Lamezia Terme – Originale giornata di scuola per alcuni studenti dell’Ardito Don Bosco di Lamezia: fare lezione fuori dall’aula. È nata così l’idea di un caffè letterario. La dirigente Margherita Primavera ha dato l’ok, così due classi (3^D e 3^G accompagnate dalle docenti Cairo e Mastrosimone) raggiungono un bar cittadino per rispolverare un’antica polemica, quella tra classicisti e romantici. “Misurati negli interventi e smisurati nella gioia d’esser protagonisti di una scena mai girata – raccontano in una nota - gli studenti hanno provato ad interpretare un contraddittorio pizzicando le corde della propria personale sensibilità e del proprio gusto. Se qualcuno s’ancorava al porto sicuro di un mondo che continua regalare bagliori, certezze incrollabili come templi, equilibri che sfidano la forza di gravità, altri preferivano declinare le passioni, cedere ai sentimenti, accettando anche il rischio di esser meno perfetti. Qualcuno prova pure ad immaginare che queste due tendenze si alternino come le stagioni. Così, piacevolmente, si consumava il tempo, sotto lo sguardo incuriosito di passanti e avventori del bar”.
“Come insegnanti, strizzando l’occhio a Galileo – prosegue la nota - ci si chiedeva se davvero quella fosse la strada delle sensate esperienze e quanto potesse essere efficace. Ma prima che l’esperimento volgesse al termine uno strano accidente ci riportava alla realtà. Una “divinità” dei nostri tempi, statuaria figura di colore, si materializzava attraverso le vetrate del bar. Ed è subito standing ovation. No! Lui non è nei programmi ministeriali e noi docenti, impreparate, ci chiedevamo: ‘Chi è costui?’ A questo punto la massa incredula di studenti gridava all’unisono: ‘Gilbert Nana!’”.
“La sua opera – concludono - conta 20.400 palleggi in due ore e quindici minuti. In fondo è un romantico anche lui. Infiamma una folla di followers col motto: “La gente come noi non molla mai” e con passione ed energia invita a inseguire i propri sogni. Ci ha riaccompagnati a scuola, acclamato da studenti festanti, regalando alla giornata un finale a sorpresa e forse il giusto epilogo per un saggio di letteratura contemporanea”.
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