Pianopoli – "Un piccolo paese che parla al mondo. Si è svolta ieri a Pianopoli la celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato, un momento intenso e carico di significato, dove la solidarietà ha preso forma concreta tra volti, gesti e storie di vita. L’evento è stato promosso dal Comune di Pianopoli, nella figura del sindaco Valentina Cuda, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Progetto Enea, la Pro Loco Pianopoli e la Parrocchia di San Tommaso D'Aquino guidata da Don Antonio Colombino" è quanto si legge in una nota.
"Dal 2022, Pianopoli - informano - è sede del Progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), e dall’11 aprile 2024 ospita anche il CAS MSNA (Centro di Accoglienza Straordinaria per Minori Stranieri Non Accompagnati), entrambi gestiti dalla Cooperativa Progetto Enea. Due realtà che oggi rappresentano non solo servizi, ma volti, nomi, storie che si intrecciano con la quotidianità del paese. La festa si è svolta in un clima di condivisione autentica, con una partecipazione sentita da parte della cittadinanza. Le donne del Progetto SAI hanno cucito con le proprie mani abiti tradizionali per sé e per i loro figli, che hanno indossato con orgoglio durante la giornata. L’immagine di queste madri vestite a festa, mentre intonano a cappella un canto profondo, ha emozionato tutti i presenti. A dare ritmo alla giornata ci hanno pensato i ragazzi del CAS, che con balli coinvolgenti hanno trasformato la piazza in un'esplosione di energia e allegria. Con entusiasmo hanno insegnato i loro passi a tutti i presenti, creando un ponte vivo tra culture diverse che danzano all’unisono".
"Per i più piccoli, spazio alla creatività e al gioco: su un grande cartellone, ogni bambino presente ha lasciato l’impronta colorata della propria mano, dando vita a un’opera collettiva che resterà come simbolo di unione e speranza. Tra musica, balli, sorrisi e buon cibo, la Giornata del Rifugiato si è trasformata in una vera festa della comunità. Una comunità che ha saputo non solo accogliere, ma abbracciare, ascoltare, imparare. Pianopoli è stata teatro di una condivisione profonda e reciproca, capace di mostrare che dietro ogni volto c’è una storia, e che ogni storia merita di essere ascoltata. In un mondo segnato da divisioni, Pianopoli ha scelto di unire. Perché l’inclusione non è solo una parola, è una strada da percorrere insieme".
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