Processo Rinascita Scott a Lamezia, attesa per la sentenza in ordinario: nei procedimenti stralcio decadono alcune parti civili

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Lamezia Terme - E' attesa in settimana la sentenza del processo Rinascita Scott per gli imputati che hanno optato per il rito ordinario. La camera di consiglio da parte del Tribunale presieduto da Brigida Cavasino (a latere Claudia Caputo e Germana Radice) è iniziata lo scorso 16 ottobre, al termine della requisitoria della Dda e delle arringhe difensive. La pubblica accusa ha chiesto la condanna di 322 dei 338 imputati. Il dibattimento aveva avuto inizio il 13 gennaio del 2021. In particolare, i pubblici ministeri Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci, Andrea Mancuso e Andrea Buzzelli, che hanno rappresentato l'accusa insieme al procuratore Nicola Gratteri, hanno chiesto condanne per 4.744 anni di reclusione. Chieste anche 13 assoluzioni e tre nullità del decreto che dispone il giudizio.

La richiesta di condanna più alta, 30 anni, é stata fatta per 16 imputati, e la più bassa per tre. Agli imputati vengono contestati, complessivamente, oltre 400 capi d'accusa, che vanno dall'associazione mafiosa e dal concorso esterno in associazione mafiosa all'estorsione, al traffico di droga, all'abuso d'ufficio, all'usura, al riciclaggio, alla ricettazione, alla detenzione illegale di armi ed esplosivo, al traffico di influenze illecite, al trasferimento fraudolento di valori ed alla rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio.

L'operazione - coordinata dalla procura antimafia di Catanzaro, all'epoca nel 2019 guidata da Nicola Gratteri - consentì di disarticolare le organizzazioni di 'ndrangheta del Vibonese facenti capo alla cosca Mancuso. Tra gli imputati figurano l'ex parlamentare di Forza Italia ed avvocato Giancarlo Pittelli, per il quale è stata chiesta la condanna a 17 anni di reclusione, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa; il tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli (per lui sono stati chiesti 8 anni); l'ex militare della Guardia di finanza Michele Marinaro (chiesti 17 anni), accusato anche lui di concorso esterno, e l'imprenditore Rocco Delfino (chiesti per lui 12 anni). Per il boss Luigi Mancuso, esponente di spicco dell'omonima cosca, si procede con un processo separato.

Intanto, una serie di parti civili sono decadute, nell'ambito di due tronconi del maxi processo 'Rinascita Scott' a carico delle cosche di 'ndrangheta del Vibonese a causa del mancato deposito, da parte dei difensori, delle richieste di risarcimento del danno e di liquidazione delle spese processuali. Si tratta dei procedimenti riguardanti il troncone omicidi di Rinascita ed il processo Petrolmafie-Dedalo in cui è confluita la posizione del boss Luigi Mancuso, detto 'il Supremo', stralciata da Rinascita Scott. A conclusione della requisitoria di 'Rinascita Scott', in cui la pubblica accusa ha chiesto, tra l'altro, cinque ergastoli, il presidente della Corte d'assise, Massimo Forciniti, ha fatto mettere a verbale che la Provincia di Vibo Valentia aveva inviato le conclusioni tramite pec alle ore 14. Una procedura non ammessa dal presidente, che l'ha giudicata "irrituale e tardiva".

Ma la Provincia di Vibo Valentia non è stato l'unico ente la cui costituzione nel filone dei fatti di sangue è decaduta. Non hanno presentato le conclusioni, infatti, anche i Comuni di Zungri, San Gregorio di Ippona, Pizzo, Limbadi e Nicotera. Quest'ultimo Comune non è stato rappresentato come parte civile anche all'udienza del processo "Petrolmafie-Dedalo" in cui è confluita la posizione stralciata del capomafia Luigi Mancuso per il quale il 26 ottobre scorso la Dda ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione. Tra oltre 200 parti civili costituitesi lo scorso 9 novembre, hanno depositato le conclusioni, nell'ambito dello stralcio sugli omicidi, solo l'associazione Libera, la Regione Calabria, l'Associazione antiracket di Vibo Valentia ed i Comuni di Vibo Valentia, Sant'Onofrio, Tropea, Ricadi, Mileto, Ionadi, San Costantino Calabro e Maierato. I legali degli altri enti, invece, non sono intervenuti e le costituzioni, di conseguenza, sono automaticamente decadute.

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