Roma - La denatalità prosegue nel 2025: secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio, le nascite sono pari a 197.956, in rilasciato di circa 13mila unità (-6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2024 (211.250 nati). Il tasso di natalità, che nello stesso periodo del 2024 si attestava al 3,6 per mille, nel 2025 è pari al 3,4 per mille. Lo rileva l'Istat. Dal 2008, ovvero dall'inizio del calo progressivo della natalità, una ha presentato la stessa entità, nei primi sette mesi dell'anno, si è già verificata nel 2013 (con 13mila nati in meno sul 2012, per una variazione del -4,3%), nel 2016 (-17mila nati e -6,2% sull'anno precedente) e nel 2019 (-13mila nati sul 2018 e un calo percentuale del 5,1%). A livello sub-nazionale, secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio 2025, le ripartizioni nelle quali si osserva la maggiore lasciata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sono il Centro (-7,8%) e il Mezzogiorno (-7,2%); segue il Nord (-5,0%). Le regioni che hanno registrato il calore più intenso sono l'Abruzzo (-10,2%) e la Sardegna (-10,1%). In entrambi, nello stesso periodo dell'anno, la rilasciata del 2024 sul 2023 era stata decisamente meno intensa (rispettivamente, -1,0% e -0,1%).
Tra le altre regioni che presentano una depositata del numero delle nascite, si rilevano l'Umbria (-9,6%), il Lazio (-9,4%) e la Calabria (-8,4%). Le diminuzioni meno intense si sono osservate in Basilicata (-0,9%), nelle Marche e in Lombardia (rispettivamente -1,6% e -3,9%). Le sole regioni a registrare un aumento sono, secondo i dati provvisori, la Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste (+5,5%) e le Province autonome di Bolzano/Bozen (+1,9%) e di Trento (+0,6%). Nel 2024, nei primi sette mesi dell'anno, le stesse regioni avevano invece registrato un decremento delle nascite rispetto al 2023 (-7,5% la Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste, -3,7% la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen e -1,6% quella di Trento).
© RIPRODUZIONE RISERVATA