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Lamezia Terme - Sabato 17 maggio alle ore 18.00, nel suggestivo Atrio Verdi, sito nel quartiere della Craparizza a Lamezia Terme, all’interno della rassegna “Intelleg(g)o”….del maggio dei libri lametino, è stato presentato il volume: “La preghiera: il canto del cuore” di Nicola Giordano edizioni Vivere In. Un invito annuale questo proposto dal Sistema bibliotecario lametino in collaborazione con il comune di Lamezia Terme, che il movimento Vivere In ha inteso omaggiare, aderendo al Patto e partecipando con questa ultima pubblicazione, edita da EVI, sul tema della preghiera.
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"Un contributo - spiegano in una nota - nel quale prende forma il pensiero e la spiritualità del fondatore Don Nicola Giordano, testimone di vita nel suo lungo ministero ed apostolato, pensata anche alla luce di ciò che la Chiesa e il mondo cristiano sta vivendo con il giubileo, voluto dal compianto Papa Francesco il quale consacrò il 2024 alla preghiera attraverso momenti di riflessione e di approfondimento personale e comunitario. La presentazione nel suggestivo angolo urbano, è stata condotta dal Prof. Tommaso Cozzitorto, che ne ha tratteggiato la peculiarità e l’originalità, accompagnato dalla voce recitante di Giancarlo Davoli e dalle melodiche note delle violiniste Debora Stranges e Giuditta Baratta. Una proposta, un itinerario quello delineato da Don Nicola, come ripetuto dal Prof. Cozzitorto, che ci accompagna lungo la strada di un rinnovamento, che porta necessariamente la preghiera a diventare vita".
"È tempo che le facili devozioni si trasformino in consapevolezza, dov’è bandita l’ipocrisia, affinché l’atto del pregare non diventi un baratto. Dove parole e atteggiamenti non siano vani cliché nei quali l’Uomo soggiace inerme. Preghiera come itinerario di liberazione dalle voci che risuonano nel nostro intimo, continuamente. Voci di miseria, di peccato, di orgoglio, di sfiducia, voci che tormentano il nostro incedere che diventa pesante e faticoso. È qui, mentre ci ripieghiamo su noi stessi, che è necessario comprendere che il mondo reale non può bastare. È necessario uscire dalla nostra umanità per immergerci in Dio, non come rifugio tranquillo e beatifico, ma come immersione in un amore grande che mi attrae, mi tiene in vita e mi ridona la forza dei passi. La preghiera dunque non come formula ma come programma di vita, dove conosco gli opposti: sofferenza e gioia, sconfitta e successo, coraggio e viltà, santo e peccatore".
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