
Roma - "La sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, all'esito della Camera di consiglio seguita all'adunanza del 29 ottobre 2025, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto. Lo si legge in una nota. "Le motivazioni, in corso di stesura, saranno rese note con apposita Deliberazione entro 30 giorni". La nota della Corte dei Conti sull'adunanza di oggi fa riferimento alla delibera 'Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria: assegnazione risorse FSC ai sensi dell'articolo 1, comma 273-bis, della legge n. 213 del 2023 e approvazione, ai sensi dell'articolo 3, commi 7 e 8, del decreto-legge n. 35 del 2023, del progetto definitivo e degli atti di cui al decreto-legge n. 35 del 2023".
Reazioni
Salvini, decisione Corte Conti su Ponte è scelta politica
"La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico". Lo afferma il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini dopo che i magistrati contabili non hanno dato il visto di legittimità al Ponte sullo Stretto. "In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall'Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti".
Meloni, sul Ponte ennesimo atto di invasione giudici
"La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l'ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l'adunanza di oggi; per avere un'idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l'avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l'esistenza dei computer". Lo afferma la premier, Giorgia Meloni. "La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all'approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l'azione di Governo, sostenuta dal Parlamento". Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni subito dopo la sentenza della Corte dei Conti che ha di fatto bocciato la delibera sul Ponte sullo Stretto.
Occhiuto, Corte dei conti assurda, Sud vuole opportunità
"Ha ragione il vice premier Matteo Salvini: la decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese. Il Ponte sullo Stretto non rappresenta solo una grande infrastruttura che il Mezzogiorno attende da decenni, ma anche un'immensa occasione per la Calabria e per la Sicilia: la concreta possibilità che queste Regioni hanno di dimostrare al mondo intero che sono capaci di condurre a termine opere straordinarie. Il Sud vuole opportunità, vuole misurarsi con sfide entusiasmanti, vuole concorrere per creare sviluppo e per competere con il resto del Paese. Trovo assurda la presa di posizione della Corte dei Conti, ma sono certo che il governo andrà avanti in un processo ormai non più reversibile". Così Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria.
Furgiuele: bloccare il Ponte vuol dire non fare il bene del Mezzogiorno
“Chi ferma il Ponte non fa il bene del Sud, delle famiglie e dei lavoratori che aspettano infrastrutture e sviluppo da decenni. Matteo Salvini e la Lega hanno scelto, dal primo giorno di mandato, di lavorare per far crescere l’Italia, e darle il volto che un Paese moderno e avanzato merita di avere. La decisione della Corte dei Conti non considera gli interessi degli italiani, non considera il lavoro di decine di esperti e professionisti e accademici chiamati a esprimersi su un’opera ambiziosa. Ha il sapore della decisione politica. E questo non lo possiamo accettare”. Lo dichiara il vicecapogruppo e deputato calabrese della Lega Domenico Furgiuele.
Ciucci, sorpresa da Corte, agito in pieno rispetto norme
"Abbiamo accolto con grande sorpresa l'esito del controllo di legittimità operato dalla Corte dei conti che non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto" - ha commentato l'amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci. "Tutto l'iter seguito è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte. Restiamo in attesa delle motivazioni mantenendo l'impegno di portare avanti l'Opera, missione che ci è stata affidata da tutto il Governo e dal Ministero delle infrastrutture in attuazione delle leggi approvate dal Parlamento italiano".
Irto, bocciatura é fallimento politico del Governo
"La Corte dei Conti ha fermato il Ponte sullo Stretto, ma la responsabilità è tutta del Governo che continua a scambiare la propaganda per politica e i proclami per atti amministrativi". Così il senanatore del Pd Nicola Irto, capogruppo in Commissione ambiente e infrastrutture del Senato. "La mancata approvazione della delibera Cipess - aggiunge - non è un cavillo tecnico, ma proprio la prova che il progetto bandiera della destra è stato costruito in fretta, senza basi giuridiche solide e con una gestione delle risorse a dir poco opaca. Una illusione, come abbiamo più volte detto. Meloni e Salvini hanno venduto agli italiani un'illusione, mentre gli organi di controllo dello Stato certificano che non tutto quello che si annuncia nei talk show può diventare realtà per decreto". "È un fallimento - conclude Irto - politico e istituzionale: mesi di conferenze stampa, slogan e passerelle e alla fine l'illusione si ferma davanti alla prima verifica di legalità. Invece di cercare capri espiatori, il Governo dovrebbe fare autocritica e smettere la propaganda elettorale. L'Italia ha bisogno di serietà, non di cantieri fantasma".
Associazione no ponte, 'niente visto niente opera'
"Niente visto, niente Ponte. La notizia che la Corte dei Conti ha negato il visto alla delibera del Cipess del 6 agosto non è una notizia: è una notiziona. Il progetto del Ponte sullo Stretto si ferma. E si spera definitivamente". È il commento di Daniele Ialacqua e Mariella Valbruzzi del comitato No Ponte - Capo Peloro. "Proprio oggi, il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini, al question time, in Parlamento, sfoggiava sicurezza e preannunciava l'ennesimo inizio dei lavori. Adesso - affermano - è necessario essere vigili, non accetteremo nessun colpo di mano. La lotta continua, ma finalmente in fondo al tunnel c'è una luce. E non è il 'treno' del Ponte sullo Stretto. Domani, alle 11.30, ci sarà la conferenza stampa di presentazione del corteo del 29 novembre. E l'inizio dei festeggiamenti".
"La bocciatura della Corte dei Conti è la pietra tombale su una delle più grandi bufale della storia repubblicana: il Ponte sullo Stretto", dice il segretario generale del Partito Democratico di Messina, Armando Hyerace. "Tre anni di propaganda - afferma - milioni sprecati in una società da chiudere subito e zero risultati. Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini chieda scusa al Paese e si dimetta. È finita la stagione delle prese in giro".
Ferrante (Mit): Da Corte Conti ingerenza indebita, progetto va avanti
“La decisione della sezione centrale della Corte dei Conti sulla delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto rappresenta un’ingerenza grave ed indebita, che riflette la volontà di prevaricare scelte politiche spettanti solo al Governo e al Parlamento, espressioni della volontà popolare. Non è bastato aver fornito risposte documentali esaustive e puntuali a tutti i rilievi formulati dalla Corte, che evidentemente - mossa da pregiudizio ideologico - vuole poter decidere arbitrariamente quali opere pubbliche vadano realizzate e quali no. Il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica per il Paese, sostenuta fortemente anche dall’Europa e approfondita meticolosamente in tutti i suoi aspetti procedurali, che consentirà di modernizzare il sistema dei trasporti nazionale, rendere più competitivi i nostri territori e fungere da volano per occupazione, crescita e sviluppo del nostro Sud. In questi tre anni troppo spesso singolari pronunce giurisdizionali hanno tentato di bloccare riforme e provvedimenti del Governo. Un’opposizione giudiziaria inammissibile in uno stato di diritto e che mina l’equilibrio tra poteri dello Stato. Ma è un tentativo destinato a fallire. Il progetto sul Ponte va avanti, come anche la riforma costituzionale della giustizia che oggi approveremo in via definitiva”. Lo afferma il deputato di Forza Italia e Sottosegretario al Mit Tullio Ferrante.
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