Lamezia, la voce dei ragazzi del Valentino De Fazio nel consiglio contro la violenza di genere

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Lamezia Terme - Giornata di dibattito e sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne nella sala consiliare di Lamezia Terme. Nell’ambito del Consiglio comunale aperto con la presenza delle diverse componenti sociali anche i ragazzi hanno avuto occasione di riflettere su un tema che sta a cuore a tutti e che è divenuto ormai un’emergenza sociale. L’efferato atto di violenza a Giulia Cecchettin ha scosso ancora una volta le coscienze e generato un’onda di emozione anche tra i giovani. L’istituto Valentino De Fazio di Lamezia, diretto da Simona Blandino, ha ritenuto, informano: “di partecipare all’iniziativa sulla scorta della percezione che i ragazzi abbiano un gran bisogno di parlare di violenza, di violenza di genere, di capire, di farsi capire, di essere ascoltati. Spesso molti ragazzi sono lasciati soli di fronte a problematiche così vitali nel loro cammino di crescita per diventare donne e uomini liberi, capaci di costruire relazioni autentiche e, soprattutto, rispettose delle specifiche differenze. Il coinvolgimento attivo di ragazzi e ragazze è, dunque, atto dovuto con l’auspicio che si realizzino, in modo sistematico, altri spazi di confronto per prendere coscienza e per riflettere su stereotipi e pregiudizi alla base delle violenze, nella direzione di un cambiamento culturale indispensabile”.

In particolare, con l’intervento coniugato da due studenti, rispettivamente della 5 A Relazioni Internazionali per il Marketing e della 3 B Digital, si è levata la voce di due giovani da cui sono emerse per un verso i sensi di smarrimento, rabbia, impotenza e preoccupazione, per altro la conferma e rappresentazione di atteggiamenti di prevaricazione, anche simbolici,  che osservano e/o subiscono quotidianamente, per altro ancora la volontà di comprendere le cause ed il perché di alcune dinamiche distorte. Tanto per chiedere ai presenti interlocutori, ciascuno nell’ambito di propria spettanza, di approntare tutte le misure possibili per contrastare un fenomeno che sta assumendo una portata inaccettabile. Sicuramente già il lavoro quotidiano di tanti docenti nelle aule scolastiche volge nella direzione di educare le giovani generazioni al rispetto dell’altro da sé, nella convinzione che la scuola rappresenti uno dei principali contesti in cui si svolge la socializzazione di genere ed in cui si intercettano situazioni di disagio ma che, altrettanto sicuramente, tanto altro si può e si deve fare anche al di fuori delle aule scolastiche. Gli allievi, dopo il loro intervento nell’assise, sono stati invitati a sedere nei banchi occupati di norma dagli assessori, con ciò assistendo ai lavori da una prospettiva diversa che ha contribuito a rendere più efficace la loro presenza. L’accoglienza riservata agli allievi ed il loro coinvolgimento nella sede del Consiglio comunale ha infatti potenziato il senso della partecipazione democratica alla vita della propria città e della vicinanza alle istituzioni.

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