Lamezia, studenti liceo classico concludono il percorso di potenziamento e orientamento di “biologia con curvatura biomedica”

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Lamezia Terme - Il Polo liceale Campanella-Fiorentino, guidato da Susanna Mustari, porta a termine anche quest’anno scolastico il Percorso triennale di Potenziamento -Orientamento in “Biologia Con Curvatura Biomedica”. Attivo nel Liceo Classico già dall’anno scolastico 2019-2020, coinvolge gli alunni del triennio Classico tradizionale e Quadriennale, offrendo da quest’anno la possibilità, ad un numero selezionato di studenti degli altri indirizzi del Polo, di assistere in qualità di “uditori”. La mission del percorso è quella di potenziare le competenze scientifiche, specifiche e propedeutiche, per affrontare i test d’ingresso alle facoltà di Medicina e delle Professioni Sanitarie; pertanto, le attività didattiche sono affrontate sia dai docenti di Scienze Naturali dell’Istituto che da esperti del settore selezionati dall’Ordine Provinciale dei Medici e Odontoiatri di Catanzaro. Il monte ore triennale è di 150 con una modulazione di 50 ore annue così articolate: 20 ore di lezione con i docenti di Scienze naturali, interni all’istituto, quest’anno tenute dai proff. T. Colacino e G. Mungo, 20 ore con i medici dell’Ordine Provinciale dei Medici ed Odontoiatri di Catanzaro e 10 ore laboratoriali previste presso strutture sanitarie, ospedali, laboratori di analisi. Le attività didattiche coordinate dalla prof.ssa A.M. Scavelli, referente del progetto per il Polo Liceale “Campanella-Fiorentino”, e dalla dott.ssa S. Renne, referente dell’Ordine dei Medici, si sono svolte in orario pomeridiano extracurriculare, in base al calendario nazionale predisposto dal Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, scuola capofila riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione.

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Il calendario è stato adattato all’esigenze dell’Istituto sempre nel rispetto degli intervalli temporali predisposti dalla scuola polo, atteso che le lezioni devono concludersi prima dell’espletamento periodico dei 4 TEST di ciascuna delle tre annualità. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, il nostro istituto è stato inserito nella sperimentazione nazionale concernente iniziative finalizzate all’innovazione metodologico- didattica. Il percorso è quindi passato dalla fase della cosiddetta “curvatura” a quella della “sperimentazione” riconosciuta con DM 180 del 05-09-2024 a firma del Ministro Valditara e propedeutica alla regolamentazione del percorso dopo un periodo di monitoraggio con l’avallo degli USR. Diverse sono le attività laboratoriali svolte nel corso dell’anno scolastico 2024-2025, coerenti con i sistemi e apparati delle rispettive annualità, di cui si riportano brevi interviste effettuate dai partecipanti al percorso.

“I ragazzi - fanno sapere in una nota - si sono mostrati estremamente soddisfatti di questa 'lezione di vita' e per aver conosciuto tutte le sfaccettature di questa professione contribuendo ad acquisire una maggiore consapevolezza per le scelte future. Hanno molto apprezzato quest’opportunità che ha fatto conoscere loro le tante sfaccettature della professione medica, contribuendo a fare acquisire loro una maggiore consapevolezza nelle scelte future”.

In particolare, gli alunni Di Rende, Galati, Pellegrino, Santacroce, De Luca, Gaetano, Ghimisi, Rizzuto, Gullo, Pinto, De Fazio, Strangis, Molinaro, Pezzella, Caruso R., Drogo, De Sarro, Matarazzo, Caruso B., Fiaschi, Fazio, Rocca, Mastroianni, Curcio, Morcaldi, hanno approfondito l’aspetto su ortopedia e traumatologia con il dottore Alan Gatto, Direttore F.F. U.O.C. Del Reparto. Al dottor Gatto hanno chiesto quanti interventi si effettuano annualmente nel reparto e quali sono le patologie trattate più frequentemente. “In media – ha risposto il medico - ogni anno vengono effettuati 700 interventi chirurgici di “chirurgia ortopedica maggiore” e circa 200 di “chirurgia ortopedica minore” (ambulatoriale e day surgery). Molto ricorrente è il trattamento delle fratture di femore nell'anziano, ma anche le fratture ad elevata energia che interessano gli arti, le lesioni acute o croniche a carico di tendini ed il trattamento delle complicanze delle fratture come pseudoartrosi, vizi di consolidazione, infezioni, intolleranza ai mezzi di sintesi. L'unità operativa inoltre contempla la chirurgia protesica dell’anca, ginocchio e spalla e il trattamento delle patologie del piede (alluce valgo, dita ad artiglio, neuroma di Morton etc.)”.

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I ragazzi della seconda annualità 2024-’25, Caputo, Carafa, Cavaliere, Colaccino, Cosentino, Cristofaro, De Fazio, Giordano, Guido, Muraca, Pagliaro, Polimeni, Senese, Tassone, De Sando, Cuccaro, Garo, Isabella, Saladino, Torcasio, hanno incontrato il dottor Paolo Gambardella Direttore F.F. U.O.C. Del Reparto Bronco-Pneumologia e alla Pneumologa dottoressa Luciana Fronda Responsabile ambulatorio disturbi respiratori del sonno. Ai quali hanno chiesto quali sono gli esami diagnostici che vengono espletati più frequentemente nel reparto. Il dottor Gambardella ha affermato che “Gli esami che si effettuano in ambulatorio riguardano naturalmente la funzionalità respiratoria, si praticano spirometrie globali in cabina pletismografica con misurazioni della diffusione alveolo-capillare, l’emogasanalisi arteriosa, la saturazione di ossigeno con pulsossimetro e inoltre registrazione pulsossimetrica notturna, polisonnografia, test del cammino e tests per allergie respiratorie”. In merito alle tipologie d’intervento più frequenti il medico ha risposto che “Nel reparto vengono ricoverati pazienti con tutte le patologie respiratorie. Un ruolo importante è svolto dalla pneumologia interventistica: frequentemente vengono praticati la toracentesi e il drenaggio toracico con guida ecografica, la broncoscopia e l’ecoendoscopia bronchiale, fondamentali nella diagnosi delle patologie neoplastiche e infettive. I pazienti con grave insufficienza respiratoria vengono trattati con ventilazione polmonare non invasiva e ossigenoterapia ad alti flussi (tristemente venuta alla ribalta in seguito al Covid19). Frequenti anche gli interventi effettuati con broncoscopio monouso collegato a monitor per l’esame endoscopico bronchiale”. Con la dottoressa Fronda hanno affrontato cosa i disturbi respiratori del sonno: “sono disturbi respiratori sonno-correlati che si rilevano attraverso la registrazione delle apnee notturne effettuata con il polisonnigrafo. Le apnee possono essere più o meno severe e da questa indagine diagnostica dipende il tipo d’intervento. Diverse le terapie fra queste offre buoni risultati quella con il ventilatore CPAP notturno, un’apparecchiatura elettromedicale che può essere adoperata a domicilio”.

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Gli alunni/e della terza annualità 2024-’25, Ahmed, Ferraro, Marrazzo, Pulice, Agrò, Chirumbolo, Isabella, Lococo, Piacente, Villella e gli uditori Parlati, Cardamone, Taverna, Falco, Giampà, Gaetano, Rossi, Sacco alla dottoressa Enrica Caputo del Reparto di Pediatria Ospedale “Giovanni Paolo II” e al Direttore U.O.C. dottoressa Mimma Caloiero hanno chiesto com’è organizzato il reparto di Pediatria dell’ospedale “Giovanni Paolo II” a Lamezia Terme. “Il reparto – ha detto Caputo - accoglie bambini di competenza multispecialistica di un bacino abbastanza vasto, che va oltre i confini della città di Lamezia. Ai piccoli pazienti si offre un ambiente dedicato ed il più possibile umanizzato ponendo costantemente al centro dell'attenzione i bisogni dei piccoli pazienti e dei suoi familiari. I giovanissimi degenti in condizioni di emergenza vengono visitati nel Pronto Soccorso Pediatrico, attivo 24 ore su 24, mentre quelli con patologie “differibili” vengono assistiti attraverso ricoveri programmati, day-hospital ed attività ambulatoriali”. In merito alle tipologie d’intervento trattate la dottoressa ha detto rispondendo ai ragazzi che “sono molteplici le prestazioni specialistiche che spaziano dalla pediatria generale alla gastroenterologia, dall’allergologia all’endocrinologia fino alla diabetologia pediatrica. Gli attuali ricoveri riguardano soprattutto broncopolmoniti e pericarditi virali (in aumento dopo il Covid), otomastoiditi e non mancano casi più gravi, come quelli neurologici con crisi epilettiche e sospetto di sindrome di West”.

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