Lamezia, il dramma di un proprietario dopo il crollo: "Ho perso tutto, intervenire per evitare altri disastri"

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Lamezia Terme - Dalla tarda mattina di ieri, il tempo sembra essersi fermato in via Galluppi. Dopo il boato, il frastuono e le sirene dei soccorsi, oggi restano i detriti, i nastri posti dai Vigili del fuoco per delimitare l’area pericolosa e le transenne del comando della Polizia Locale che segnalano l’area sottoposta a sequestro dove è vietato l’accesso a chiunque. Il signor Alberico Zaffina, proprietario di uno degli appartamenti interessati dal crollo non riesce ad allontanarsi dalla sua casa 

“Lì – ci dice – c’è tutta la mia vita”. Nei suoi occhi si legge la consapevolezza di chi sa di non poter fare ritorno nella propria abitazione. Le famiglie evacuate - alcune in via precauzionale - hanno trascorso la notte in alberghi messi a disposizione dal comune. Ma il signor Zaffina ha dormito in auto, vegliando sulle sue cose. È un agricoltore. In casa e nel magazzino ci sono tutti i suoi attrezzi e mezzi da lavoro. “Ora cosa faccio? In albergo - aggiunge - ci vado solo per dormire. Ho una moglie malata, nella stanza ci sono anche le cartelle cliniche e tanti documenti che non ho potuto recuperare. Non mi fanno entrare. Attualmente non c'è possibilità, è pericoloso”. Ora, dice “dobbiamo solo attendere, aspettare”.

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I vigili del fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza l’edificio per quanto possibile, ma l’uomo lancia un allarme a chi di competenza: “ci sono molte altre parti pericolanti. Ho fatto presente questa situazione. Non aspettiamo che accada una tragedia. Bisogna intervenire subito”. Indica poi una crepa che si sta aprendo sottolineando il rischio imminente: “potrebbe cadere da un momento all’altro”. Così come quel che resta di un balcone. Il suo appello è chiaro: “bisogna intervenire prima che succeda qualche disastro”. Il temporale che ha colpito la città nella notte, intanto, ricorda che l’autunno è alle porte. Ma ora, prima di ogni altra cosa, bisogna rispettare i tempi delle indagini affidate alla Polizia di Stato, che proseguono per fare piena luce sull’accaduto. La Procura ha già aperto un fascicolo. “Attendiamo, ma non troppo altrimenti succede un altro disastro e, poi solo dopo si interviene”. Sono state evacuate 15 famiglie, alcune che affacciano anche su altre vie. La casa che è crollata è divisa in piani e appartiene a due nuclei. L’altra famiglia non vive più lì.

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“Io non chiedo nulla. Sono cresciuto qua. Mi dispiace lasciare questa casa, abbandonarla e andare altrove. Però la situazione è questa. Certo, vorrei avere una nuova casa soprattutto per mia moglie malata oncologica che fortunatamente non era in casa. C'era solo mio nipote che stava riposando, il ragazzo che ha dato l'allarme, insomma. Ha chiamato la mamma avvertendo degli scricchiolii e insieme hanno allertato l’operaio che era fuori. Si sono accorti subito che stava per crollare da sopra. Così hanno evitato la tragedia”.

“Mia figlia ha visto trapelare la luce dal pavimento, ha visto i battiscopa distaccarsi e ha capito che stava per succedere qualcosa di grave, per cui si è precipitata fuori per dare l’allarme”. Infine, un ultimo appello: “Mi auguro che le istituzioni mi stiano accanto per mettere in sicurezza la casa, per ora siamo in albergo ma chiaramente non possiamo andare avanti così per molto, anche perché mia moglie è malata in ospedale e necessita di assistenza”.

R.V.

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