Lamezia Terme - Nella serata di ieri, 14 giugno, il cortile della parrocchia Madonna SS. delle Grazie di Lamezia Terme- Sambiase, si è riempito di voci, risate, applausi e memoria, accogliendo la rappresentazione della commedia “Imbroglio porta Imbroglio”, portata in scena dalla compagnia teatrale lametina “Giovanni Vercillo”, per la regia di Raffaele Paonessa.
"Un appuntamento - si legge in una nota - atteso, sentito, intensamente vissuto, che ha saputo donare al pubblico non solo intrattenimento, ma anche sguardi profondi sull’animo umano, attraverso l’arte teatrale intessuta di ironia e malinconia. Liberamente tratta da un testo di Eduardo De Filippo, la commedia in due atti – scritta e recitata in vernacolo lametino – ha raccontato, con acume e umorismo, le vicende tragicomiche di Don Ferdinando Quagliuolo, uomo stretto nella morsa dei debiti, alla perenne ricerca di una svolta affidata al gioco del lotto, tra sogni, numeri, sotterfugi e bugie. Un intreccio di illusioni e malintesi che, nella sua leggerezza apparente, rivela le tensioni profonde di una famiglia, e l’eterna illusione di salvarsi da sé, invece che attraverso gli altri".
"La serata - spiegano - è stata resa speciale dalla straordinaria partecipazione del pubblico, divenuto, come sottolineano spesso gli attori, “l’interprete più importante della scena”. Il teatro, in contesti come questo, si fa rito collettivo e specchio della comunità, nel quale ogni spettatore è parte viva del racconto. La compagnia, affiatata e intensa, ha dimostrato come il teatro non sia fatto soltanto di palcoscenici attrezzati, ma nasca dalla dedizione, dal rigore, dalla cura del dettaglio e dalla forza del messaggio. Ciò che conta non è la ricchezza degli strumenti, ma l’autenticità del contenuto, la profondità dell’espressione, il sacrificio silenzioso di chi sceglie di donarsi all’arte con disciplina e passione. Il vernacolo, in particolare, ha conferito alla rappresentazione una forza comunicativa e identitaria unica, confermando il suo ruolo di linguaggio vivo e veicolo di memoria collettiva. La scenografia, sobria ma evocativa, si è inserita armonicamente nell’ambientazione parrocchiale, restituendo al cortile il valore di piazza del popolo e luogo d’anima".
"Particolarmente toccante, a fine rappresentazione, il saluto di don Domenico Cicione, che ha ricordato come il teatro sia anche forma alta di catechesi civile, evocando due figure centrali: Eduardo De Filippo, maestro di umanità e autore che ha saputo attraversare, con l’arte, il dolore e il sorriso del popolo; padre Giovanni Vercillo, a cui la compagnia è intitolata, la cui missione educativa continua a vivere nel cammino di chi da ragazzo fu allievo e oggi è testimone. A chiudere la serata, le parole sentite del regista Raffaele Paonessa, che ha voluto ringraziare il Comitato Festa per l’accoglienza e ribadire l’importanza del tornare a recitare nei luoghi da cui si è partiti, dove il cortile diventa palcoscenico e la comunità si fa pubblico vivo, partecipe, presente".
"La rappresentazione si inserisce nel quadro della tournée estiva della compagnia, che porterà “Imbroglio porta Imbroglio” in diversi comuni calabresi – da Cortale a Jacurso, da Gizzeria a Reggio Calabria – raccogliendo e restituendo emozioni, cultura e radici. Il prossimo appuntamento è fissato per il 4 luglio a Savutano, in occasione della festività di Santa Maria Goretti. Perché, come ricordava proprio Eduardo: “Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri recitano male nella vita”. E ieri sera, nel cuore di un cortile, si è vissuto sul serio. Attraverso la parola, il gesto, la memoria condivisa. E attraverso l’arte che, quando è vera, non si spegne con l’ultima battuta, ma resta e accompagna!.
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