piena e affettuosa solidarietà per le minacce subite dal giornalista Michele Albanese. Albanese paga il rigore e il coraggio del proprio mestiere che lo ha portato in questi anni a coprire con grande professionalità tutte le più importanti vicende di 'ndrangheta della sua regione. E che oggi lo vede ancora una volta esposto per aver voluto denunciare sul suo giornale l'infelice inchino della Madonna delle Grazie a Oppido Mamertina di fronte alla casa del boss Mazzagatti. Ad Albanese ed ai giornalisti con la schiena dritta come lui sarà dedicato il lavoro di indagine del comitato su mafia e informazione che avrò l'onere di presiedere e che da questa mattina comincia le sue audizioni in seno alla commissione antimafia".

Speranza vicino al giornalista Michele Albanese

“Ho appena appreso dalla stampa che il giornalista calabrese Michele Albanese è da stamattina sotto scorta. E' molto triste che un giornalista per esprimere liberamente il suo pensiero debba fare una vita blindata e magari vivere anche in una situazione economicamente precaria. Purtroppo non è il solo, ormai, dopo i magistrati sono sempre di più, gli imprenditori, i giornalisti, gli amministratori e persino i sacerdoti, che vivono sotto la protezione delle forze di polizia che ringraziamo”.

Bindi lo chiama, solidale

La presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, ha telefonato al giornalista Michele Albanese del Quotidiano del Sud, al quale ha espresso solidarietà e vicinanza per le minacce subite. "Ad Albanese, che con rigore e coraggio segue i fatti di 'ndrangheta nella sua terra ho assicurato l'attenzione della Commissione alla sua personale vicenda e più in generale alla condizione dei cronisti minacciati o intimiditi dalle mafie. Un gruppo di lavoro, presieduto dal vicepresidente Fava ha iniziato proprio oggi ad approfondire questo versante della lotta alla criminalità organizzata". "Le mafie prosperano grazie all'omertà e al silenzio e il giornalismo d'inchiesta ha spesso giocato un ruolo essenziale per fare luce su fatti e vicende anticipando il lavoro degli stessi inquirenti".

Talarico: "Esperienza dura"

"Piena solidarietà, mia e di tutto il Consiglio regionale che rappresento, al giornalista del Quotidiano del Sud Michele Albanese, cronista d'esperienza e professionista di valore, costretto a vivere sotto scorta proprio in ragione della sua professione, alla sua famiglia ed alla sua testata. Vivere sotto scorta  è un'esperienza dura. Perciò auspico che siano presto individuati coloro che hanno provocato tale provvedimento. In questa terra, per una serie di ragioni, espletare il proprio mestiere è diventato difficile, vale per i giornalisti come per i tanti politici che quotidianamente sono minacciati e per magistrati e forze dell' ordine, cui non saremo mai grati a sufficienza per la loro dedizione contro la criminalità". "L'attenzione dello Stato, su questo delicatissimo fronte sono del parere che debba essere incentivata al fine di garantire la sicurezza di tutti coloro che difendono la democrazia ed il diritto dei cittadini ad essere informati".

Libera: "Siamo tutti Michele"

"Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza a Michele Albanese, giornalista del "Quotidiano del Sud" al quale il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha dovuto assegnare ieri sera la scorta perché ne ha ravvisato la necessità. Lo afferma don Pino Demasi, referente di Libera nella Piana di Gioia Tauro. "Ancora una volta l'informazione corretta e limpida finisce nel mirino delle mafie a conferma del fondamentale ruolo di sentinella nei territori più difficili, strumento di conoscenza e quindi di libertà. Proprio quello che le mafie non vogliono. Albanese, giornalista vero e uomo impegnato, ha raccontato le storie di un territorio difficile ed intriso di 'ndrangheta, quale quello della Calabria in generale e della Piana di Gioia Tauro in particolare, con attenzione e sensibilità. Il sapere che, per questo motivo, un giornalista sia costretto a vivere sotto scorta diventa per tutti noi un motivo di profonda inquietudine ma anche voglia di maggiore impegno per il cambiamento del nostro territorio, soprattutto in questo momento in cui la tensione è molta alta e da più parti si vorrebbe costringere i giornalisti al silenzio per permettere alla ndrangheta ed ai suoi alleati, occulti e meno occulti, di continuare a realizzare i loro sporchi affari". "In un momento così delicato  vada dunque a Michele e alla sua famiglia tutto il sostegno nostro e di quanti intendono difendere un'informazione sempre più libera e attenta ai segnali di cambiamento dei nostri così difficili territori. 'Siamo tutti Michele Albanese'".

Nesci (M5S): "Non sarà solo"

"Come giornalista e come parlamentare sono vicina a Michele Albanese, cronista calabrese costretto a vivere sotto scorta per le minacce di 'ndrangheta ricevute dopo il recente scoop sull'inchino della statua della Madonna delle Grazie alla casa del boss Giuseppe Mazzagatti, a Oppido Mamertina. Albanese non è da solo né può essere lasciato in solitudine. Il Movimento Cinque Stelle difende in parlamento chiunque abbia il coraggio di raccontare i fatti per contrastare la violenza della criminalità organizzata. È fondamentale alimentare il circuito della solidarietà e della parola. La 'ndrangheta deve percepire che la voce della coscienza pubblica è più forte del silenzio che le 'ndrine impongono con minacce, intimidazioni e strategie sottili. Il presidente del Consiglio, che in agosto verrà a Gioia Tauro, dovrà considerare in primo luogo la sicurezza come priorità della Calabria, in cui lavoro e sviluppo sono bloccati dalle pressioni della 'ndrangheta".

Galati (FI): “Solidarietà al Quotidiano del Sud ed al giornalista Michele Albanese”

“Esprimo viva preoccupazione per la decisione presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria di assegnare la scorta al giornalista del Quotidiano del Sud Michele Albanese”. “E’ estremamente grave che il giornalista Albanese sia costretto a ricorrere a tale forma di tutela per potere esercitare il sacrosanto diritto della libertà di stampa. Non è possibile che la criminalità ostacoli il libero e legittimo esercizio dell’informazione in una regione dove il dibattito democratico dovrebbe caratterizzare ogni settore della società civile. Rivolgo al Quotidiano della Calabria, al giornalista Michele Albanese ed al direttore Rocco Valenti la mia solidarietà e ribadisco la mia condanna verso ogni forma di criminalità diffusa che impedisce anche agli organi di informazione di svolgere il loro delicato compito al servizio della collettività”.

Soluri (Ordine Calabria): "Vada avanti"

"E' davvero inquietante il fatto che un giornalista sia costretto a muoversi su un'auto blindata e con due uomini di scorta. Accade a Michele Albanese, giornalista del 'Quotidiano del Sud', autore dello scoop sull'inchino della statua della Madonna delle Grazie davanti alla casa di un boss ad Oppido Mamertina". "Le organizzazioni criminali dell'area di Gioia Tauro  'attenzionano' da tempo Michele Albanese se è vero come è vero che ha subito intimidazioni e minacce di vario genere. Intimidazioni e minacce evidentemente assai serie se il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria ha ritenuto di assegnargli una tutela di terzo livello. Significa che gli elementi di cui magistrati e forze dell'ordine dispongono vanno inequivocabilmente in una direzione: Michele Albanese è a rischio. Il fatto sottolinea in maniera plastica le condizioni di difficoltà e di pericolo in cui operano tanti colleghi calabresi, in particolare quelli che si occupano di cronaca giudiziaria o che sono impegnati nel giornalismo d'inchiesta. Innumerevoli i casi di minacce e di intimidazioni, ma non si era finora mai arrivati ad un livello di allarme tanto preoccupante da determinare la necessità di mettere sotto scorta l'interessato". "Nel ringraziare  il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria, i vertici delle forze dell'ordine ed il Procuratore di Reggio, Cafiero De Raho, per la tempestività e la sensibilità con cui hanno affrontato e risolto il problema della sicurezza del collega, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria esprime la massima solidarietà possibile a Michele Albanese. Vivere sotto scorta, infatti, non è certo un privilegio; è invece un fatto che sconvolge i normali ritmi di vita, crea allarme e tensione, impedisce di lavorare con serenità, determina preoccupazione ed ansia tra i familiari. Siamo sicuri che Michele Albanese, giornalista serio, scrupoloso, bravo e coraggioso, avrà comunque la forza e la capacità di vivere questa fase come un ulteriore sprone per amplificare, se possibile, il suo impegno nella ricerca della verità e nella denuncia di fatti che offendono la coscienza civile e sociale di tutti i calabresi onesti".

Ministro Lanzetta: "Ha fatto suo dovere"

"Esprimo la mia piena solidarietà al giornalista del Quotidiano del Sud Michele Albanese, costretto a vivere sotto scorta e in un'auto blindata per aver fatto semplicemente il suo dovere. Quello di raccontare correttamente i fatti ed informare onestamente i cittadini, come ogni operatore dell'informazione dovrebbe sempre fare. Lavorare e vivere in una regione come la Calabria, con il quotidiano condizionamento della criminalità organizzata  diventa sempre più complicato, ma proprio il coraggio e la tenacia del giornalista nell'esercizio della professione dimostrano come la strada da seguire per i cittadini calabresi sia quella di mettersi sempre dalla parte giusta, quella della legalità e del rispetto delle regole".

Galati: "Un fatto grave"

"Esprimo viva preoccupazione per la decisione presa dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria di assegnare la scorta al giornalista del Quotidiano del Sud Michele Albanese". E' quanto afferma il deputato di Forza Italia Giuseppe Galati. "E' estremamente grave che il giornalista Albanese sia costretto a ricorrere a tale forma di tutela per potere esercitare il sacrosanto diritto della libertà di stampa. Non è possibile che la criminalità ostacoli il libero e legittimo esercizio dell'informazione in una regione dove il dibattito democratico dovrebbe caratterizzare ogni settore della società civile. Rivolgo al Quotidiano del Sud, al giornalista Michele Albanese ed al condirettore Rocco Valenti la mia solidarietà e ribadisco la mia condanna verso ogni forma di criminalità diffusa che impedisce anche agli organi di informazione di svolgere il loro delicato compito al servizio della collettività".

Nencini: "Non lasciarlo solo"

"Michele è un giornalista serio e coraggioso, un professionista di prim'ordine. Sono convinto che, nonostante i pericoli a cui si espone quotidianamente con le sue denunce a tutela della legalità in Calabria, andrà avanti nella lotta che conduce da anni per l'affermazione dei principi di libertà e di giustizia". Sono le parole del segretario del Psi e vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, appresa la notizia dell'assegnazione della scorta al giornalista del 'Quotidiano del Sud', Michele Albanese, per aver ricevuto minacce e intimidazioni. "A Michele, che ho avuto modo di conoscere e a cui mi lega un rapporto di stima - ha concluso Nencini - esprimo la mia solidarietà e vicinanza. Un giornalista libero non può e non deve essere lasciato solo".

Presidente Calabria Stasi: "Non è solo"

"Esprimo la mia solidarietà al giornalista Michele Albanese, da oggi costretto a vivere sotto scorta". È un fatto preoccupante perché ritengo inaccettabile che chi svolge il proprio lavoro con impegno e serietà, peraltro in un settore molto delicato come quello dell'informazione, debba diventare un bersaglio della criminalità organizzata. Mi rincuora il fatto che gli inquirenti abbiano assunto questo provvedimento con grande tempestività, ennesima dimostrazione di professionalità da parte delle forze dell'ordine". "Ribadisco la mia totale vicinanza al giornalista Albanese e lo esorto ad andare avanti, perché le istituzioni e cittadini non lo lasceranno solo".

Solidarietà Cdr dell'Ansa

Il Cdr dell'Ansa esprime ''vicinanza e solidarietà'' al collega Michele Albanese, redattore del Quotidiano del Sud e collaboratore dell'Ansa dalla piana di Gioia Tauro, che da ieri è sotto scorta. Il Cdr dell'Ansa ricorda che ''Albanese è un giornalista impegnato in prima linea e auspica che quanto prima vengano assicurati alla giustizia gli autori delle insopportabili e inaccettabili minacce''. ''Siamo certi - prosegue la nota del comitato di redazione - che Michele Albanese continuerà nel suo lavoro con la professionalità di sempre sapendo anche di poter contare sulla solidarietà dei suoi colleghi''.

Vescovi Calabria solidali

Gli Arcivescovi e ed i Vescovi della Calabria esprimono solidarietà al giornalista Michele Albanese, cronista della provincia di Reggio Calabria, "da ieri sotto scorta - è detto in un comunicato - per un presunto pericolo di minaccia da parte della criminalità organizzata". Già ieri la Conferenza Episcopale Calabra, riunita a Paola sotto la presidenza dell'arcivescovo mons. Salvatore Nunnari, è scritto in una nota, "ha formulato un forte monito, condannando e respingendo ogni forma di criminalità e di peccato che offusca la verità e l'amore di Cristo. Nella viva speranza che la Parola di Dio possa toccare il cuore di ogni persona smarrita, i Pastori di Calabria invitano tutta la comunità ecclesiale alla riflessione e alla preghiera".

Molinari: "Abbiano paura 'loro"

"Il M5S esprime solidarietà al giornalista del Quotidiano del Sud, e collaboratore dell'Ansa dalla piana di Gioia Tauro, Michele Albanese, che da ieri è costretto a vivere sotto scorta. E' stato lui per primo a denunciare l'inchino davanti alla casa del boss durante la processione di Oppido Mamertina". Una solidarietà più sentita in quanto Albanese non è nuovo a questo tipo di situazioni: già in passato, infatti, il giornalista era stato oggetto di attenzioni particolari da parte della 'ndrangheta, essendo stato vittima di intimidazioni, e per questo motivo, oggi, è costretto ad essere scortato da militari. Tali fatti di cronaca ci ricordano, purtroppo, che fare veramente il giornalista in Calabria porta a confrontarsi con un'ombra scura che cerca di manovrare anche l'informazione libera. Un'ombra che prova in tutti i modi di zittire tutti coloro che vogliono far chiarezza sui fatti, denunciando con coraggio le azioni mafiose che altrimenti rimarrebbero sepolte sotto una cappa di omertà. E' un prezzo troppo alto che la società non può permettersi di pagare. Ed è gravissimo che nel nostro Paese ci siano ancora territori, Calabria compresa, in cui chi cerca di agire, con onestà, secondo il principio della legalità, rischia di vedere la propria vita e quella dei propri cari in pericolo. Noi del M5S stiamo dalla parte della giustizia e continueremo ad affermare a gran voce che sono 'loro' che devono aver paura di noi, sono 'loro' che devono nascondersi. Le loro azioni intimidatorie non riusciranno a fermare la voglia di riscatto di tutti quelli che sognano una Calabria libera dalla criminalità". "In questo percorso non facile, per renderlo possibile fondamentale sarà la presenza delle istituzioni che devono, oggi più che mai, far sentire la loro presenza. I cittadini non devono e non possono essere lasciati soli, preda di chi pensa che con la violenza si può comprare il silenzio. E' arrivato il tempo di rimanere uniti, camminando a testa alta, per dimostrare che non è minacciando le voci libere che si può spegnere la voglia di cambiamento dei calabresi".

Solidarietà di Confindustria e Ance

“I direttivi provinciali di Confindustria e Ance esprimono piena solidarietà a Michele Albanese, redattore de Il Quotidiano del Sud e corrispondente dell’agenzia Ansa. L’assegnazione della scorta al giornalista, decisa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla base di alcuni gravi elementi che fanno temere per la sua incolumità, è fonte di profondo sconcerto e di vivo allarme”.
Così gli industriali e i costruttori edili reggini manifestano la loro vicinanza al cronista “costretto, per il solo fatto di svolgere con onestà, rigore e serietà il proprio lavoro, a esporsi a gravi rischi e sottoposto a un regime limitativo della libertà personale. Nel rinnovare ad Albanese il nostro sostegno – proseguono gli imprenditori reggini – auspichiamo un celere lavoro investigativo volto a neutralizzare le fonti di pericolo per il giornalista. L’attività di Albanese, come quella di tutti gli altri operatori del mondo dell’informazione, è fondamentale per vincere la dura battaglia contro la criminalità, che impedisce a Reggio e alla Calabria di intraprendere la strada dello sviluppo sociale ed economico”.

Bianchi: "Ha grande coraggio"

"Piena solidarietà a Michele Albanese, giornalista del Quotidiano del Sud. E' assurdo dover commentare ancora oggi notizie di cronisti che, nel pieno dell'esercizio della libertà di stampa, sono costretti a vivere sotto scorta". E' quanto dichiara il vice capogruppo Ncd alla Camera, Dorina Bianchi. "Va dato merito ad Albanese - prosegue - di aver raccontato sempre con grande coerenza e coraggio anche gli ultimi famigerati fatti di cronaca legati alla 'ndrangheta, senza farsi condizionare dal contesto mafioso. Allo stesso tempo la necessità ravvisata dal comitato provinciale per l'ordine a la sicurezza di prevedere la scorta, dimostra che le 'ndrine vogliono continuare ad esercitare la propria influenza su tutti i settori della vita pubblica. Siamo sicuri che Albanese riuscirà ad andare avanti con lo stesso impegno nel suo lavoro d'inchiesta". "Gli attestati di stima ricevuti - conclude Bianchi - testimoniano che la parte sana della società civile non ha alcuna intenzione di piegarsi o di inchinarsi alla 'ndrangheta e ai suoi metodi".

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