Catanzaro – Giuseppe Conte tira la volata a Pasquale Tridico nella corsa alla presidenza della Regione Calabria. La full immersion elettorale del leader del movimento 5 stelle si chiude a Catanzaro in un incontro pubblico a cui sono presenti i candidati e tutti i big della coalizione di centrosinistra che, dopo il deposito ufficiale delle liste, si stringono attorno all’europarlamentare ed ex presidente dell’Inps nella sfida di ottobre per la conquista della cittadella regionale. "Siamo in una situazione di emergenza- ha esordito Conte - sono un giurista e so bene che l'avviso di garanzia è un atto a tutela dell'indagato e non una condanna ma un politico, in questi casi, può proseguire il suo mandato o farsi da parte. Ciò che non può fare è dimettersi e ricandidarsi come ha fatto Occhiuto. Tridico è il candidato più idoneo a questa competizione, che è capogruppo 5S a Bruxelles ed oggi è a disposizione della Calabria".
"Con una grande capacità di ascolto che caratterizza il nostro candidato Tridico - ha aggiunto - sono state raccolte tante sollecitazioni e alla luce anche di tantissime istanze venute da singoli cittadini, associazioni, comitati, forze sociali ed economiche, politiche, culturali, è un progetto questo veramente di ampio respiro, puntuale, c’è già un programma elaborato in 10 punti che offre la possibilità di costruire un modello Calabria e Tridico può interpretare questa prospettiva e dare una svolta e offrire ai calabresi una grande opportunità".
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Sanità, formazione, reddito di dignità e no al Ponte: i punti chiave del programma di Tridico
"Sono molto orgoglioso di candidarmi alla guida della mia terra - ha detto Tridico in apertura dell'evento programmato per la presentazione del programma - i miei genitori sarebbero veramente orgogliosi e felici. Ringrazio tutti i partiti e i movimenti che mi sostengono. Occhiuto pensava di trovarci impreparati, credendosi quasi superiore alla gente. Un voto popolare non lo renderà immune dell'inchiesta giudiziaria che lo coinvolge. È stato difficile chiedere impegno e coinvolgimento nel pieno dell'estate. Ma ce l'abbiamo fatta in una sfida nata come antidemocratica".
E sul programma: "Si snoda in 10 punti, centrale è la sanità allo sfascio, che è un servizio pubblico e come tale va riprogrammata a partire dalle aree interne e dai grandi ospedali. Salute è anche prevenzione e, soprattutto, va depoliticizzata nelle nomine attraverso una agenzia qualificata. Pensiamo a un rientro dei numerosi talenti in campo medico che lavorano fuori".
"Forte attenzione - ha proseguito - al ripiano delle diseguaglianze, da qui nasce la proposta del reddito regionale di dignità. Uno strumento di assistenza attiva per l'ingresso nel mondo del lavoro. Attenzione, poi, al Pnrr che è in forte ritardo, ai gravi deficit nelle infrastrutture. La Regione sosterrà le università nel diritto allo studio e le formazioni di terzo livello con tre poli a Rossano-Corigliano, Vibo e Crotone. Servono, insomma, politiche pubbliche robuste che consentano ai calabresi di restare e anzi di rientrare".
"Il ponte sullo Stretto non è una priorità di questa regione, sottrarre 14 miliardi a trasporti interni, sociale, sanità, diseguaglianze non va bene e su questo faremo una battaglia in tutte le sedi. Il mio sogno è un Mezzogiorno federato sul piano dei trasporti".
"Punto trasversale a tutto il programma è la legalità- ha affermato il candidato a presidente- che farà da guida a ogni azione dalla formazione della Giunta a tutti gli atti attraverso una collaborazione con le procure e le autorità". Spazio ancora alla sostenibilità ambientale, al salario minino per le aziende. "Ho accettato questa sfida non per ambizione personale ma per il sogno di cambiare la Calabria con una rivoluzione gentile".
G.V.
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