Lamezia Terme - Sarà il primo centro psico-educativo in Calabria per il trattamento intensivo e strutturato di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico quello che verrà inaugurato il 1 settembre prossimo dalla Comunità Progetto Sud, nei locali donati dalle suore di Maria Bambina presso l’oasi Bartolomea di via del Progresso. Con una lunga storia alle spalle in ambito socio-riabilitativo la Comunità scommette questa volta su un’esperienza di tipo sperimentale, nata grazie a fondi propri e a finanziamenti donati dalla fondazione svizzera “Cammino verde”, che ci si augura di mettere a regime, secondo quanto dichiarato dal presidente don Giacomo Panizza e della responsabile Angela Regio, entro i prossimi 2/3 anni.
L’importante è cominciare, e la Comunità, supportata dal responsabile della direzione scientifica Sergio Cuzzocrea e dallo psicologo Leonardo Fava, ha già messo a punto un sistema di tipo modulare strutturato per fasce d’età che consentirà il trattamento dei pazienti dai 18 mesi (età minima per la diagnosi) ai 18 anni, suddividendoli in tre gruppi che seguiranno percorsi diversi, con l’aiuto indispensabile di giovani trapiste che interagiranno con le famiglie e l’utilizzo innovativo di tecniche di recupero come il contatto con la terra attraverso l’agricoltura sociale. I tre cicli per ciascuna fascia d’età saranno della durata di 11 mesi ciascuno, e ogni ciclo prevede un totale di 400 ore di terapia per le prime due fasce – dai 18 mesi ai 5 anni e dai 6 ai 12 anni – e di 600 ore per l’ultima fascia.
Saranno infatti soprattutto i più grandi ad usufruire, grazie al contributo della cooperativa Le Agricole, del contatto benefico con i naturali ritmi della terra, con relativi spostamenti previsti. Prevista anche la supervisione iniziale e in itinere di esperti neuropsichiatri. Unico criterio fisso di accesso al piano, che rimane comunque a numero chiuso, sarà la presenza di una diagnosi certa mentre il costo per le famiglie sarà di 800 euro mensili passibili di sgravi fiscali, rientrando oltretutto le terapie per l’autismo nei LEA, che non sono però ancora stati applicati in regione.
Si tratta comunque di una cifra vantaggiosa se si considera che finora, come sottolinea Fava, “per avere gli stessi servizi, le famiglie calabresi con bambini autistici erano costrette ad estenuanti trasferte al nord e a viaggi della speranza dai costi esorbitanti”. Entusiasti sotto questo punto di vista il direttore ASP dottor Perri e il sindaco Mascaro presenti all’evento, che hanno evidenziato l’importante ricaduta dell’iniziativa, grande vantaggio per il territorio. Ci si augura per il futuro di ampliare l’offerta, forse attraverso la creazione di un centro semiresidenziale, e di intraprendere iniziative di ricerca sotto il profilo riabilitativo, per una patologia in crescita che interessa attualmente almeno 1 bambino su 200 in Europa.
Giulia De Sensi
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