Roma - Pasquale D'Ascola è stato nominato nuovo primo presidente della Corte di Cassazione dal plenum straordinario del Csm con un solo voto di distacco sullo sfidante Stefano Mogini. Il giudice calabrese che prenderà il posto di Margherita Cassano - prima donna alla guida della Suprema Corte tra qualche giorno in pensione - ha ottenuto 14 preferenze contro le 13 del segretario generale della Cassazione Mogini. Uno scrutinio che ha spaccato praticamente in due l'assemblea. Determinante è stato il voto del togato laico di Italia Viva Ernesto Carbone. Cinque gli astenuti: la presidente uscente Cassano, il procuratore generale Pino Gaeta, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e i due togati indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda che ieri avevano annunciato a sorpresa di non votare per protesta contro il meccanismo delle nomine previsto dal Testo unico della dirigenza perché, a loro dire, "ripropone all'infinito le logiche degli accordi". Il capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha presieduto il plenum in qualità di presidente del Csm, non ha partecipato alla votazione ("come di consueto e non di norma" ha precisato, ricordando di aver preso parte solo una volta allo scrutinio in occasione dell'elezione di Margherita Cassano). Proprio il presidente Mattarella, che avrebbe preferito un voto compatto del plenum, ha sottolineato di augurarsi che il Csm "continui ad assicurare tempestività e trasparenza alle proprie decisioni". "Siamo tutti consapevoli - ha detto - che queste devono essere fondate su criteri ed elementi di valutazione al di sopra di pregiudiziarie divisioni di parte".
Al tempo stesso ha elogiato la presidente uscente della Cassazione per aver "interpretato l'irrinunziabile stato di autonomia e indipendenza della giurisdizione rispetto a ogni altro potere, nello spirito dei valori fondamentali della nostra Costituzione". Si è poi congratulato con D'Ascola convinto che "il sapere giuridico e la sua lunga esperienza gli consentiranno di guidare con efficacia la Corte". "Certamente rappresenterà un punto di riferimento anche per i lavori del Csm e del comitato di presidenza - ha aggiunto - che auspico vengano costantemente improntati al confronto leale e a un dibattito sereno, sempre con l'obiettivo dell'interesse istituzionale". Nato a Reggio Calabria sessantasette anni fa ma veronese d'adozione, sposato e padre di due figli, D'Ascola ha lunga carriera divisa tra Verona e Roma. La sua esperienza veronese è durata molti anni. Dall'83 al '92 è stato pretore e poi giudice presso il Tribunale di Verona.
Dal 2007 all'Ufficio del Massimario a Roma, quindi consigliere della Seconda sezione civile della Cassazione e componente delle Sezioni unite civili. Nel marzo del 2018, a sessant'anni, è stato diventato il più giovane presidente di sezione della Cassazione e dal 2023 presidente aggiunto della Corte. Figura vicina alla corrente progressista di Area, si è presentato con in dote quattro dei sei voti della Quinta Commissione, quella cioè competente sugli incarichi direttivi. E, poco prima della votazione, il vicepresidente del Csm Pinelli ha invitato a non leggere la proposta di presentare due candidati "in termini di fragilità o addirittura di spaccatura" del Consiglio "ma, viceversa, come appartenenza alla fisiologia istituzionale ed alla piena e legittima diversità di vedute proprie degli organi di garanzia nelle liberal democrazie".
Falcomatà, D'Ascola presidente Cassazione è orgoglio reggino
"Desidero esprimere, personalmente e a nome dell'intera Amministrazione comunale, le più vive e sincere congratulazioni, al nostro illustre concittadino, Pasquale D'Ascola, per la prestigiosa nomina a Presidente della Corte di Cassazione, motivo d'orgoglio per l'intera comunità reggina". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. che sottolinea come l'elezione da parte del Csm rappresenti "L'incarico affidato a D'Ascola - aggiunge - è, dunque, un traguardo di altissimo valore istituzionale e morale che rende onore non solo alla sua brillante carriera e al suo straordinario impegno al servizio della giustizia, ma anche alla nostra città che conferma la capacità di dare i natali a personalità di straordinario spessore. Un orgoglio che si rinnova, quindi, perché arriva a pochi mesi di distanza da un'altra importante designazione operata dal Csm, quella del Procuratore generale della Suprema Corte, il reggino Piero Gaeta, che testimonia la ricchezza di valori e talenti che la nostra terra sa esprimere. Le nomine di D'Ascola e Gaeta - conclude Falcomatà - rappresentano un esempio di dedizione, competenza e integrità, una fonte di ispirazione per le giovani generazioni ed un motivo di fierezza per tutti noi. Al loro vanno i più sentiti auguri di buon lavoro da parte di tutta la città di Reggio Calabria".
Galati (NM): "Felicitazioni al neo presidente della Corte di Cassazione Pasquale D’Ascola, calabrese doc"
"La nomina di un grande giurista qual è Pasquale D’Ascola a primo presidente della Cassazione da parte del plenum del Consiglio superiore della Magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella è un’ottima notizia per le nostre istituzioni oltre che il riconoscimento dell’alto profilo di insigne giurista, ma anche un vanto per la regione Calabria. D’Ascola unisce, alla sua indiscutibile competenza anche doti di equilibrio e senso delle istituzioni, indispensabili per un ruolo di garanzia di grande importanza. Al neo presidente D’Ascola l’augurio di buon lavoro e le nostre più sincere congratulazioni. Così l’on Giuseppe Galati, coordinatore di Noi Moderati in Calabria, commentando la nomina di Pasquale D’Ascola a primo presidente della Cassazione".
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