Reggio Calabria, i dettagli dell'operazione Crimine 2

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Reggio calabria, 8 marzo - L'operazione Crimine 2, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros, insieme alla Squadra mobile della Questura reggina ha tratto in arresto 41 persone accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata a vari reati cui sono riconducibili tre filoni principali: il narcotraffico, il traffico di armi e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nel territorio di competenza. I carabinieri hanno eseguito 34 ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui sei in Germania, mentre la polizia ha provveduto ad eseguire sette ordinanze, cinque delle quali in Canada ed Australia. E proprio in Australia risulta coinvolto nell’operazione anche l'ex sindaco della città australiana di Stirling, Tony Vallelonga. L’uomo, originario di Nardodipace (Vibo Valentia), era emigrato in Australia oltre 30 anni fa ed è stato sindaco di Stirling per nove anni, dal 1996 al 2005. Vallelonga, nel corso delle indagini, è stato anche intercettato mentre discuteva degli assetti operativi della 'ndrangheta in Australia con il boss di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Commisso, detto 'u mastru. L'indagine ha accertato la presenza di 'locali' della 'ndrangheta in Australia, dove il gruppo criminale era denominato Thunder Bay, In Germania, i carabinieri, hanno arrestato, tra gli altri, il boss Bruno Nesci. L'indagine, inoltre, ha consentito di accertare i collegamenti della 'ndrangheta torinese rappresentata da Giuseppe Catalano e Francesco Tamburi e a Genova, con la presenza di altri due esponenti di spicco della criminalità calabrese: Domenico Belcastro e Domenico Gangemi. Infine in Canada, a Toronto, è emerso il collegamento con le cosche della Locride. I particolari dell'operazione “Crimine 2”, sui collegamenti delle cosche reggine della 'ndrangheta nel nord Italia ed all'estero, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. La conferenza stampa si è svolta alla presenza del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, insieme al comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Pasquale Angelosanto, ed altri ufficiali dell'Arma. Presenti alla conferenza stampa di questa mattina anche gli investigatori tedeschi del Bka (Bundeskriminalamt) e dell'Lka di Baden Wuttemberg. Per il procuratore Giuseppe Pignatone l’operazione odierna “è la conferma dell'espansione della `ndrangheta, non solo sul piano del traffico internazionale di stupefacenti ma anche sul piano dell'associazione mafiosa, anche in altre regioni fuori dall'Italia". "Senza alcun dubbio - ha detto Pignatone - il fulcro rimane la Calabria e la provincia di Reggio Calabria in modo particolare: questo è ciò che emerge con sicurezza sia dalle indagini culminate a luglio sia da quest'altra".L’operazione Crimine 2  non ha mancato di rivelare aspetti quanto meno singolari. E’ questo il caso del boss Francesco Maisano, 46 anni, che si è asserragliato nel bunker della sua abitazione per circa due prima di farsi arrestare. Maisano, quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa, si è rifugiato nel bunker dicendo alla moglie di dire che non era in casa. I carabinieri invece hanno individuato il bunker e hanno instaurato un dialogo con il boss che si è protratto per alcune ore fino a quando l'uomo non si è arreso uscendo dal bunker.

Queste le persone coinvolte nell'operazione Crimine 2 per le quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere: Pietro Oppedisano, di 40 anni; Pasquale Oppedisano (39), Savino Pesce (22); Rocco Marasco (23); Salvatore Pepé (26); Giovanni Pronestì (46); Domenico Iaropoli (53); Carmelo Costa (41); Domenico Antonio Napoli (46); Luca Surace (35); Giuseppe Furfaro (49); Claudio Umberto Maisano (40); Rocco Violi (32); Sotirio Santo Larizza (31); Francesco Maisano (46); Saverio Manglaviti (50); Antonino Macheda (35); Giovanni Agnelli (48); Paolo Meduri (80); Mario Agostino (67); Vincenzo Gattuso (45); Giuseppe Martello (49); Giovanni Minniti (34); Antonino Sapone (73); Saverio Mollica (53); Giuseppe Velonà (57); Brunello Franzé (46); Bruno Ciancio (51); Donato Fratto (55); Tonino Schiavo (55); Claudio Cianciaruso (33); Antonio Angelo Cianciaruso (56); Salvatore Femia (33); Domenico Antonio Vallelonga (65); Giuseppe Bruzzese (65); Cosimo Cirillo (54); Rocco Etreni (65), Antonio Minnella (70), Nicola Gattuso (46) e Pasquale Napoli (52). Gli arresti domiciliari sono stati disposti, invece, per Giuseppe Vecchio, di 86 anni.

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