Lamezia, Francesca Arcieri (Era Ora): "Bisogna restituire dignità alla città ripartendo dal decoro urbano"

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Lamezia Terme - “Non servono effetti speciali per amministrare bene. Serve competenza, visione ed azione. Serve un’Amministrazione che non rincorra le emergenze, ma le prevenga; che non si limiti ad inaugurare, ma sappia mantenere; che non guardi solo ai prossimi mesi, ma ai prossimi anni. Lamezia non può più permettersi l’improvvisazione. Bisogna restituire dignità a questa città, ripartendo dal decoro urbano, dalla cura del verde pubblico e della qualità della vita”.  È con queste parole che Francesca Arcieri, candidata al Consiglio Comunale nella lista Era Ora, a sostegno di Doris Lo Moro, spiega le ragioni del suo impegno politico. Al centro della sua proposta ci sono due punti fermi: il recupero del decoro urbano e la costruzione di una Lamezia inclusiva e sostenibile. “Il degrado è ovunque”, puntualizza, “dal centro storico ai quartieri periferici. Basta guardarsi intorno. Il Parco di Barisco, riaperto con entusiasmo meno di due anni fa, è ridotto, oggi, ad una distesa di erba alta, rifiuti ed acqua stagnante. Un luogo pensato per le famiglie, per i bambini, per tutti, ormai diventato l’ennesimo simbolo di abbandono.”

Per Arcieri, il problema non è solo visivo: “Il verde non è un dettaglio. È salute. È qualità della vita. È bellezza. E la bellezza non deve essere un privilegio, ma un diritto”. La candidata al Consiglio Comunale denuncia una situazione generalizzata che coinvolge tanto il centro quanto le periferie: “Aiuole incolte, marciapiedi impraticabili, strade sporche. Il senso del bello, del pulito, della cura, è ormai completamente sparito. Questo non è solo un problema estetico, ma sociale. Perché la bellezza ed il decoro significano, in primis, rispetto per i cittadini.” Arcieri continua evidenziando che “È il momento di voltare pagina. Lamezia deve passare dall’abbandono alla cura, dall’improvvisazione alla visione, dal disordine al progetto”.

La candidata non si limita a denunciare, ma propone un modello chiaro: “Voglio una città che funzioni, che sia viva ed inclusiva, dove ogni quartiere sia protagonista e nessuno resti indietro, dove la manutenzione non sia un favore, ma un dovere dell’Amministrazione. Una Lamezia che riparta dalla sua posizione strategica, dalle sue risorse, dalla sua gente, e diventi finalmente un punto di riferimento per tutta la Calabria.”

“Mi candido non per presenza ma per portare metodo, concretezza ed impegno”. “Sono stanca”, aggiunge, “come tanti altri cittadini, di una città lasciata a metà, sospesa tra aspettative tradite e promesse mancate. Credo in una Lamezia che torni a vivere. Che non lasci indietro nessuno, che garantisca diritti, servizi e dignità. Una città che non sia più terreno di rinuncia, ma laboratorio di futuro.” E, conclude con un appello chiaro “Con Doris Lo Moro avremo una guida autorevole, libera e coerente. Una donna che ha dimostrato di saper amministrare con serietà e senza compromessi. È arrivato il tempo di fare scelte vere. È arrivato il momento di costruire insieme la Lamezia di domani”.

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