Lamezia Terme - L’effimero dell’abitare umano, nel passato e nel presente, nell’incontro “Ciambre, effimere dimore” presentato a Palazzo Greco Stella dall’artista Giovanni Orlando Muraca, e voluto dall’associazione “Natale Proto” fra gli eventi collaterali alla mostra “Ut Pictura Poesis” dedicata al centenario del poeta Franco Costabile. L’evento, introdotto dai saluti del presidente dell’associazione Tommaso Colloca, e del rappresentante dell’Ordine degli architetti della provinciadi Catanzaro Eugenio D’Audino, ha visto la partecipazione della professoressa Antonia Di Lauro dell’Università della Basilicata, autrice del libro “Abitare l’effimero, Scenografie e allestimenti del paesaggio” del quale ha discusso con l’architetto Giuseppe Moraca, dopo la proiezione dell’opera filmica realizzata da Giovanni Orlando Muraca.
Il filmato, fra le opere esposte in mostra, sgrana i particolari di una serie di cinque fotografie scattate da Vittorio Luzzo il 15 agosto del 1962 sulla spiaggia di S.Eufemia Lamezia, dove all’epoca venivano montate le cosiddette “ciambre”, strutture di fortuna realizzate con teli legati ai carri delle famiglie contadine che venivano a passare una giornata al mare, come viene ricordato in un verso della lirica costabiliana “La rosa nel bicchiere”. “Mi occupo di arte relazionale, di opere che si affacciano ad una storia per amplificarla, per renderla una metafora universale”, ha spiegato Muraca, ringraziando sia Luzzo che tutto il gruppo di lavoro con cui ha realizzato il filmato, promettendo sviluppi futuri del progetto. Un progetto in cui è stata coinvolta la professoressa Di Lauro, la quale ha scelto come copertina del suo libro una delle foto scattate da Luzzo. Un libro che “racconta l’effimero nel passato in connessione a ciò che è l’effimero oggi, nel presente” spiega, “attraverso una serie di considerazioni sul tema dell’abitare”.
Qui un lungo excursus denso di citazioni che parte dai “nomadi digitali”: definizione che sottolinea l’attitudine moderna al movimento e agli spostamenti grazie al supporto delle nuove tecnologie. Questa modalità toglie però a volte la possibilità di un vero rapporto con i luoghi che si attraversano, amputando la sensibilità e limitando le interazioni con il prossimo. Questo porta a modificare anche il modo di concepire lo spazio e il tempo, non più lineare ma “atomizzato”, e usato oggi per accumulare esperienze brevi, in un mondo caratterizzato dall’egocentrismo e dal narcisismo favorito dai social media. In tale contesto diventa fondamentale il ruolo dell’arte e la sua capacità di incidere sul paesaggio e sul sociale anche in maniera effimera ma pregnante, provocatoria, costruttiva. Dunque, un effimero dalle accezioni diverse, positive e negative, condivisa da Giovanni Orlando Muraca e da Giuseppe Moraca, il quale ha definito il libro “un compendio di antropologia, sociologia, storia dell’arte e dei fenomeni”. In conclusione, l’intervento del curatore della mostra Mario Panarello e dell’assessore alla cultura Annalisa Spinelli, che ha annunciato nuovi progetti tesi a valorizzare la figura del poeta Franco Costabile.
Giulia De Sensi
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