Giovane morto in rissa in spiaggia nel Crotonese, zio della vittima condannato per tentato omicidio dell'assassino

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Crotone - Si è concluso con una condanna a 16 anni e 3 mesi di reclusione e un'assoluzione il processo con rito abbreviato per la violenta rissa avvenuta il 19 agosto scorso a Isola di Capo Rizzuto, culminata con l'uccisione di Filippo Verterame.

 Il giudice per le udienze preliminari di Crotone, Elisa Marchetto, ha condannato Giuseppe Verterame, di 57 anni, zio della vittima, accusato del tentato omicidio di Giuseppe Paparo, omicida reo confesso di Filippo. Il pm Matteo Staccini aveva chiesto 19 anni di carcere. Nello stesso procedimento, il gup ha assolto "per non aver commesso il fatto" Francesco Paparo, accusato di rissa aggravata, disponendone l'immediata liberazione. Per Paparo il pm aveva chiesto 4 anni di reclusione. Giuseppe Verterame è stato inoltre condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite tra cui anche lo stesso omicida Giuseppe Paparo.

Al centro del processo la ricostruzione della rissa scoppiata la scorsa estate tra i componenti di due famiglie a Le Cannella, frazione di Isola Capo Rizzuto. Secondo le indagini, Giuseppe Verterame avrebbe colpito ripetutamente con un'arma da taglio Giuseppe Paparo al torace e all'addome, perforandogli un polmone, in risposta all'amputazione di un pollice subita poco prima ad opera del rivale. La rissa sarebbe nata per futili motivi legati alla polvere sollevata dall'auto di Filippo Verterame, un pretesto che ha fatto esplodere antichi dissapori legati alla gestione del lido "On the beach" in località Le Cannella. Parallelamente, si è aperto ieri davanti alla Corte d'Assise il processo ordinario per gli altri indagati: Giuseppe Paparo, che ha confessato l'omicidio di Filippo Verterame, Antonio Paparo e Alessandro Bianco, questi ultimi accusati di rissa aggravata.

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