Lamezia, dalla nascita di Gesù al Covid: il messaggio racchiuso nel presepe della chiesa del 'Redentore'

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Lamezia Terme - Un presepe carico di messaggi importanti quello allestito all'interno della Chiesa del Redentore a Lamezia Terme. Un presepe che parte dalla nascita di Gesù per arrivare ai nostri giorni segnanti dalla pandemia, dalle diseguaglianze sociali e dalla natura sofferente. Un’idea nata è nata da alcuni giovani della parrocchia e dai sacerdoti Don Armando e Don Maurizio. Il presepe 2020 della chiesa del Redentore prova con mezzi poveri a tradurre il messaggio di “Fratelli tutti” che papa Francesco il 3 ottobre ha inviato a ogni uomo di buona volontà quale strada maestra nel tormentato cammino che l’intera umanità si trova a percorrere: il messaggio della fraternità universale. 

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“Il presepe – è spiegato in una didascalia che lo accompagna - colloca il Natale evento storico di Gesù nell’umanità dei nostri giorni, per cui presenta insieme personaggi del suo tempo e del nostro tempo come ripresi da foto di vissuto. Esso nel piano avanzato presenta la nostra triste realtà: a destra i danni delle guerre, del dissesto ecologico e della fame; a sinistra l’iter del contagio dalla scoperta di esso all’ospedalizzazione e alla cura. Nel ripiano retrostante la “Unica grande casa dei cinque continenti” in Gesù Figlio del Padre divenuto la nostra carne nel grembo di Maria sposa dell’inseparabile Giuseppe, anche la nostra attuale carne così malata: a sinistra medici e operatori sanitari partono dalla “grotta già croce” e donano la vita per i contagiati; a destra i pastori sono da Gesù inviati a portare i doni alle famiglie anziché a lui, e un tavolo è allestito per un pasto ai poveri. In un laboratorio illuminato dalla luce proveniente dalla grotta i magi, con i nostri ricercatori di oggi, cercano di scoprire il vaccino contro il Covid-19” 

Dal presepe emergono alcuni particolari così descritti: “La discriminante è l’essere fuori casa o in famiglia e fraternità, che per i cristiani è quella di Gesù; la casa poggia sulle stelle da quando il cielo-Figlio di Dio è venuto sulla terra, invece fuori casa è solo amara terra; la casa è l’unità dei cinque continenti purché aperti e trasparenti tra di loro, vanno guardate in faccia le assurde situazioni di morte che andiamo procurando senza farmaci solo alla loro concettualizzazione; la grotta e nascita di Gesù è già nella direzione della croce; Maria e Giuseppe sono insieme anziché collocati separai ai due lati; operatori sanitari di ieri e di oggi, come anche pastori e volontari di oggi, operano già da fratelli di Gesù; i magi che ormai hanno trovato la stella-Gesù sono chiamati come i ricercatori di oggi ad orientare i loro studi sul vaccino anziché sugli astri: la scienza è per la vita; papa Francesco continua sul frontale a destra a raccomandare il suo messaggio “Fratelli tutti” debitamente esposto sul frontale a sinistra”. “Si ringraziano – si legge in una nota - i giovani che hanno via via ideato e in parte costruito il presepe; il Falegname Francesco Febbraro che, collaborato dal suo giovanissimo figlio Mattia, ne ha realizzato con maestria la struttura portante; tutti coloro che hanno messo a disposizione documentazione di foto e oggettistica varia”.

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