Lamezia: soppressione centro medico legale Inps, a breve sottoscrizione documento unico tra Comuni del comprensorio

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Lamezia Terme - Per una città che ha subito già fin troppe spoliazioni, la sospensione del centro medico legale Inps potrebbe rappresentare un'ulteriore mannaia calata sulla sanità lametina che andrebbe a mettere a rischio il futuro di tante prestazioni. Per questo motivo, come già annunciato nel consiglio comunale dello scorso 23 dicembre, il sindaco Mascaro ha riunito oggi in sala giunta i sindaci dei comuni che ricadono nell’Agenzia Complessa di Lamezia per fare chiarezza su un'ulteriore depauperazione che la città non può proprio permettersi.

Perché se non si spinge verso una vera e proprio battaglia, la prossima mossa sarà quella dell'accorpamento alla direzione provinciale di Catanzaro con conseguenze proprio sulle categorie più deboli. E dalla riunione di oggi è emerso chiaramente l’intento di tutti i Comuni non solo di combattere per il mantenimento del centro medico legale, ma anche di provvedere ad una maggiore rivalutazione per una sede, come quella lametina, che è stata la prima "zonale" d'Italia, costituita nel 1974. A pagarne le spese, come sempre, i cittadini, che anche per una visita medico-legale dovrebbero recarsi ora a Catanzaro. Una decisione che si ripercuoterebbe negativamente non solo sulla città, ma su tutti i Comuni ricadenti nella vasta area dell'Agenzia, creando disservizi e disagi per innumerevoli utenti.

Ecco perché l'incontro di oggi, al quale, oltre al vicesindaco della città Massimiliano Tavella, hanno preso parte il sindaco di San Pietro a Maida Pietro Putame, di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni, di Feroleto Antico Pietro Fazio, il vicesindaco di Curinga Patrizia Maiello, Rosamaria Vescio e Maria Rosa Aiello, assessori rispettivamente di Serrastretta e Martirano Lombardo, Carmelo Manzano, delegato per il Comune di Motta Santa Lucia. “La paventata sospensione – dichiara in merito il sindaco Paolo Mascaro – è per Lamezia ma anche per Rossano. Se il nostro centro medico legale venisse trasferito a Catanzaro, con una sede già in passato abbastanza penalizzata, i disagi saranno innumerevoli, sia in termini di spostamento ma anche per i tempi che andranno ad allungarsi. La via è quella di concordare tutti insieme come muoverci per firmare un documento unitario”. Posizione condivisa anche dal vicesindaco Tavella, che ha aggiunto: “L’esperienza ci insegna che occorre muoverci con tempestività e trovare una strategia comune che coinvolga anche i sindacati, i patronati e tutte le associazioni”.

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“Il problema è più che altro di natura sociale – ribadisce inoltre il sindaco di San Pietro a Maida Pietro Putame – perché si tratta di mancati servizi che andrebbero ancora di più ad incidere sulla fetta di utenza più debole della popolazione. Pare che a Rossano, il cui destino della sede era lo stesso di quello di Lamezia, sia stata trovata una soluzione attraverso una convenzione con Regione e Asp. Dobbiamo spingere anche su Lamezia, perché questa sia invece l’occasione di rilancio e valorizzazione per una struttura che ha potenzialità enormi sia dal punto di vista logistico che per le apparecchiature presenti e i possibili corsi di formazione”.

“I danni saranno soprattutto per i molti anziani che sono spesso impossibilitati a farsi accompagnare a Catanzaro – ha aggiunto il vicesindaco di Curinga Maiello, mentre il sindaco di Soveria ha invece ribadito: “L’Inps è sempre stata un po’ la faccia sociale dello Stato che va incontro ai cittadini, il fatto che si voglia accentrare il servizio è un segnale preoccupante”.

La riunione si è conclusa con l’intento di sollecitare i sindaci oggi assenti per un documento unitario da discutere in tempi brevi proprio insieme al direttore regionale Giuseppe Greco e per spronare in merito Regione e direzione generale di Roma. 

Alessandra Renda

 

 

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