
Lamezia Terme - "Una favola che si ripete e diverte da cento anni". È quanto confermato ieri sera al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme nella prima replica calabrese da Cin Ci Là, una tra le opere musicali più amate dal pubblico, che ha festeggiato il secolo di vita. La Compagnia Corrado Abbati ha messo in scena un evento che trascende la semplice evasione: è stata una magistrale dimostrazione di come il teatro classico possa incontrare la sensibilità moderna. L’operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, inserita nella 48ª edizione di MusicAMA Calabria, rassegna diretta da Francescantonio Pollice, è stata il sigillo su una produzione che eccelle per intelligenza e cuore. Cin Ci Là si basa sulla storia di Ciclamino e Myosotis, sposini principeschi che, a causa della loro inesperienza, non riescono a consumare il matrimonio. Per sbloccare la situazione, la corte affida all’attrice parigina Cin Ci Là l’ingrato compito di istruire il giovane inesperto. Una “lezione” di vita e amore che scatenerà una cascata di equivoci e risate.
Affrontare un titolo dalla storia così lunga come Cin Ci Là ha richiesto non solo rispetto filologico, ma il coraggio di una rilettura vitale. Ed è esattamente questa l’operazione che ha immediatamente conquistato il pubblico, il quale sin dalle prime battute è stato travolto da un'onda di gioia pura e da un’energia vitale inaspettata. Lo spettacolo ha sprigionato una verve contagiosa che ha reso l’esperienza indimenticabile per la platea.
Con una regia sagace e mirata, Corrado Abbati ha saputo infondere una vitalità nuova, evitando la polvere del repertorio, che spesso in passato ha subito numerose variazioni. L’adattamento non si è limitato a rinfrescare il testo: ha inserito innesti musicali moderni con sorprendente coesione drammaturgica, garantendo che la comicità, pur mantenendo la sua base genuina, risuonasse contemporanea. Questa fluidità registica ha trasformato la trama, altrimenti surreale, in un meccanismo teatrale impeccabile, che ha richiesto un grande affiatamento tra i vari personaggi.
Ed è qui che la Compagnia Corrado Abbati ha dimostrato la sua eccellenza. Ogni interprete non solo ha recitato, ma ha analizzato e restituito le sfumature del proprio ruolo. Oltre alla maestria interpretativa, l’intera compagine ha sfoggiato una qualità canora che è stata la vera colonna portante dello spettacolo. Le arie di Ranzato, celebri per la loro gioia melodica, sono state eseguite con splendore vocale e una chiarezza timbrica essenziale per esaltare il genere operettistico.

Ogni interprete non solo ha recitato, ma ha analizzato e restituito le sfumature del proprio ruolo. Antonella Degasperi (Cin Ci Là) ha dato una prova di carisma assoluto; la sua verve luminosa è stata una lezione di eleganza e potere femminile, capace di bilanciare l’ironia tagliente con un’intima tenerezza. Luca Mazzamurro (Petit-Gris) ha regalato al pubblico un Petit-Gris irresistibile, un vortice di ilarità scanzonata che ha dominato con una padronanza tecnica e tempi che sono il frutto di una profonda intelligenza teatrale.
Il dolce contrappunto lirico è stato offerto da Sara Intagliata e Kang Hyunwook (Myosotis e Ciclamino), il cui lirismo ha rappresentato la dolcezza più pura in contrasto con la satira circostante. A sostenere la grande comicità, Fabrizio Macciantelli e Matteo Catalini (Fon-Ki e Blum) hanno dato vita a un duo di alta scuola, lavorando sull’intesa per innescare risate irrefrenabili e dimostrando una viva intelligenza comica senza mai scadere nel facile.
La visione di Abbati si è estesa al piano visivo. L’essenziale scenografia non è stata una restrizione, ma un invito alla suggestione, lasciando al movimento e al colore il compito di creare l'atmosfera esotica. I costumi fantasmagorici, sapientemente alternati tra richiami orientali e mise occidentali, hanno assunto un ruolo narrativo primario. Il ritmo incalzante e la vitalità scenica sono stati sostenuti dalle coreografie di Francesco Frola, eseguite con precisione dal Balletto di Parma. I loro interventi dinamici non sono stati meri intermezzi, ma flussi di energia che hanno connesso le scene con un virtuosismo che eleva la qualità complessiva dell’opera. Cin Ci Là si è rivelata, ancora una volta, una vera carezza per l'anima, un’ode alla spensieratezza in un momento in cui se ne sente il bisogno. Il trionfo finale è stato inevitabile: il pubblico ha tributato agli artisti un lunghissimo applauso, un’ovazione che ha sigillato il successo di questa magnifica serata e che onora la storia di un genere come l’operetta, che non morirà mai.
Questa sera Cin Ci Là sarà in scena con una seconda replica al Teatro Comunale di Catanzaro.
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