
Lamezia Terme - Per il Natale 2025, la chiesa di San Giuseppe Artigiano accoglie un presepe artistico in stile napoletano che si distingue per la sua forza evocativa e per la sua originalità. L’opera - raccontano in una nota - ideata dal maestro Nicola Sposato e realizzata in collaborazione con il gruppo Presepe della parrocchia, introduce nel nostro comprensorio una novità assoluta: l’uso di sagome di cartone come figure del presepe, mai realizzate prima in forma così artisticamente curata. Queste sagome, pur nella loro essenzialità, sorprendono per la plasticità, la delicatezza dei movimenti e la capacità di esprimere emozioni, trasformando un materiale povero in un linguaggio spirituale. La scenografia è un raffinato collage di elementi provenienti da diverse chiese del lametino e del circondario. Al centro troneggia la grotta della Natività, fulcro della speranza cristiana. Su un lato si eleva il borgo disposto a piramide, simbolo dell’ascesa dell’uomo verso Dio. Dall’altro lato appare un Calvario nudo, essenziale e silenzioso, che ricorda come il Mistero del Natale sia già orientato alla Pasqua: il Bambino che nasce è lo stesso che offrirà la vita per amore dell’umanità.

Le scene - è detto ancora - rappresentano l’indifferenza della vita quotidiana davanti al Verbo che si fa carne, invitando a riflettere su quanto spesso il frastuono del mondo impedisca di riconoscere la Presenza che viene a salvare. Il presepe è stato fortemente voluto dal parroco don Fabio Stanizzo, responsabile della Caritas regionale, la cui sensibilità pastorale e il cui impegno per i più fragili rendono questa opera non solo un allestimento artistico, ma un segno concreto di carità, di comunione e di fede viva. Don Fabio, con la sua visione e la sua guida spirituale, ha saputo trasformare questo presepe in un’esperienza comunitaria che unisce, educa e apre il cuore. Sul piano spirituale, questo presepe di carta diventa un messaggio potente: Dio sceglie la povertà, la leggerezza, l’umiltà per rivelarsi. Le sagome, nuove per il nostro comprensorio e così semplici nella materia, mostrano come il Signore entri nella storia non con la forza, ma con la delicatezza di chi chiede di essere accolto. In esse si riflette la verità del Natale: un Dio che si fa piccolo per parlare al cuore dell’uomo, un Dio che entra nel quotidiano, nelle nostre fragilità, per trasformarle in luce. Ogni dettaglio del presepe diventa allora un invito a riscoprire il silenzio, l’ascolto e lo stupore, perché il Mistero dell’Incarnazione continua a rinnovarsi in ogni vita che si lascia toccare dalla grazia.



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