Lamezia Terme – Era diventato il luogo privilegiato di incontri, scambi, summit, per decidere quanto, dove e come trafficare la droga: si tratta del parcheggio nelle vicinanze del centro commerciale nella zona di Lamezia. Ad utilizzarlo, personaggi delle cosche del vibonese, arrestati ieri nell’ambito dell’operazione “Stammer” che, grazie a serrate indagini partite quasi tre anni fa da una “imbeccata” della National Crime Agency inglese alla Procura calabrese, ha portato a scoprire il traffico internazionale di cocaina messo in atto dalla ‘ndrangheta calabrese con i narcos colombiani.
I calabresi, definiti veri e propri broker della cocaina, facevano riferimento alla ‘ndrina Fiarè di San Gregorio d’Ippona, quella dei Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto ed al gruppo egemone su San Calogero, tutte considerate satelliti, ma non per questo meno pericolose, della cosca dei Mancuso dei Limbadi. Loro e i loro emissari, interloquivano direttamente con i narcos colombiani, che hanno passato anche diversi periodi nel vibonese a garanzia degli accordi presi.
Non solo grandi carichi, come quello di 63 chilogrammi intercettato al porto di Livorno, o quello di 8mila chilogrammi fermato direttamente in Colombia: lo “smistamento”, infatti, con i relativi accordi per far arrivare la cocaina, e non solo, in alcune zone della Calabria, avvenivano spesso in un parcheggio di una zona del lametino. Vicino il grande centro commerciale e nei pressi di un complesso di negozi adiacente, i sodali delle cosche avevano trovato il loro luogo ideale per discutere dei carichi, effettuare gli scambi, sia di droga che di denaro. Pensavano di essere invisibili ma gli uomini della Guardia di Finanza erano alle loro calcagna da tempo. Personaggi, come Salvatore Pititto, arrestato nel corso dell’operazione e ritenuto degli affiliati della cosca omonima di Mileto, oppure emissari anche del crotonese, o insospettabili, che avevano deciso di investire il loro denaro nella cocaina, si davano appuntamento nel parcheggio e organizzavano i loro loschi affari.
A volte gli incontri si spostavano in zone più defilate, più appartate, perché era capitato che le forze dell’ordine fermassero qualcuno proprio in quel parcheggio. A raccontarlo è Salvatore Pititto che spiega ad un altro arrestato Antonino Suppa, il perché del cambiamento di location: “[…] ...che l'altro giorno ci allargarono il c**o...a me no...a loro sì....a me non mi presero.....là ai D** M*** eravamo che parlavamo da P***lo....eravamo cinque....in una botta arrivarono…. due si azzeccarono in una volta...due in un'altra... io mi azzeccai nella macchina......ed ho visto che a loro gli hanno preso i nomi... […]”. In effetti, i riscontri di quel fermo ci sono: fu una pattuglia di carabinieri di Pianopoli a fermare i crotonesi e ad identificarli.
In generale, comunque, Lamezia è stata crocevia e luogo di incontri e scambi di droga e, infatti, alcune di questa partite di cocaina sono state intercettate dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme che, proprio in collaborazione con il Gico del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, ha scoperto e fermato i “corrieri”: uno di questi era proprio Salvatore Pititto, arrestato qualche giorno prima di capodanno, beccato con 300 grammi di cocaina, allo svincolo della strada statale 280.
Oltre a questo, comunque, diversi sono stati i sequestri che sono stati messi a segno negli ultimi due anni, proprio sull’asse che collega Lamezia a Catanzaro, Vibo e Reggio. A significare come ci fosse un continuo flusso di soldi e droga che faceva di Lamezia quasi un “centro di smistamento”.
Claudia Strangis
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