Lamezia, celebrato il 51esimo anniversario dall’assassinio di Adelchi Argada

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Lamezia Terme - “Era giusto che stasera noi, i compagni di Adelchi, ci ritrovassimo qui: perché noi, sì, eravamo compagni, amici fratelli”. Così ha esordito Italo Reale, dopo la deposizione da parte di Rosa Tavella di un mazzo di rose rosse sotto la stele realizzata da Maurizio Carnevali, posta su Corso Numistrano a ricordare Adelchi Argada, il giovane lametino barbaramente trucidato da mano fascista in una sera di 51 anni fa. “Mai noi ci potremo scordare di lui” continua Reale, “le conseguenze della sua morte sono state terribili. A me personalmente non è mai passata, e non mi passerà mai”.

“Il nostro ricordo di questa sera ad Adelchi è dedicato a tutte le persone che stanno morendo massacrate in Palestina e in Ucraina” aggiunge Rosa Tavella, “come testimonianza di pace e di giustizia, contro tutte le guerre e tutte le forme di fascismo, che non è detto sia del tutto sconfitto. Non respiriamo in questo momento un’aria di giustizia, in Italia e in Europa, e la lotta di Adelchi deve farci riflettere su questo”. Intervenuti in questo momento di memoria anche Daniela Iannazzo del Movimento 5stelle e il Segretario provinciale del Pd Gregorio Gallello. “Fa piacere vedere stasera tanti esponenti dell’area progressista di sinistra”, sottolinea Iannazzo, “Questo ci fa vedere che siamo uniti, e che possiamo lavorare insieme e dare voce ai giovani. Giovani che meritano di conoscere la storia di Adelchi, che si è sacrificato per i valori in cui credeva”. “Il ricordo di Adelchi è un momento molto delicato, che merita di essere vissuto insieme a tutta la comunità”, conclude Gallello, “Come sinistra viviamo una fase difficile, proprio per il venir meno del concetto di unità che ci ha fatto credere in una giustizia possibile. Oggi il mondo sembra rivolgersi altrove, ma Adelchi stava dalla parte giusta della storia, perché era contro le ingiustizie, per la libertà, per un mondo migliore, in cui esiste il concetto di fraternità e si mettono al centro le persone”. In un clima di commozione e raccoglimento la comunità si è stretta attorno ad un ricordo condiviso, non solo da chi realmente lo porta con sé per averlo vissuto, ma da una città che non vuole dimenticare.

Giulia De Sensi

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