Ancora nessuna traccia del dottor Blaganò, il figlio: "Non diventi un altro disperso dimenticato"

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Nocera Terinese - Proseguono le ricerche del dottor Antonio Blaganò, 67 anni, di cui non si hanno più notizie dalle 5 di giovedì 24 luglio quando è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza mentre usciva dalla guardia medica di Nocera Terinese. Non si fermano nemmeno gli appelli della famiglia del medico, originario di San Mango d’Aquino. In particolare, il figlio Francesco lancia un appello: “aprite un fascicolo d’indagine”. Il giovane, che vive a Madrid, chiede che si indaghi a 360 gradi, per sequestro o omicidio, ed esorta a seguire accertamenti tecnici più approfondati, a partire dall’analisi dei tabulati telefonici. Del caso si è occupata anche la trasmissione “Estate in Diretta” di Rai1.

Dal momento della scomparsa - fa sapere ancora il figlio - le autorità hanno iniziato una serie di ricerche a tappeto con elicotteri, droni, cinofili e volontari, per verificare se fosse disperso vicino a dove hanno trovato l'auto. La sua Fiat 500 è stata trovata in una strada sterrata con il motore ancora acceso. Per quanto riguarda le indagini, inoltre, ieri nel tardo pomeriggio, hanno proceduto a controllare un burrone vicino a dove i cani molecolari avevano rinvenuto delle tracce: si pensava potesse essere lì, ma arrivati fino in fondo non hanno trovato nulla.

Nuovo appello del figlio

"La scomparsa di mio padre - dichiara Francesco Blaganò - è tutto tranne che quella di un escursionista che si è perso tra le montagne. Perché, durante il suo servizio, è uscito repentinamente alle 5:00 del mattino? E dove si dirigeva? Qualcuno lo ha chiamato?". Tante le domande ancora senza risposta. Allo stato attuale, prosegue Francesco “sembra che l'unico procedimento che si sia attivato sia quello delle persone scomparse”. Il ragazzo ringrazia e ritiene che vigili del fuoco, squadrone cacciatori, soccorso alpino Gdf, forze dell’ordine, carabinieri, elicotteri, droni, stiano facendo un grandissimo ed egregio lavoro: “Ma le indagini? Attenzione, non gli accertamenti preliminari a un’indagine che assolutamente non permettono di fare gli accertamenti tecnici di cui ho parlato in precedenza (celle e tabulati telefonici). Le indagini? E se qualcuno sia dietro la scomparsa di mio padre?”. Questa la preoccupazione maggiore dei familiari del medico. Il figlio vorrebbe l'iscrizione di notizia di reato. Intanto i giorni passano e ancora non si hanno notizie, ogni minuto potrebbe essere fatale. “Comprenderete bene - rimarca il figlio - che la mia premura è la tempistica: se mio padre fosse ancora vivo, nelle mani di qualche malintenzionato o anche solo se potessero dal telefono ottenere informazioni per localizzarlo, perché aspettare e ridurre ancor di più le chance di trovarlo vivo? Non basta solo trovarlo, ma anche trovarlo subito, se vogliamo trovarlo in vita”.

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“Analizzare tempestivamente il cellulare”

“Mio padre - aggiunge - non è un povero sciagurato che si è perso tra le montagne, anche se teoricamente ‘non si scarta nessuna pista’". Tanti i dettagli che fanno pensare: dalle telecamere che lo vedono uscire dalla guardia medica alle 5 del mattino con una scarpa al piede destro e una ciabatta al piede sinistro, "addirittura dello stesso verso, destro". Si trattava quindi di una persona disorientata? Oppure è uscito di fretta da non badare alle scarpe? Dettagli – secondo il figlio – “completamente inutili”. Piuttosto, rimarca, “occorre analizzare tempestivamente il cellulare”.

Infine, precisa: “io conoscevo mio padre e tutto era tranne che fuori di testa. Ha sempre avuto questa peculiarità di non allacciarsi le scarpe e in generale non prestare molta attenzione al tipo di calzato: è questo un motivo per giudicare una persona e soprattutto sentenziarla nell'oblio? Per escludere la possibilità che va bene, questo dottore è uscito un po' disorientato e con poco gusto per le scarpe, ma se qualcuno lo ha chiamato e lo ha portato con sé? O gli ha fatto del male successivamente? Se una persona fosse stata minacciata, uscirebbe tranquillo? La cosa peggiore è che ieri sera mi hanno comunicato che questo pomeriggio potrebbero decidere di ridurre gli uomini impiegati nella ricerca. Insomma, come potete immaginare, realisticamente, mio padre potrebbe finire come uno dei tanti dispersi di cui non si sa più nulla, o non si vuole sapere più nulla”. Pertanto, la famiglia nel ringraziare tutte le forze impegnate nelle ricerche e i tanti volontari chiede a chiunque abbia informazioni utili per il ritrovamento del dott. Antonio Blaganò, di contattare immediatamente le forze dell'ordine, il Numero Unico di Emergenza 112, oppure di recarsi presso un ufficio di polizia o dei carabinieri.

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