Lamezia, la storia del maresciallo Agostino: il carabiniere che ha salvato tante donne dalle violenze

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Lamezia Terme - Accade a volte che dietro alcuni eventi, destinati a perdersi e a passare inosservati nelle pagine di cronaca quotidiana, ci sia invece una storia molto speciale da raccontare. È il caso del premio assegnato dall’Arma al maresciallo dei carabinieri Luigi Agostino in occasione del 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per meriti acquisiti in quest’ambito particolare. Un premio assegnato a sorpresa, a totale insaputa dell’interessato, che credeva di trovarsi al Civico Trame, sede degli incontri settimanali del Cles onlus (Centro Lametino di Educazione Sociale) “per salutare delle amiche”. Queste amiche, confuse quel giorno nel pubblico degli intervenuti, sono le donne lametine vittime di violenza, in particolare quelle in codice rosso, inserite in programmi di protezione speciale dopo aver denunciato il proprio persecutore rischiando una vita che era già in pericolo. Donne che grazie al lavoro del Cles hanno imparato a fare comunità, ad incontrarsi e, per la prima volta, a condividere esperienze: fra queste, l’incontro positivo e rassicurante con chi le protegge ogni giorno con la propria divisa.

“Come Cles lavoriamo sul territorio lametino fin dal 1980” ci racconta la responsabile, dottoressa Anna Fazzari, “Allora non c’erano centri antiviolenza ed esisteva solo il telefono rosa. La nostra mission è sempre stata quella di tutelare le donne e i minori vittime di abusi, e da 12 anni siamo partner fondatori del Centro Demetra. Le donne che si rivolgono al Centro, dopo il primo accesso al nostro sportello o dopo essersi rivolte in corsia preferenziale alle forze dell’ordine vengono prese in carico. Possono scegliere se essere sostenute anche dal punto di vista legale o sanitario, ma quasi sempre hanno bisogno prima di tutto di assistenza psicologica. L’assistenza viene garantita gratuitamente da me e dal mio staff e, per un certo periodo, ha previsto anche un percorso di presa di coscienza per gli uomini maltrattanti. Durante il lockdown abbiamo attivato degli incontri virtuali di gruppo, che hanno previsto la presenza del maestro di shiatsu Renato Zaffina e dell’attore e regista Achille Iera, i quali hanno parlato rispettivamente del “tocco gentile”, contrapposto alla sopraffazione fisica, e delle emozioni. L’esperimento è durato circa un anno e, dopo la fine dell’emergenza, abbiamo deciso di non sciogliere il gruppo che si era creato, ma piuttosto di allargarlo, avviando gli incontri laboratoriali al Civico Trame”. Durante quegli incontri le donne cominciano a confrontarsi, attraverso le attività proposte da Achille Iera e dagli psicologi, ma anche liberamente fra di loro, e scoprono di essere tutte accomunate da un’esperienza positiva fondamentale: quella d’aver incontrato alla fine, dopo aver subito le violenze peggiori, anche un “uomo gentile” – a dimostrazione del fatto che la gentilezza esiste, e non è una questione di genere. Era un uomo in divisa, per l’esattezza, che le aveva ascoltate per primo e messe sotto protezione. E, casualmente, per tutte era sempre lo stesso uomo. “Da qui l’idea del Cles di segnalare il Maresciallo Luigi Agostino all’Arma e di conferirgli un premio alla presenza del sindaco, preparando una piccola targa meritoria”, conclude la dottoressa Fazzari.

“Con questo premio, che attraverso un suo rappresentante va all’intera Arma dei Carabinieri, abbiamo voluto dare un segno: che la giustizia esiste, e che bisogna fidarsi, scegliendo di denunciare. Le passerelle che spesso si fanno servono a poco di fronte alle violenze fisiche e psicologiche subite da queste donne, ma serve l’idea che esistano uomini capaci di essere anche persone degne di fiducia”.

Giulia De Sensi

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