Grand Hotel Gianicolo
Roma - Maxi confisca da 36 milioni di euro sull'asse Roma-Palmi a carico di due noti imprenditori calabresi. Il provvedimento, eseguito da personale dei Centri operativi Dia di Roma e Reggio Calabria e della Polizia di Stato di Reggio e Palmi, riguarda il patrimonio già sequestrato nel 2013. La confisca è stata disposta dal Tribunale di Reggio Calabria a conclusione di complesse indagini condotte dai Centri operativi Dia di Roma e di Reggio Calabria e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, dal Commissariato di Palmi e dalla Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, che hanno consentito di acquisire gli elementi necessari a dimostrare l'esistenza di rapporti tra due imprenditori e la cosca Gallico. Tra i beni confiscati anche un prestigioso hotel di uno dei quartieri più esclusivi della capitale.
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Destinatari del provvedimento sono Giuseppe Mattiani e il figlio Pasquale. Gli inquirenti, infatti, avrebbero acquisito elementi in merito alla presunta contiguità di Giuseppe Mattiani alla cosca dei Gallico, operante a Palmi, nonché l'illecita acquisizione di un vasto patrimonio mobiliare ed immobiliare, in particolare nel settore turistico-alberghiero. Tutto avrebbe avuto inizio nei primi anni Novanta, quando un modesto motel della periferia di Palmi, si sarebbe trasformato in una società dal capitale miliardario abilmente suddiviso tra i figli appena ventenni di Mattiani.
La nuova società, alla fine degli anni ‘90 e poco prima del Giubileo del 2000, effettuò un'importante operazione immobiliare, consistente nell'acquisto di un ex monastero sito in uno dei posti più belli della Capitale, il colle Gianicolo, di proprietà di una congregazione religiosa, per trasformarlo in un lussuoso albergo: il "Grand Hotel Gianicolo". Nei confronti di Giuseppe Mattiani il Tribunale di Reggio Calabria ha ritenuto sussistenti "seri e concreti elementi" per inquadrarlo come appartenente alla 'ndrangheta. Sul versante patrimoniale sarebbero state accertate rilevanti attività di reinvestimento di proventi non desumibili dai redditi dichiarati, e pertanto illeciti, provenienti anche da evasione fiscale.
Fra i beni sequestrati, la società "Hotel Residence Arcobaleno SAS", con sede legale a Palmi, proprietaria di due alberghi ubicati uno a Roma e l'altro a Palmi, oltre ad un'altra società con sede legale a Roma; 42 immobili ubicati tra Roma, Castiglione dei Pepoli (BO) e Palmi costituiti da fabbricati, terreni edificabili ed agricoli; rapporti bancari intrattenuti in due istituti di credito. Oltre alla confisca di questi beni il Tribunale ha disposto il sequestro e la contestuale confisca di un'altra società con sede a Palmi e la sorveglianza speciale per tre anni a carico di Giuseppe Mattiani.
Amministrazione hotel: "Nessun sigillo a Grand Hotel Gianicolo. Attività continua"
"L'Hotel Gianicolo è in amministrazione giudiziaria dal novembre 2013. Non ha mai interrotto la sua attività. Anzi, in un quadro di trasparenza e legalità, grazie alla nuova amministrazione, ha conquistato nuovi risultati e standard di qualità. Nessun blitz e nessun sigillo è stato posto all'hotel". Lo precisano l'amministrazione e la direzione dell'hotel in una nota, in seguito alle notizie comparse sulla stampa relative alla confisca del Grand Hotel Gianicolo di Roma da parte del Tribunale di Reggio Calabria. "Purtroppo - sottolineano i responsabili dell'albergo - notizie false o errate interpretazioni dei fatti stanno recando enormi danni all'attività dell'Hotel Gianicolo che, anche in virtù della confisca, è sotto la totale garanzia dello Stato. La direzione ed il personale impegnati in questa azione di buone pratiche nella gestione di un patrimonio sotto controllo dello Stato - aggiungono - vedono in queste ore messo a rischio questo lavoro".
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