Lamezia Terme - La corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna emessa dalla corte d'Appello di Catanzaro nei confronti di Giampaolo Bevilacqua, ex consigliere provinciale ed ex vicepresidente del Cda della Sacal, coinvolto nel 2013 nell'operazione “Perseo”. Per Bevilacqua arriva dunque l'assoluzione dopo un lungo iter processuale, iniziato nel 2013 con l’operazione che aveva portato all’arresto anche di molti professionisti e politici ritenuti vicini alla criminalità organizzata, si è conclusa, con un’assoluzione piena e definitiva.
Bevilacqua - difeso dall'avvocato Francesco Gambardella - era accusato dei reati di concorso esterno in associazione mafiosa e di estorsione nei confronti di un imprenditore lametino. Il processo di primo grado si era concluso, nel 2015, con la condanna per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e l’assoluzione per l'accusa di estorsione. Contro la sentenza avevano proposto appello sia il pm della Dda di Catanzaro, che aveva impugnato l’assoluzione per il delitto estorsivo, che il difensore del Bevilacqua, Francesco Gambardella, che invece sosteneva l’insussistenza degli elementi per potere ritenere Bevilacqua concorrente esterno di un’associazione mafiosa.
La Corte di Appello di Catanzaro aveva riformato la sentenza del Tribunale di Lamezia Terme aveva successivamente assolto Bevilacqua anche dall'accusa di concorso esterno. Contro tale pronunciamento era stato presentato ricorso in Cassazione dal Procuratore Generale di Catanzaro, con la richiesta di annullare la sentenza di assoluzione e la Cassazione, presieduta da Camillo Davigo, aveva accolto il ricorso annullando la sentenza assolutoria e disponendo il rinvio, per un nuovo giudizio, alla Corte di Appello di Catanzaro. Da qui la celebrazione del processo di appello che si è concluso, nel 2020, con la condanna del Bevilacqua a cinque anni e sei mesi di reclusione e la contestuale interdizione perpetua dai pubblici uffici ritenuto, avendolo ritenuto responsabile di entrambi i reati di concorso esterno ed associazione mafiosa. Da qui il ricorso in Cassazione presentato dal difensore di Bevilacqua, all'interno del quale l'avvocato Gambardella poneva una serie di argomentazioni fondate sulla inattendibilità dei collaboratori di giustizia e sollevando altre questioni, chiedendo l’annullamento della sentenza di condanna. Da qui la celebrazione del ricorso in Cassazione che, nella tarda serata di ieri, ha accolto il ricorso difensivo, annullando senza rinvio la sentenza di condanna ritenendo insussistenti entrambi i reati. È quindi definitiva l’assoluzione di Giampaolo Bevilacqua.
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