Lodi - Era originario di Reggio Calabria uno dei due macchinisti che hanno perso la vita a causa dell'incidente ferroviario avvenuto vicino Lodi. Giuseppe Cicciù, 51 anni, nato a Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, 59 anni, originario di Capua, si trovavano infatti a bordo del convoglio. Il deragliamento del treno ad alta velocità partito da Milano e diretto a Salerno è avvenuto nel comune di Ospedaletto Lodigiano. Sembra che la motrice del Frecciarossa, in corrispondenza di uno scambio elettronico, si sia staccata dal resto del treno, andando verso la zona dei depositi e, dopo aver urtato un carrello merci sui binari e - dopo aver percorso trecento o quattrocento metri fuori dalle rotaie, si sarebbe schiantata su un casotto delle Ferrovie dello Stato.
Il resto del treno ha invece continuato la sua corsa sull'altro binario, la prima carrozza si è ribaltata e le altre carrozze sono più o meno intatte. L'intera area viene sottoposta a sequestro dalla Polfer al termine delle operazioni di soccorso, e la procura di Lodi ha aperto un'inchiesta.
Il disastro
Oltre alle due vittime sono almeno una trentina le persone rimaste ferite nell'incidente avvenuto intorno alle 5:30. Le cause sono ancora da accertare ma, secondo le prime ricostruzioni, tra le ipotesi ci sarebbe quella di uno 'scambio' non allineato, rimasto aperto sui binari. Quello che è certo è che la tratta era interessata da lavori di manutenzione, che si sono svolti anche questa notte.
Che ci siano o meno un collegamento tra le due cose è da vedere, nessuno lo conferma. Anzi - sottolinea la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, che si è recata sul luogo dell'incidente - "non bisogna lasciare spazio a fantasie e ricostruzioni inidonee”. Dalle prime ore della mattina gli inquirenti perlustrano il luogo dell'incidente alla ricerca di indizi. Ha fatto un lungo sopralluogo anche il pm di Lodi, Domenico Chiaro. Spiega il prefetto di Lodi, Marcello Cardona: “La repertazione è fondamentale, le forze dell’ordine, la Polfer, e i Vigili del fuoco stanno perlustrando centimetro per centimetro” l’area. Sul treno dell'Alta velocità deragliato c'erano poche persone, era il primo Frecciarossa che partiva da Milano e a bordo c'erano solo 33 persone, di cui 28 passeggeri. Da quello che emerge dalla scena dell'incidente, la motrice si è staccata e il treno ha proseguito la sua corsa fino ad arrestarsi, con la carrozza di testa adagiata su un fianco. La motrice invece, staccandosi, ha fatto una corsa solitaria, facendo un testa coda dopo circa 800 metri quando è andata a urtare contro una casa cantonale, travolgendo alcuni carrelli ferroviari. Le vittime, i due macchinisti, sono stati sbalzati all'esterno. Come ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, tra i primi a recarsi sul posto, la motrice “si è staccata dal resto del convoglio per i sistemi di sicurezza e ha proseguito la corsa”. Questa “è stata una fortuna nel dramma perché altrimenti c’era il rischio che anche il resto del treno avesse lo stesso impatto tremendo”. Si è trattato dunque di un “distacco per sistemi di sicurezza”.
REAZIONI
Santelli: "Fare chiarezza"
"Esprimo la mia commozione per la morte dei due macchinisti avvenuta nell’incidente ferroviario di questa mattina a Lodi. Sono particolarmente vicina alla famiglia di Giuseppe Cicciù, originario di Reggio Calabria: alla moglie, alla madre e alla figlia il mio abbraccio sincero. L'auspicio è che si possa fare presto chiarezza sull'avvenuto e si accertino le responsabilità". Lo afferma Jole Santelli, presidente eletto della Regione Calabria.
Oliverio: “Un altro calabrese muore sul lavoro”
Il presidente uscente della Regione Calabria, Mario Oliverio, esprime cordoglio per il disastro ferroviario in cui hanno perso la vita due ferrovieri, uno dei quali, Giuseppe Cicciù, macchinista, era originario di Reggio Calabria. “Ancora una volta – afferma Oliverio - un altro nostro corregionale muore sul lavoro, lontano dalla sua terra e dai suoi affetti più cari. Alla famiglia giungano la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze”.
Cisl Calabria: "Tragedia inaccettabile"
“Tutta la Cisl calabrese - dichiara il Segretario generale dell’organizzazione sindacale, Tonino Russo - si stringe intorno alle famiglie di Giuseppe Cicciù, delegato Cisl in Lombardia, nato a Reggio Calabria, e di Mario di Cuonzo, anch’egli meridionale, i due macchinisti che hanno perso la vita nel gravissimo incidente del Frecciarossa deragliato a Lodi, augurando una pronta guarigione a tutti i feriti coinvolti, passeggeri e operatori ferroviari". Lo afferma il segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo. "Siamo di fronte – prosegue Russo – all’ennesima, terribile e inaccettabile tragedia sul lavoro, che ripropone in modo acutissimo sia la questione della sicurezza, tanto più assurdamente perché si parla di un treno di ultima generazione, sia la questione dell’emigrazione, che ha toccato e continua a toccare tantissime famiglie del Sud Italia. Per una casualità dovuta probabilmente all’ora si è verificato, come è stato detto, l’incidente non ha causato una vera e propria una strage. Ora – conclude il segretario generale della Cisl calabrese – chiediamo con forza che sia fatta al più presto piena luce sulle cause del disastro, perché ciò che è accaduto non si ripeta mai più”.
Sindacati: domani sciopero di 2 ore
"In considerazione dell'estrema gravità dell'incidente e nel rispetto delle vite umane domani ci sarà uno sciopero di due ore di tutti i ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale a partire dalle 12 ai sensi della vigente normativa in materia". Lo annunciano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa dopo il deragliamento del treno che ha causato la morte dei due macchinisti.
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