Lamezia Terme – Cani randagi a spasso nell’ospedale. È accaduto a Lamezia Terme presso il Giovanni Paolo II. Il video, lanciato dal consigliere comunale Gianturco, sta facendo il giro del web, suscitando amarezza tra i cittadini. I due cuccioloni - si evince dal video - passeggiano indisturbati all’interno dei reparti e, salgono addirittura le scale andando di piano in piano. Una situazione allarmante che non dovrebbe accadere in una struttura sanitaria.
Secondo quanto si apprende, gli animali sono stati poi condotti fuori dal nosocomio senza ulteriori conseguenze. Certo, quello che pazienti e cittadini si chiedono, è come possano essere entrati in modo indisturbato senza che nessuno se ne accorgesse e impedisse loro l’ingresso. Gli utenti chiedono, quindi, provvedimenti urgenti, certo non contro gli inconsapevoli cani ma per migliorare il sistema di controllo nelle strutture sanitarie territoriali.
Video
Reazioni
Gianturco: “La struttura sanitaria lametina è nell'abbandono, Occhiuto ci aiuti”.
“La presenza di cani randagi che passeggiano indisturbati nei reparti dell'ospedale di Lamezia evidenzia lo stato di precarietà in cui versa il sistema sanitario territoriale del comprensorio lametino. Il Presidente Occhiuto intervenga e non ci lasci soli”. A dichiararlo è il consigliere comunale Mimmo Gianturco, capogruppo di Lamezia Prima di Tutto. “Le immagini registrate nella serata di ieri presso la struttura sanitaria Giovanni Paolo II - della città di Lamezia Terme – denuncia Mimmo Gianturco - evidenziano ancora una volta lo stato di precarietà in cui versa il sistema sanitario territoriale del comprensorio lametino. Una situazione inaccettabile, che preoccupa fortemente la cittadinanza e supera il limite della sopportazione. Una scena certamente inusuale, da contrastare ma che pone i riflettori almeno su due aspetti importanti: la scarsissima gestione del fenomeno randagismo da parte del comune di Lamezia Terme guidato dal sindaco Paolo Mascaro e la cronica carenza strutturale dell'Ospedale Civile cittadino”. “Nonostante i miei accorati appelli – continua Gianturco – che si uniscono a quelli delle associazioni animaliste, dei liberi volontari e della cittadinanza, tardano ad arrivare misure di prevenzione da parte dell'amministrazione comunale e soprattutto da parte del sindaco, quale proprietario dei cani randagi vaganti sul territorio comunale che, nonostante la preoccupante espansione del fenomeno randagismo, continua ad ignorare la problematica. La gestione dei randagi non può gravare esclusivamente sulle spalle dei volontari e delle associazioni, la giunta comunale è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità”. “È bene precisare – continua – che gli animali non hanno alcuna colpa e la soluzione di certo non può essere l'ingresso in canile che è assolutamente da scongiurare sotto tutti i punti di vista, tanto quello della libertà degli animali tanto da un punto di vista gestionale ed economico poiché di animali randagi sul territorio comunale ve ne sono a centinaia. Le responsabilità, piuttosto, andrebbero individuate in altri soggetti che evidentemente non adempiono in maniera compiuta ai loro doveri”. “Rivolgo il mio appello al presidente Roberto Occhiuto – conclude il consigliere comunale – affinché si attivi per una migliore gestione ed un potenziamento dell'Ospedale civile di Lamezia Terme, affinché dimostri la sua vicinanza ai tanti cittadini lametini che si sentono ormai soli ed abbandonati”.
Bruni (Pd): “Cani randagi che girano indisturbati per i corridoi francamente mi sembra davvero troppo”
“Siamo oramai abituati a vedere qualunque cosa nella Sanità calabrese, dalle ambulanze senza medico alla carenza sempre più evidente di personale sanitario, dalle liste d’attesa lunghissime all’esodo di malati verso altre parti d’Italia per curarsi. E tanto altro ancora senza che ci sia un’iniziativa che sia una che parli di un progetto, di una strategia per invertire questa tendenza. Annunci e promesse a centinaia ma alla fine è solo fuffa. I cani randagi a spasso nei corridoi dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia sono la rappresentazione plastica di un disastro che, per quanto annunciato, continua a essere tale senza che nessuno intervenga. Il video, facilmente reperibile sul web provoca due sentimenti, tristezza e rabbia per una situazione che pare non avere mai fine e che se raccontata al di fuori della nostra regione nessuno si sognerebbe di credere. Ed è vero che la responsabilità del randagismo spetta al Comune come ha immediatamente precisato il generale Battistini dicendo una cosa giusta. Ma qui non ci troviamo di fronte a un episodio unico per quanto sfortunato. Quanto accaduto è l’ennesima spia accesa di una situazione allarmante, è la cifra del degrado assoluto, il punto più basso dello sfacelo della nostra sanità regionale. Come possono avvenire certi fatti senza che nessuno dia spiegazioni e che ammetta responsabilità o che prenda provvedimenti immediati, insomma che ci siano risposte per rassicurare i cittadini? E i cani in questione, voglio precisarlo, sono gli unici innocenti di questa vicenda ma una struttura sanitaria non può essere priva di controlli, senza difese, la prossima volta rischiamo chissà che cosa, un assalto di cinghiali? Senza accenti polemici ma quando abbiamo chiesto l’audizione del generale Battistini che pure è arrivato da poco alla guida dell’Asp di Catanzaro era per capire insieme lo stato dell’arte e cominciare a parlare di problemi quotidiani, certo non pensavamo proprio ai cani nei corridoi ma di cosa fare subito per fronteggiare un’emergenza nell’emergenza che non accenna a dare segnali di controtendenza. Invece dobbiamo aspettare ancora, ma chi? Se parliamo di Godot, commissario Occhiuto, stiamo freschi. I cittadini stanno perdendo anche l’ultima cosa in loro possesso, la speranza e per non farla perdere occorre l’impegno da parte di tutti, la situazione è gravissima e se non ci sforziamo tutti, mettendo da parte personalismi, bandierine e identità politica, facendo il massimo, la barca affonderà”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni (Gruppo Partito Democratico) e vicepresidente della Commissione sanità in seno al Consiglio Regionale.
Nicotera: "La Sanità lametina allo sfascio"
"Non abbiamo bisogno di Generali, ma di un esercito che aiuti concretamente e quotidianamente il personale medico e paramedico oramai allo stremo delle forze. Non bastavano le file di attesa di mesi e mesi per avere prestazioni sanitarie fondamentali; non bastavamo i reparti chiusi; non bastavano gli sprechi inerenti canoni di locazione pagati a privati dinanzi ad interi immobili di proprietà vuoti; ora prendiamo atto che chiunque può entrare indisturbato all'interno di un Ospedale, anche dei cani, con gravissimo pregiudizio per la sicurezza e la salubrità della struttura e dei pazienti. È vergognoso" è quanto si legge in una nota dell'avvocato Giancarlo Nicotera Presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme.
Associazione Senza Nodi: "Mettere in sicurezza ospedale"
"Il problema dei cani randagi che si aggirano nei reparti dell’ospedale si risolve controllando i canili e rinchiudendo i cani? La tranquillità va data al personale e ai malati, mettendo in sicurezza la struttura, che ha al suo interno presenze non autorizzate giorno e notte. All’ospedale di Lamezia, così come è la situazione oggi, forse servirebbero veramente dei cani per fare da guardia? Caro commissario straordinario all'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, generale Antonio Battistini, Lei che è uomo di comprovata serietà ed esperienza, e nel quale la sanità dell’ASP di Catanzaro spera molto, sarà stato male informato in merito alla situazione dell’ospedale di Lamezia Terme e la sua sicurezza. Evidenziandole che il problema dell’ospedale lametino non sono i cani che stazionano fuori, né tantomeno quelli che ieri sera sono entrati nella struttura ospedaliera, le chiedo di informarsi sulla situazione delle porte e degli infissi in generale" è quanto si legge in una lettera aperta della giornalista Nadia Donato, presidente dell'associazione Senza Nodi, al Generale Antonio Battistini commissario straordinario Asp di Catanzaro.
"Chieda se di notte circolano nell’ospedale persone non autorizzate. Se all’interno dei bagni vengono trovate siringhe sporche, l’utilizzo delle quali potrebbe essere facilmente intuibile. E, ancora, chieda se ci sono stati furti, se il personale si sente al sicuro o se è mai stato minacciato. Come funzione il sistema delle telecamere? Ci sono sistemi d’allarme? Chieda anche questo! Il problema grande e grosso che ha l’ospedale di Lamezia Terme è quello dei cani che, con intelligenza, hanno approfittato di una porta aperta per ripararsi? Dopo avere avuto risposta alle domande che le ho umilmente suggerito, credo che Lei stesso chiederà aiuto ai cani perché facciano la guardia ad una struttura che potrebbe essere fiore all’occhiello di una Sanità calabrese, ma che viene lasciata senza mezzi per dare reali risposte alla popolazione che ad essa afferisce".
"Egregio Generale - prosegue - al di là del sarcasmo, comprendo che le notizie che qualcuno utilizza per “avere consensi”, senza realmente approfondire il problema, disturbano chi come Lei vuole lavorare, ma la prego di avere la pazienza di metter in sicurezza l’ospedale e non per il problema dei cani randagi, ma per quello che impedisce realmente ai cittadini e al personale, di recarsi e rimanere nella struttura senza timore. Se poi, in tutto ciò, riesce a mettere una serena analisi di quante difficoltà incontrano malati e lavoratori per avere e dare risposte ai problemi di salute, il territorio le sarà grato. Sono anni che come associazione ci occupiamo dei problemi della Sanità calabrese e soprattutto quella della provincia di Catanzaro, compresi i problemi degli animali e delle loro difficili sistemazioni, potremmo esserle utili, se lo ritiene opportuno, a riferirle sulla realtà di un territorio che soffre in maniera grave per il mancato rispetto del diritto alla salute. L’ospedale di Lamezia ha seri professionisti al suo interno, compresi quelli dell’ufficio veterinario, che quotidianamente vengono mortificati dalla mancanza di mezzi, tutto ciò non può che mortificare e sfiduciare lavoratori, malati e famiglie. Questa è una terra che ha bisogno di fiducia non di annunci eclatanti, di scoop e di falsi paladini del popolo. La salute dei cittadini è una cosa seria ma si è perso di vista il vero punto di riferimento, il malato che deve potersi curare nei propri ospedali".
Segreteria Filcams Cgil Calabria : "Sanità Pubblica calabrese abbandonata a se stessa"
"“Non si trova un cane neanche a pagarlo” spesso è questa la lamentela per la carenza di medici ed operatori, nelle nostre strutture sanitarie. Al Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, addirittura, i cani se ne vanno a spasso per l’ospedale e questo episodio segna un punto di non ritorno rispetto allo sfasciume della sanità calabrese. La Filcams CGIL Calabria, che rappresenta le lavoratrici e lavoratori degli appalti pubblici ospedalieri, manifesta la propria indignazione per come, nonostante i lunghi e fallimentari commissariamenti ed annunci eclatanti la Sanità Pubblica calabrese è abbandonata a se stessa" è quanto si legge in una nota della Filcams CGIL Calabria.
"Abbiamo, soprattutto dopo la pandemia globale, chiesto di rafforzare i presidi di sicurezza e vigilanza davanti agli ospedali. di cambiare anche l’approccio di come le persone accedono ai luoghi di cura con maggiore prevenzione, che significa garantire maggiore salute e sicurezza sia agli operatori sanitari che alle lavoratrici ed ai lavoratori dei servizi in appalto della sua vita ma anche al agli utenti; questo per una maggiore prevenzione sia delle lavoratrici e dei lavoratori che dell’utenza. Questa vicenda dimostra, per l’appunto, che perfino i cani hanno libero accesso alle porte degli ospedali, senza che nessun controllo preventivo, in un luogo nel quale la salute e la prevenzione dovrebbero essere la priorità.Per queste ragioni e per tante altre, siamo dentro la mobilitazione nazionale che porterà il 24 giugno a Roma il grido di dolore dell’Italia rispetto le condizioni della Sanità che rivendichiamo pubblica, universale e di quantità. La Filcams CGIL utilizzerà le assemblee con le lavoratrici e lavoratori degli appalti sanitari per rafforzare la mobilitazione e far partecipare una propria delegazione alla manifestazione nazionale a Roma, sabato 24 giugno per la difesa della Salute Pubblica".
Pd Lamezia: "La cosa pubblica merita rispetto e responsabilità"
"Inaccettabili e surreali sono le parole del Commissario straordinario all'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, generale Antonio Battistini, nominato dal commissario e presidente della regione on. Roberto Occhiuto, perché l’ASP prima di scagliarsi contro il comune di Lamezia Terme deve verificare al suo interno se sia stato rispettato quanto prevede il protocollo della Sanità Pubblica Veterinaria e provvedere subito alla disinfestazione e sanificazione di tutte le aree venute a contatto con i cani randagi, portatori di pulci e zecche, per possibili contaminazioni di malattie infettive. Secondo la normativa vigente la competenza inerente la cattura dei cani randagi è attribuita al Servizio Veterinario istituito presso le ASP. Ciò è confermato da quanto si legge sul sito dell’ASP Catanzaro. Alla pagina: “Struttura Complessa Sanità Animale SVET A”, sono elencati, infatti, i compiti di legge assegnati alla stessa ASP. In particolare, per quanto riguarda i cani randagi tra le attività riservate all’ASP è riportato quanto segue: “… Lotta al randagismo attraverso l’anagrafe canina, la cattura ed il ricovero dei cani randagi (come da protocolli operativi concordati con i comuni territorialmente competenti), l’osservazione degli animali morsicatori ai fini della profilassi della Rabbia”" è quanto si legge in una nota di Gennarino Masi Segretario cittadino PD Lamezia.
"Tali protocolli, in capo all’ASP di Catanzaro - continua - non permettono in alcun modo la presenza di una colonia di cani randagi in nessun luogo del comune, tantomeno nell’area ospedaliera, che ammette lo stesso Battistini addirittura vi è da anni, figuriamoci dentro l’ospedale, con possibilità di spostarsi tramite le scale da un piano all’altro, ed eventualmente compromettere dal punto vista igienico sanitario ogni cosa sia venuta a contatto con i cani, che possono portare pulci e zecche, mettendo in pericolo visitatori e pazienti. Intanto, ciò dimostra, ed è confermato da quanto dichiara lo stesso Battistini, che da anni tutta l’area ospedaliera versa in una condizione di degrado, di abbandono e di mancanza di igiene e sicurezza. Intanto, lo stesso Battistini (e tutti gli altri commissari e funzionari che lo hanno preceduto nel tempo) avrebbe dovuto chiedersi se la “Sanità Animale dell’ASP” ha seguito correttamente le procedure per l’accalappiamento, compito specifico dell’ASP, per l’identificazione (anagrafe canina), la vaccinazione e la sverminazione.
Il Comune di Lamezia Terme dal canto suo è responsabile di quanto accade nel canile comunale, dove vengono custoditi i cani randagi dopo l’accalappiamento ed al cui interno dovrebbe esserci anche uno spazio attrezzato “canile sanitario” al fine di consentire agli operatori di effettuare le procedure sanitarie vaccinazione, sverminazione ecc.. Comunque, la gravità della vicenda è sotto gli occhi di tutti. Ciò dà la misura del degrado della sanità in Calabria e a Lamezia Terme, in particolare, il cui ospedale è stato declassato da anni, nonostante le promesse del presidente Occhiuto.Inoltre, la vicenda richiama in causa anche l’operato dell’amministrazione comunale di Paolo Mascaro. Lamezia Terme Ribadiamo, per l’ennesima volta, che spetta primariamente al sindaco, in quanto responsabile della salute dei cittadini nel proprio territorio, denunciare le ripetute inosservanze ed inefficienze nell’assistenza sanitaria, ed il consiglio comunale ne condivide la responsabilità. Più precisamente ad essi sono affidati dal DLg 299/99 (decreto Bindi) “poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL”. Facciamo presente che finora dallo stesso non è partita alcuna lamentela per le situazioni di malasanità continuamente denunciate. La presenza dei cani randagi all’interno dell’ospedale, dimostra solo una cosa: la cosa pubblica merita rispetto e responsabilità, non basta fare le passerelle e mettersi sotto i riflettori e gridare “Amare Lamezia” o “Amare la Calabria”, se poi l’operare concreto ci consegna un territorio disamministrato o totalmente incustodito, dove non viene rispettato l’articolo 32 della Costituzione Italiana. Bisogna assumersi le responsabilità di governo ed avere rispetto per le istituzioni e per i cittadini".
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