Da Lamezia a Longobardi: la scommessa di Valeria e Samuele per il turismo sostenibile, contro lo spopolamento dei borghi

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Lamezia Terme - Un lavoro attento di comunicazione, ma anche di braccia, di testa, di cuore, quello che ha portato Valeria D’Agostino e Samuele Garritano, due giovani dinamici provenienti da esperienze diverse, a trasformare una cascina rustica con dei terreni attorno, nelle campagne del piccolo borgo di Longobardi, in un presidio di agricoltura e turismo sostenibile, realizzato con prodotti a Km 0, per salvare dallo spopolamento il paese e valorizzarne il territorio, le bellezze, le peculiarità. La storia di Valeria, giornalista pubblicista, parte da Lamezia, dove decide di lasciare tutto per intraprendere una nuova avventura al fianco di Samuele, nativo di Longobardi, ma reduce da una lunga permanenza all’estero, fra Inghilterra e Sudamerica, che dopo circa otto anni sente nuovamente il richiamo delle radici. Un richiamo che Valeria comprende bene.

“All’epoca ero immersa nella vita culturale della mia città” racconta, “non mi perdevo un evento, conducevo attraverso la stampa battaglie sociali. Ad un tratto mi sono resa conto di voler ritornare all’essenza, cambiare totalmente stile di vita per avvicinarmi di più ai valori in cui credevo. In quel periodo ho conosciuto Samuele, e insieme abbiamo deciso di creare “Animal Farm”, una realtà che si occupa di agricoltura e turismo “lento”, per ritornare ai ritmi naturali che fanno parte di tutti noi, e vivere una vita più conforme ai nostri ideali, lontana dal caos che ci allontana dalla nostra umanità più autentica – dunque, il richiamo ad Orwell non è casuale. Ho fatto una scelta coraggiosa, ma dopotutto il coraggio è una delle cose che ho ereditato da mia madre”.

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Ed è stata dedicata proprio ad Ornella Statti, madre di Valeria e poetessa in vernacolo originaria di Gizzeria, scomparsa circa sei anni fa, la giornata voluta dal gruppo “Cuntu ccu tia, cuntu via via”, all’interno della realtà creata dalla coppia, animata dalle risonanze eterne dei versi declamati da Tommasina Iera. La giornata è stata arricchita dalla visita ai terreni di Samuele e Valeria. “Qui trova spazio un orto biologico e sinergico” spiega Samuele, “realizzato attraverso bancali a pacciamatura, una tecnica che prevede l’uso di letame e paglia o lana di pecora, con colture abbinate e alternate a seconda delle loro caratteristiche e compatibilità naturali. Abbiamo inoltre attivato una pagina su una piattaforma internazionale che ci permette di effettuare scambi con ragazzi di tutto il mondo che vengono a Longobardi per un soggiorno esperienziale e ci offrono in cambio manodopera e interscambio culturale”.

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Accanto all’orto le colture di grani antichi – Verna, Censarola, Carusedda, Carusarussa –, gli animali allevati a terra, e anche un’asina che accompagna i turisti in giro per i vicoli del borgo, assecondando la vocazione alla vita lenta che Valeria e Samuele portano avanti. Dopo un abbondante pranzo preparato con i loro prodotti a Km 0, la giornata si è conclusa con una visita guidata al borgo di Longobardi condotta da Samuele. “Durante l’inverno vivono oggi in paese circa 40 persone, e alcuni sono stranieri che hanno deciso di trasferirsi qui e di ristrutturare alcune delle splendide case antiche del borgo”, spiega il giovane di fronte al paesaggio magnifico del borgo a picco sul Tirreno, con una vista che abbraccia l’orizzonte fino allo scoglio di Iscra, e che non ha nulla da invidiare ad Amalfi o a Sorrento. Poi un giro per i vicoli alla ricerca di antichi antenati borbonici, garibaldini, santi e poeti, un’esperienza magica, a pochi chilometri da casa nostra.

Giulia De Sensi

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