Lamezia Terme – Sono comparsi oggi davanti al gip Sara Merlini sette delle otto persone coinvolte nell’operazione realizzata due giorni fa da carabinieri e polizia sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro, che ha ipotizzato una serie di reati e di ipotesi accusatorie tutti legati alla presunta operatività della cosca Iannazzo.
L’unico ad avvalersi della facoltà di non rispondere è stato Francesco Amantea (difeso dall’avvocato Renzo Andricciola) destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Mentre tutti gli altri indagati hanno risposto, dando loro una versione dei fatti al giudice, e in particolare Francesco Iannazzo, Giovannina Rizzo e Pierdomenico Iannazzo (affiancati dall’avvocato Giuseppe Spinelli); Emanuele Iannazzo (difeso dall’avvocato Renzo Andricciola), Antonio Iannazzo e Vincenzo Iannazzo (difesi dai legali Leopoldo Marchese e Antonio Iannazzo).
Il peculiare momento storico inquadrato dall'inchiesta è quello successivo all'esecuzione delle misure cautelari del procedimento denominato "Andromeda", caratterizzato dalla decimazione della compagine associativa ndranghetista e dai conseguenti sforzi dell'associazione familistica di riorganizzare e riprendere le attività illecite costituenti il programma sociale. L’indagine – che ha portato a otto misure di custodia cautelare (6 in carcere, 2 agli arresti domiciliari) ha ipotizzato nei loro confronti, a vario titolo, "associazione di tipo mafioso", "estorsione", "usura", "intestazione fittizia di beni", "accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti", "detenzione di armi da fuoco".
© RIPRODUZIONE RISERVATA