Lamezia, la lunga storia del Bastione di Malta: da simbolo della città a luogo di incuria e abbandono

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Lamezia Terme - Degrado e incuria. Si presenta in questo stato l'area adiacente al Bastione di Malta, a sud-est della città di Lamezia. Nel corso degli anni diversi i progetti di rilancio messi in cantiere e i finanziamenti che sono stati annunciati dalle amministrazioni pubbliche. Trascorrono gli anni tra appalti, cantieri iniziati e poi interrotti, interdittive, sospensioni e così uno dei simboli della storia della città resta inaccessibile e risucchiato dalle erbacce.

La storia antica del Bastione

L'antica torre, realizzata sotto il Regno di Napoli, avamposto a difesa dell'area costiera - come recitano le fonti storiche - è stata costruita intorno al 1550 "per fronteggiare gli attacchi corsari". Fu assegnata ai Cavalieri di Malta. Oggi, oltre ad essere il simbolo sul gonfalone del Comune di Lamezia, vive in uno stato di assoluto abbandono. Nonostante i progetti di recupero e di utilizzo del bene e dell'area ad esso collegato.

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La storia recente tra appalti e revoche

L’approvazione del progetto esecutivo è avvenuta il 20 giugno 2013.

Il 17 settembre 2013 l'appalto viene aggiudicato all'impresa Genovese Costruzioni Sas per il prezzo contrattuale di euro 124.459,35 comprensivo degli oneri di sicurezza ed al netto del ribasso offerto del 29,447%.

Il 27 novembre 2013 l'aggiudicazione dell'appalto diviene efficace.

L' 11 marzo 2014 viene stipulato il contratto d'appalto. 

Il 7 aprile 2014 il cantiere viene consegnato.

Il 31 luglio 2014 la Provincia di Catanzaro comunica l'esito favorevole alla richiesta di autorizzazione ad accesso carrabile temporaneo all'area di cantiere.

Il 26 gennaio 2015 i lavori vengono sospesi per due ragioni distinte: occorre chiedere l'intervento della Soprintendenza a causa della scoperta del pavimento selciato a piano terra e per altre modifiche necessarie al restauro del monumento; l'Amministrazione provinciale non autorizza la trasformazione dell'accesso di cantiere in accesso definitivo e di conseguenza occorre trovare una nuova soluzione anche per la sistemazione dell'area di accesso.

Il 15 luglio 2016 la Provincia di Catanzaro comunica l'esito favorevole alla richiesta di accesso carrabile definitivo all'area comunale, con modificazioni planimetriche rispetto alla precedente autorizzazione temporanea.

Il 28 luglio 2016 viene richiesto autorizzazione paesaggistica in variante all'Amministrazione provinciale di Catanzaro.

Il 3 agosto 2016 viene richiesta autorizzazione ad intervento edilizio in variante su bene tutelato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone.

Il 10 febbraio 2017 l'Amministrazione provinciale di Catanzaro, Servizio Paesaggistica, trasmette alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone la propria proposta di accoglimento della richiesta comunale di autorizzazione paesaggistica.

Il 19 aprile 2017, dopo numerosi solleciti partiti sin da agosto 2016, l'Amministrazione comunale sollecita la Soprintendenza ad emettere gli atti di propria competenza (intervento edilizio su bene tutelato e autorizzazione paesaggistica).

L'8 giugno 2017 l'Amministrazione comunale, constatato lo stallo persistente nella procedura, indice e convoca Conferenza di servizi sul caso che il 27 giugno 2017 si conclude con esito positivo.

Sempre nel 2017 fu revocato l’affidamento in subappalto per parte dei lavori previsti per un provvedimento interdittivo a carico della ditta che doveva eseguire i lavori.

Si arriva al 2019 con la risoluzione di un altro contratto con l’impresa che avrebbe dovuto completare l'intervento di “Acquisizione e valorizzazione del Bastione di Malta”. Per come si leggeva nella determina dirigenziale n. 557. Si ritenne, infatti, che “l'esecuzione dei lavori in oggetto ritardati per negligenza dell'appaltatore rispetto alle previsioni del programma e che, espletate le procedure previste dalla legge sopra descritte, ricorrano le condizioni per la risoluzione contrattuale...".

Tra espropri e lavori: 500.000 il costo per le casse comunali

Ricordiamo che per Comune, tra espropri e lavori, il costo fu di 500.000 euro. L’importo totale dei lavori (si era nel 2013) appaltati era di 170.881,60 euro di cui 157.646,79 euro di lavori a base d’asta e 13.234,81 euro per oneri sulla sicurezza. Oltre ai 306.000 euro serviti per l’acquisizione delle aree e dell’immobile si devono aggiungere anche 1.112,61 euro alla voce “imprevisti”, altri 3.417,63 euro di incentivo alla progettazione, il 10% di Iva sui lavori pari a 17.088,16 ed ulteriori 1.500 euro di fondo per le prestazioni di assistenza specialistica all’interno del Comune. In particolare, per quanto riguarda la cifra derivante dai lavori e dall’acquisizione dell’immobile, per un totale complessivo di 498.500 euro. Da allora ad oggi, dunque, nulla si sa di come il Comune intende procedere e mentre la città e qualche turista interessato, non possono accedere all'interno del Bastione e né usufruire dell'area esterna. Una struttura che potrebbe essere un fiore all'occhiello dove poter svolgere iniziative culturali, mostre, convegni e quant'altro. Ma soprattutto restituire alla città.

Antonio Cannone

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