Lamezia Terme, 16 dicembre - E’ in edicola da sabato “il Lametino”. Anche questo numero (il 194) si occupa in apertura dell’Operazione Medusa, che è approdata al processo (cominciato giovedì 13, riprenderà il 19), intervistando il PM del procedimento penale, il sostituto procuratore della DDA, Elio Romano. Al magistrato, che ha condotto molta parte degli interrogatori dei collaboratori di giustizia, abbiamo fatto queste domande che più volte sono rimbalzate tra i commenti dei nostri lettori:
1) al di là di vantaggi legali che possono venire dalla collaborazione, questi pentiti della cosca Giampà, a partire da Giuseppe, il numero uno, hanno dato anche segnali di pentimento vero, quello che viene dalla coscienza?
2) Quale molla ha fatto scattare la decisione di passare dalla parte giusta, quella della giustizia? Le risposte del sostituto procuratore e pm del processo che dovrà giudicare con rito abbreviato proprio questi pentiti, fanno capire quale mutamento epocale sta avvenendo a Lamezia nella cosca che per molti anni ha vessato la città.
In un’altra parte dell’intervista, si è accennato ai famosi” sedici omissis”, cioè le sedici persone che – secondo la vulgata popolare ma non solo - non compaiono ancora nell’ordinanza, sedici insospettabili o appartenenti alla “zona grigia” tra gli indagati. E il magistrato ha chiarito il perché e la necessità di mantenere ancora questi omissis. Questo numero contiene poi la pubblicazioni di due ampi dossier di “Libera”: uno sul fenomeno dell’usura, presente in tutta Italia, e ormai quasi tutto in mano alla criminalità organizzata; e l’altro sul traffico della droga – cocaina innanzitutto – tra il Messico e l’Europa. Da questo dossier viene fuori come sia proprio la ‘ndrangheta a pilotare e dirigere il traffico internazionale grazie ai rapporti con i narcotrafficanti messicani.
In chiusura della prima parte della rivista, una pagina è dedicata ad una confessione di Giovanni Governa rilasciata ai CC. Governa, che è personaggio discusso e al centro di problematiche interpretazioni sul valore delle sue dichiarazioni, in queste righe parla dello scenario in cui maturò, tra l’altro, l’omicidio di Francesco Iannazzo. Ne individua il mandante e ne descrive lo scenario. Nella seconda parte della rivista, quella relativa alle rubriche, storiche e letterarie, da non mancare la recensione di Francesco Bevilacqua dell’ultimo libro di Mimmo Gangemi, “La signora di Ellis Island”, un altro dono dello studioso alla sua terra.
Buona lettura a tutti.
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