Lamezia, stalking nei confronti di una ragazzina: confermata in appello condanna per 42enne

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Catanzaro – Confermata condanna per stalking nei confronti di un 42enne. Con sentenza del 24 ottobre 2022 la Corte d'Appello di Catanzaro nel confermare la sentenza emessa dal Tribunale di Lamezia Terme di condanna per stalking nei confronti di B.D. al quale, in primo grado, gli era già stata comminata la pena della reclusione a 5 anni e 6 mesi, dell'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, del risarcimento dei danni subiti dalle Persone Offese, del pagamento delle spese processuali e delle spese legali per il primo grado, lo ha anche condannato al pagamento, anche per la fase d'appello, delle ulteriori spese processuali e delle ulteriori spese legali per le costituite Parti civili che sono stati assistite e supportate, sia in primo grado che in appello, dall'avvocato Caterina Berlingieri del Foro di Lamezia Terme. L'iter della vicenda è stato seguito, fin dai primi passi, dall'Associazione 'Caduceo' presieduta da Anna Mancini.

La vicenda è iniziata nel 2013 quando, B.D. all'epoca 33enne e pluripregiudicato, aveva posto in essere, per oltre un anno e mezzo, una serie di condotte persecutorie verso una ragazzina di circa 14 anni e della sua intera famiglia, giungendo al punto di offrire ai genitori la somma di 30.000 euro pur di vedersi consegnare la ragazzina; ottenutone rifiuto dai genitori, poneva in essere minacce verbali e con armi, appostamenti e pedinamenti, costringendo tutti a drastici mutamenti delle proprie abitudini di vita in un clima di terrore che non ha, però, impedito ai coraggiosi genitori ed alla minore di sporgere querela con conseguente avvio del procedimento penale, con immediata  applicazione di misura cautelare e con l'epilogo odierno di conferma della Corte d'Appello della precedente sentenza di condanna del Tribunale.

L’avvocato Berlingieri, che da anni si occupa di sostenere le vittime di violenza, si dice “fiduciosa in una sempre maggiore attenzione verso il triste fenomeno che potrà finire, solo, se e quando vi sarà un reale cambiamento culturale generale ma che, nel frattempo, bisogna denunciare chi limita la libertà e la vita altrui anche per  impedirne la probabile escalation come, purtroppo, la cronaca ci ricorda quasi ogni giorno”.

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