Lamezia, il Comitato “Difendiamo la Costituzione” avvia la campagna referendaria per il "No alla riforma della giustizia"

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Lamezia Terme - Il Comitato "Difendiamo la Costituzione" di Lamezia Terme, la sera di sabato 27 dicembre, sul Corso Giovanni Nicotera ha iniziato la campagna referendaria per dire NO alla legge di riforma dell'Ordinamento giudiziario predisposta e voluta dal governo Meloni-Taiani-Salvini-Nordio. Il Comitato, fanno sapere: "ha incontrato i cittadini intorno al gazebo predisposto sull'isola pedonale e ha illustrato quali sono i tanti motivi per votare No a questa riforma tesa a stravolgere i principi fondanti della Costituzione più bella del mondo. Il governo, con la solita sprezzante arroganza, dimostra ancora una volta il suo fastidio per l’equilibrio tra i poteri costituzionali e la tutela dei diritti fondamentali".

È ormai evidente, secondo il Comitato "che l'attuale maggioranza di destra è tutta impegnata a cambiare in modo rilevante la Costituzione, a rompere l'unità del Paese, a creare le basi per superare i pricipi della divisione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) che costituiscono l'ossatura democratica dell'Italia repubblicana nata dalla resistenza. Questo governo sovranista e illiberale ha cominciato con l'autonomia differenziata, insiste con la proposta del premierato, ed è fortemente impegnato a condurre la Magistratura ordinaria e, a partire da oggi, anche quella contabile (Corte dei conti) sotto le direttive del potere esecutivo. È stato ricordato ai cittadini, soprattutto a quelli più distratti e poco informati, che per la Costituzione italiana la Magistratura ordinaria (civile e penale) è costituita come potere autonomo proprio a garanzia dei diritti e delle libertà cittadini. Per questo mira a difenderli, a risolvere le controversie tra privati e a perseguire i reati, tutelando diritti e libertà, mentre la Magistratura contabile (Corte dei Conti) ha l'obiettivo di controllare la gestione finanziaria dello Stato e degli enti pubblici, giudicando i danni erariali provocati dalla cattiva gestione della cosa pubblica".

La preoccupazione delle forze democratiche, ribadiscono infine dal comitato circa la volontà di questa maggioranza al governo del Paese di voler "stravolgere la divisione dei poteri costituzionali e sottomettere l'Ordine della magistratura ordinaria e contabile alle scelte dell'esecutivo, è fortemente fondata. Si rende, infatti, sempre più esplicito il tentativo di ridurre l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, disarticolando il Consiglio Superiore per condurlo sotto l'indirizzo del governo di turno. Dietro la retorica delle riforme si nasconde un obiettivo nefasto: subordinare i magistrati al potere esecutivo, annullando il principio di uguaglianza di tutti davanti alla legge. L'iniziativa del Comitato è stata molto apprezzata dai tanti cittadini che si sono avvicinati ai gazebo, prelevando materiale illustrativo e dichiarandosi intetessati a partecipare attivamente a questa mobilitazione referendaria per il NO".

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