Studenti dell’istituto "Don Milani" incontrano l'autore del libro "Il Giardino dei Giusti" Daniele Aristarco

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Martirano Lombardo - Applausi e cartelloni che raffigurano il “Giardino dei Giusti” per accogliere Daniele Aristarco autore del libro omonimo, un volume edito da Einaudi appartenente alla collana per ragazzi “Semplicemente Eroi”. Il giovane pubblico è rappresentato dagli studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Don Milani” di Martirano che, insieme ai loro docenti, hanno letto con curiosità, entusiasmo e, talvolta passione, le avventure di un uomo alla ricerca del proprio passato e di quello di un popolo. L’ambito è il progetto Lettura, menzionato dalla dirigente scolastica, professoressa Manuela Maletta, per evidenziare l’attenzione dell’istituto ad una proposta formativa costante finalizzata a favorire la crescita di studenti in erba. E la scelta, in questa stagione, sottolinea la Referente del progetto, Agata Cosco, “è ricaduta sul libro di Aristarco perché, in chiave ironico-teatrale e con l’ausilio di oggetti animati, viene raccontata una pagina di storia intensamente struggente: la deportazione degli Ebrei”.

Da New York a Parigi, da Roma a Gerusalemme, un mosaico di voci per ricomporre la storia dei Giusti tra le Nazioni. Daniele, felice di aver attraversato luoghi di straordinaria bellezza per arrivare a Martirano Lombardo, in Calabria, esordisce dicendo che è sufficiente l’esistenza di un uomo giusto perché il mondo meriti di esser stato creato. In un viaggio assai autobiografico affronta il tema di coloro che si sono prodigati per salvare la vita di chi era perseguitato; tanti, infatti, sono i giusti incontrati e narrati attraverso storie belle che non li raffigurano eroi ma solo uomini e donne che hanno avuto il coraggio di compiere gesti giusti in un momento in cui era addirittura pericoloso mostrarsi con un ebreo! Il desiderio dell’autore, manifestato rispondendo alle molteplici domande di alunni attenti ed emozionati in sala, è quello di presentare realtà storiche tristi come la Shoah privilegiando la comicità. Si adopera, nel libro, a far memoria di quei deportati che, per rendere meno amaro il loro soggiorno, spostavano panche e davano vita a scene di cabaret. Tutto laddove la morte era una regola e la vita un’eccezione. Nell’ultima fase dell’incontro, il famoso firma copie, Daniele Aristarco, si congeda invitando gli allievi alla lettura in considerazione della potenzialità di una simile esperienza per renderci non migliori o peggiori quanto “più Giusti”.

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