Processo tentato omicidio Saverio Cappello, l’arringa del difensore dei Trovato

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Catanzaro – Ultime discussioni per i difensori degli imputati nel processo “Shoot him”, per il tentato omicidio di Saverio Cappello, uno degli ex affiliati alla cosca Giampà che ha deciso di diventare collaboratore di giustizia. Costola del procedimento “Perseo”, questo filone del processo nasce proprio dalle dichiarazioni fornite da alcuni pentiti della cosca e da Cappello stesso che raccontarono di una sparatoria su via del Progresso da parte dei fratelli Trovato contro Saverio Cappello. L’episodio risale al 2010 quando i fratelli Trovato, secondo l’accusa, cercarono di bloccare l’auto dell’ex affiliato alla cosca e gli spararono contro. Una sparatoria che scaturì da una lite precedente avvenuta qualche tempo prima tra le due famiglie.

A fare la sua arringa conclusiva, nell’udienza di stamane, davanti al Gup Pietro Scuteri del Tribunale di Catanzaro, l’avvocato Giuseppe di Renzo nell’interesse di Franco, Luigi e Luciano Trovato. Il difensore ha chiesto l’assoluzione dei suoi assistiti, al termine della discussione, nella quale si è concentrato su alcuni punti in particolare. Secondo l’avvocato “il fascicolo così come istruito e cioè con l’acquisizione della sentenza del Gup Perri di Catanzaro, sull’abbreviato di Perseo, e l’acquisizione dei verbali descrittivi del dibattimento di Lamezia Terme, consentono al Gup di approdare ad una pronunciamento assolutorio, anche perché Franco Trovato, nella sentenza del processo Perseo dibattimentale a Lamezia Terme, è stato dichiarato concorrente esterno e non associato al clan Giampà”. Inoltre, secondo il difensore dei fratelli Trovato, “le dichiarazioni raccolte sono tutte distoniche tra di loro, e questa distonia, questa contraddizione, consente di chiedere l’assoluzione”. 

L’avvocato Di Renzo ha, inoltre, chiesto che non venisse applicata l’aggravante della mafiosità. La prossima udienza è stata fissata al 9 marzo quando si continuerà con le discussioni degli altri difensori, gli avvocati Salvatore Staiano e Lucio Canzoniere, mentre il processo dovrebbe concludersi verso la fine del mese di marzo. Il Pubblico ministero Elio Romano per questo episodio, chiese la condanna a 12 anni di reclusione per Franco e Luigi Trovato, poiché considerati dall’accusa coloro che materialmente tentarono di uccidere Cappello, e la condanna a 3 anni e 4 mesi per Domenico Chirico, "u batteru" e Giuseppe Cappello "cutulicchio", in quanto per loro l’accusa sarebbe di favoreggiamento. Due le richieste di assoluzione formulate dal Pm al termine della sua requisitoria: per Concetto e Luciano Trovato, poiché nei loro confronti mancherebbero riscontri individualizzanti al parlato dei collaboratori di giustizia.

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