Materia oscura e tumori, premio L'Oréal-Unesco anche a ricercatrice Università della Calabria

unical-rendef2a0_1b9b6_5b92b_5d06d_e9932_37b69.jpg

Roma - Dalla ricerca della materia oscura a strategie su misura contro i tumori, dall'invecchiamento del cervello alla gestione delle alluvioni: sono questi gli argomenti di cui si occupano le 6 ricercatrici che si aggiudicano la XXIII edizione italiana del premio L'Oréal-Unesco 'For Women in Science', che dal 2002 ad oggi ha supportato 124 giovani scienziate con borse di studio del valore di 20mila euro ciascuna.

"Apprezzo molto For Women in Science e, in particolare, che un riferimento mondiale come L'Oréal decida con intelligente generosità di porre la ricerca e il finanziamento alla ricerca a disposizione della comunità", afferma il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che è intervenuta all'evento. "È importante valorizzare la capacità di fare sistema oltre che di applicarsi a un ambito. I saperi non sono più verticali - prosegue Bernini - ma orizzontali: si mettono insieme tante competenze diverse per essere innovatori, per questo è fondamentale creare sinergie come queste tra istituzioni e aziende". 

Tra le premiate Sara Bagnoli della Scuola Normale Superiore di Pisa, che sta sviluppando un sistema innovativo per studiare l'invecchiamento cerebrale e le malattie neurodegenerative, Chiara Cattaneo dell'Ospedale San Raffaele di Milano, il cui lavoro si concentra su strategie personalizzate contro i tumori solidi, e Philippa Cole dell'Università di Milano-Bicocca, che va a caccia di materia oscura utilizzando le onde gravitazionali. Completano il sestetto Alessia Ferrari dell'Università di Parma, che sta sviluppando modelli per simulare le alluvioni e gestire il rischio, Alexa Guglielmelli dell'Università della Calabria, la cui ricerca si concentra su superfici nanostrutturate e ispirate alla biologia, e infine Linda Paternò della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che lavora a robot capaci di adattarsi all'ambiente.

"Oggi più che mai abbiamo bisogno della scienza per rispondere alle grandi sfide del futuro", dice Ninell Sobiecka, presidente e amministratore delegato di L'Oréal Italia. "I numeri ci dicono però che oggi solo il 30% di ricercatrici è donna e solo il 18% occupa posizioni senior. For Women in Science ha l'ambizione di cambiare questa situazione".

© RIPRODUZIONE RISERVATA