Dopo casi botulino a Diamante, stretta su cibo di strada contro rischi salute: effetto psicosi nei locali

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Diamante (Cosenza) - “Niente verdure nei panini o sulle pizze”. È la richiesta che camerieri e ristoratori si stanno sentendo ripetere in questi ultimi giorni da diversi clienti. Un clima di crescente preoccupazione, anche tra chi non è direttamente coinvolto, si sta estendendo in tutta la regione senza risparmiare il territorio lametino. L’incertezza sull’origine degli ingredienti e le notizie sui rischi alimentari possono generare fobie collettive e disinformazione, alimentando una psicosi a dire dei ristoratori “ingiustificata”. In questo clima, molti ristoratori invitano alla calma: “nessun allarmismo, ma semmai maggiore consapevolezza”. Un consiglio utile può essere quello di chiedere informazioni ai camerieri sulla provenienza degli ingredienti e sulle modalità di preparazione dei piatti. Con l’avvicinarsi di Ferragosto e delle vacanze estive, periodo in cui si mangia spesso fuori casa, diversi locali rassicurano i clienti sulla qualità e sicurezza delle pietanze servite, ribadendo il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Prestare attenzione alle conserve al momento dell’apertura, anche in quelle fatte in casa. Nessun rischio, quindi, per le verdure fresche o preparate al momento.

In Calabria, infatti, non si placa la preoccupazione in seguito ai casi di sospetta intossicazione da botulino nella regione. L'intossicazione alimentare che, nei giorni scorsi, avrebbe provocato anche due vittime e il ricovero di altre 14 persone. Avevano consumato panini con salsiccia e cime di rapa in un truck food a Diamante. Le autorità hanno avviato misure sanitarie: ritiri, distribuzione di antidoti agli ospedali e analisi capillari della filiera alimentare ma anche giudiziarie. Risultano infatti, indagati, a vario titolo, con l’ipotesi di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive, il titolare del camioncino, tre responsabili delle ditte produttrici degli ingredienti e i medici che hanno avuto in cura i due uomini prima del decesso, per presunta mancata diagnosi tempestiva. È allarme anche in Sardegna dove si sarebbe verificato un decesso collegato a una salsa guacamole servita durante un evento, con altri casi di intossicazione tra i partecipanti.

I casi avrebbero generato una vera e propria psicosi collettiva e si fanno più stringenti anche i controlli, in particolare nell’ambito di sagre e feste all’aperto dove sono presenti stand gastronomici. Nessun allarmismo, quindi, ma più chiarezza sull’origine degli alimenti.

Richiamati due marchi di friarielli per botulino

Richiamo per due marchi di confezioni di friarielli alla napoletana per sospetto rischio di contaminazione da botulino con avvertenza di rititare i prodotti eventualmente in giacenza. I richiami sono pubblicati sul sito del ministero della Salute nella sezione dedicata agli operatori. Il richiamo è per due lotti a etichetta Bel Sapore e due lotti a marchio Vittoria, con confezioni da un chilo, provenienti da uno stabilimento a Scafati in provincia di Salerno.

Morti per botulino in Calabria, indagati salgono a dieci

C'è una decima persona iscritta nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Paola nell'ambito dell'inchiesta sui casi di intossicazione da botulino in Calabria che ha portato alla morte di due persone ed altre 14 sono ricoverate nell'ospedale di Cosenza. Il decimo indagato è un medico, che si aggiunge agli altri cinque sanitari già iscritti nel registro, che avrebbe anche lui visitato uno dei due deceduti. Precedentemente erano già indagati il commerciante ambulante che ha venduto i panini, tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto inquinato e 5 medici di due strutture sanitarie del cosentino.

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